Elogio del Pelliccia.

Caro signor Fabrizio, le scrivo per scusarmi, e come vede comincio bene, perché non la chiamo Pelliccia, come fanno i giornali in questi giorni, cercando di dare alla cosa, con quel loro fare sporco da sacrestia, un che di denigratorio. Forse che a loro, i signori della stampa, appartenenti a un ordine voluto da sua eccellenza cavalier Mussolini, a casa li chiamano Er Genio, o ‘O Chiavettiere? Lo ammetto, anche a me è scappata una battuta, ma mi creda, solo per il gusto della scemità, e comunque sono qui a chiederle scusa: non lo farò più, anzi. Le rimproverano di aver lanciato un estintore, e la sfottono perché si è difeso dicendo di voler spegnere un incendio: giù risate, dalle colonne dei giornali. E a rimproverarla per la sua ingenuità sono quelli che, da destra, dicono di essere certi che Berlusconi credesse che Ruby fosse la nipote di un capo di stato straniero; da sinistra, quelli che fingono di non sapere che il loro editore, televisivo o no, è Silvio Berlusconi in persona. Poi la accusano di essere un terrorista urbano organizzato con metodi da Spectre, però la prendono per il culo perché ha ingenuamente mostrato il suo tatuaggio alle fotocamere.

Ho letto che la prendono in giro perché a ventitrè anni è matricola all’università, in un paese che ha ministri e giornalisti che, quando ci va bene, hanno fatto, male, la Scuola Radio Elettra. In un paese dove i neutrini viaggiano nei tunnel e si fanno i test sulla grattachecca, un paese nel quale famosi autori scopiazzano libri interi da wikipedia e giornalisti ciucci e conniventi gridano al capolavoro. Ho sentito critiche sui suoi pantaloni a vita bassa, mentre si sa che redazioni e palazzi del potere sono pieni di elegantoni col cazettino bianco corto. Addirittura hanno scoperto, i segugi de noantri, gli stessi che ignoravano i magheggi di Lavitola e che anzi lo chiamavano, a buon diritto, collega, che lei, signor Fabrizio, frequentava siti per incontri con l’altro sesso. In sostanza, un ragazzo che voleva conoscere delle ragazze; che mostruosità. Mi consenta, lei è fesso. Non lo sa che esistono le puttane? Si informi: troie, travestiti, froci, divorzi, aborti, stupri, orge: tutto si perdona, ma non a lei. Lei è giovane, magari pensa ancora, perché, mi permetta, è fesso, che si possa ancora farsi una sana scopata senza cacciare soldi e anzi con reciproco godimento.

Le chiedo scusa per quella battuta, la ritiro e me ne pento, e mi permetta ancora un consiglio. Non frequenti più quella brutta gente. No, non parlo dei black bloc, i suoi colleghi della Spectre. Mi riferisco agli indignados cosiddetti pacifici, quelli che ora la accusano e la sfottono, e che vanno in piazza a chiedere, pacificamente, per carità, che fine hanno fatto i loro soldi. Poi tornano a casa soddisfatti, aprono il loro giornale preferito, non importa quale, e si godono le palate di guano che la macchina della merda le rovescia addosso. Incuranti del fatto che una bella fetta dei loro soldi se la sono intascata, sotto forma di finanziamento, gli stessi giornalisti che la attaccano con tanto sacro furore.



8 Commenti

  1. Amlo maledetto,
    mi farai cacciare da tutti i consessi di estremissima destra se mi scoprono, ma ti devo limonare durissimo!

  2. non vedo l’ora di leggere i tuoi post a mio figlio…..gli farà male realizzare in che paese di merda l’ho fatto nascere ma almeno inizierà, fin da piccolo, a capire da chi si deve parare….. potrei farlo anche adesso ma, per ora, il suo unico interesse è la tetta materna :-)

  3. tutto quanto da te scritto non toglie, a mio modesto parere, che costui sia un cazzo pieno d’acqua

  4. Amlo sei un grande!

  5. Amlo, lo hanno liberato! e repubblica lo ha redento! Ridateci il vecchio Pelliccia!!