Elogio di Renzo Bossi.

La paghetta. Gentile signor Bossi Renzo, la paghetta è l’ultimo insulto barra sfottò che deve subire in questi giorni, e io mi dichiaro profondamente e sinceramente dispiaciuto per lei. Sta pagando colpe non sue, caro Bossi, perché lei è tutto sommato un poveraccio (in senso buono, s’intende); gli italiani sono da sempre maestri nel fare i nazisti con gli ebrei e gli ebrei con i palestinesi: basta che trovino qualcuno più debole di loro da mazzolare e stanno contenti. E invece lei, che debutta già con un soprannome che è una presa per il culo, mi sta simpatico. Suo padre l’ha definita un trota, più che un delfino: onore a lui e a lei. Non mi risulta che il Craxi abbia mai definito, che so, giuggiolone, il giovane Bobo, che pure siede in parlamento da decenni. Invece a lei la pigliano tutti per il culo, e non mi piace. Mi puzza. Sento l’odore che emanano i napoletani ricchi che ascoltano ogni sorta di musica zingara balcanica ma storcono il naso di fronte ai neomelodici che sentono per le strade povere della loro città. Ora, e questo lo devo dire, non mi piace, da contribuente, pagarle gli sfizietti coi soldi dei rimborsi elettorali: sono certo che mi capirà. Non ho però nulla contro il fatto che lei sieda (anzi, sedesse, perché a lei l’hanno fatta dimettere) in consiglio regionale. Non mi risulta che la selezione per entrare lì fosse su altra base se non quella che le ha consentito l’ingresso. Le gente vota (male, nel caso del suo partito, che, sia chiaro, considero una sciagura non solo per la democrazia, ma anche per il buonsenso) e i consiglieri entrano. Lei però ci esce.

Perché, caro Bossi, lei (mi permetta) è fesso.

Ma come? La laurea in Albania? In un paese dove la Tommasi e la Minetti si laureano alla Bocconi? Come si vede che lei è di umili origini, caro Bossi. Perché non è andato negli States a studiare Arte, come fanno molti, per poi tornare carico di onori e titoli altrettanto alla cazzo di cane per occupare una bella poltroncina alla Rai? No, lei si è fatto beccare come un fesso. Anzi no, come un povero. Ricorda quel film con Montesano, Tutti possono arricchire tranne i poveri? Beh, accenda il dvd e gli dia un’occhiatina, e forse capirà esattamente dove ha sbagliato. Il perché, se vuole, posso anticiparglielo io: perché si è comportato, in un paese di squali ciucci e presuntuosi, con l’umiltà malcelata di chi sa di non meritare proprio tutto quello che ha. Quello è stato l’errore, la sua totale mancanza di prosopopea rispetto ai suoi omologhi molto più stronzi e molto più parassiti di lei.

E se proprio non posso perdonarle il suo partito, razzista e xenofobo, le regalo tutta la mia simpatia per la sua bella, onesta faccia da giovane di barbiere. E se guarda quello che stanno combinando i professori al nostro paese, capirà che le sto facendo un complimento.



2 Commenti

  1. …faccia da giovane di barbiere. Eh eh eh, il sangue non è acqua.

  2. per me è semplicemente un italiano qualunque che a sua volta fa il nazista con gli ebrei e l’ebreo con i palestinesi ed applica la formula 4P (Poi Passa Papà e Paga).

    in merito alla sua elezione, c’è questa interessante lettera:
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/05/13/se-il-trota-non-si-fosse-chiamato-bossi/

    comunque immagino tu l’abbia sentito parlare qualche volta, ad esempio nelle sue dissertazioni in video su Internet; non ha solo la faccia da giovane di barbiere, ma anche il cervello. E’ indubbio che i barbieri in Italia sappiano tutti indistintamente come mandare avanti questo Paese ma siano troppo occupati a fare i barbieri per poterci salvare, ma un giovane di barbiere è un giovane di barbiere e basta.