Il silenzio dei deficienti.

Io amo questo blog. Perché posso scrivere cose che non leggo altrove, perché secondo me è l’unico modo giusto per usare la rete; perché, come diceva Godfrey Hardy, una persona seria non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza. Però anche qui mi faccio rodere il culo, perché quando faccio lo spiritoso mi accorgo che ci sono migliaia di contatti (non scherzo, ditelo ai giornali de sinistra finanziati dallo stato che questo blog, quando vuole, gli fa il mazzo). Quando scrivo cose serie, ovviamente, la gente latita. Chiaramente, non me ne fotte un cazzo, non è che ci guadagno qualcosa, e quindi per me fa lo stesso, però mi rode uguale. Per questo scrivo questo post di sabato, storicamente giorno di minore accesso, e di sabato santo, mentre siete tutti occupati a piangere lamentosi sulla strage dei crapetti.

E veniamo a noi.

La cosa che volevo dire è molto, molto semplice. Quando la Thatcher, in Inghilterra, fece carne di porco di un’intera generazione di lavoratori, distruggendo vite umane con una freddezza e una strafottenza che avrebbe messo il freddo ncuollo perfino a Eichmann, il paese si mobilitò. Ma soprattutto si mobilitarono gli intellettuali. Vi faccio solo due nomi: Ken Loach e Peter Mullan. Persone che non ebbero un attimo di esitazione a schierarsi dalla parte di chi subiva il trattamento liberista, gente che rinunciò a consistenti guadagni solo per il piacere di essere coerente, e di chiamare la Thatcher in tutt’altro modo che lady di ferro. Quello che non posso fare a meno di notare, e che vorrei che notaste voi, difensori di abbacchi, paladini di vitellini, è  quello che succede da noi. Dove i vostri idoli leccano il culo ai padroni in loden, ne esaltano le gesta, ne lodano il rigore nell’andare in culo ai poveracci.  Intellettuali de sinistra che amano sì la povera gente, ma solo quando pasolinianamente indossa la divisa e mazzola i poveracci in borghese. Gente che guadagna trenta volte quello che guadagnate voi che va in tv a fare lo spiritusiello o il solone facendo finta di essere di sinistra. Non una parola, non uno degli appelli che corrono a firmare quando si tratta dei cazzacci loro: niente.

Anzi no: le tasse aumentano, le bollette pure, gli attacchi ai lavoratori pure, la gente si brucia come bonzi, e loro un appello lo fanno eccome. Per difendere i diritti.

I diritti d’autore. I LORO.



8 Commenti

  1. sempre forte e duro, amlè

  2. sarò pure ignorante e poco informato, ma la mia opinione da precario, e che la sinistra è morta in Italia quando hanno sepolto Berlinguer.

  3. Vedi io ti leggo pure a Pasqua

  4. Se potessi/volessi/dovessi scrivere un post copiandoti parola per parola lo farei.

    Lo spot sui diritti d’autore è vomitevole.
    Il diritto d’autore è un diritto, ma lo spot è vomitevole.

  5. Di solito funziona così: ti sforzi di scrivere cose intelligenti, magari lavorandoci per mesi, e non ti caga nessuno, butti lì due cazzate al volo, standing ovation.

    • amlo

      di solito funziona che qualsiasi cosa fai, poi i soldi li fanno gli altri. ma va bene così.

  6. Luca

    “Gente che guadagna trenta volte quello che guadagnate voi”. Su questo piccolo dettaglio nessuno si sofferma poi molto, a parte gente come la Gabanelli e Grillo per tuonare contro il privilegio di questo o di quello (la retorica, giusta ma pur sempre retorica, sulla casta), ma senza mai mettere veramente in discussione un sistema dominato dalla finanza e basato, mi si perdoni il vocabolario retrò, sull’accumulazione parassitaria del capitale a danno dei lavoratori. (Un sistema in cui Stato e capitale vanno saldamente a braccetto, ma questo è un altro discorso, che le “sinistre” dovranno però prima o poi affrontare seriamente.) Di sicuro quasi tutti i soloni di cui parli non sanno cosa costi un litro di latte né cosa significhi avere paura di una spesa improvvisa di 500 euro. Il giorno che qualcuno con un minimo di credibilità fondasse un partito dei duemila euro, cioè un partito che con un minimo di credibilità (ma proprio una scoreggia in più del minimo, eh, che basta quello) avesse come criterio semplice semplice quello della difesa di chi porta a casa da zero a duemila euro al mese, e che rifiutasse di lasciare in mano ai sinistri in loden il monopolio della discussione, beh, io credo che avrebbe più successo di Grillo. Visto che ormai contano i messaggi “basic” (tipo: aboliamo l’IMU, restituiamo l’IMU), io propongo un partito e un programma politico in cui contino solo gli interessi di chi non supera il duemila euro al mese (facciamo netti, così tiriamo dentro anche la famigerata classe media). Tutto il resto, affanculo.