Ladri di cartoline.

Dopo Verdone, anche Ozpetek (grazie a Federico per la segnalazione) se la prende con Roma. E’ sporca, è degradata, fa schifo al cazzo, la gente sono maleducati, la gente buttano le cose per terra ecc ecc. Niente da dire, sono d’accordo anch’io, ci mancherebbe: nei pochi anni che ci ho abitato ho visto la capitale passare, appunto, da Capitale, a Salierne inizio anni settanta.

Però.

Però è anche vero che dove il pensionato si fa rodere il culo, l’artista vede un’opportunità. Per denunciare, per raccontare. Ladri di biciclette, Accattone, Mamma Roma, più recentemente Polvere di Napoli, Vito e gli altri, Gianni e le donne e La Capagira, tanto per citarne solo alcuni, sono storie meravigliose che partono proprio dal degrado, lo raccontano e, appunto, lo denunciano. Per carità, è un problema di tematica artistica, lo capisco: non tutti amano raccontare la realtà che li circonda. L’esempio più lampante lo abbiamo visto anni fa a New York. Dove Woody Allen vedeva le cartoline scintillanti di Annie Hall, Scorsese e Schrader accendevano i riflettori sui cinema porno frequentati da Travis Bickle. Ma Allen se la poteva permettere, la cartolina patinata, perché non si era ancora rincoglionito del tutto: e infatti adesso gira spot inguardabili su Barcellona, Roma e Londra dal punto di vista di un vecchio signore molto ricco e molto viziato (e, dispiace dirlo, parecchio andato ad aceto).

Il rifiuto di raccontare la realtà, per quanto schifo faccia (secondo me, ovviamente), è una cosa che ti puoi permettere solo se la tua arte è in grado di trascenderla, la realtà. Se poi vuoi raccontare i drammi semiseri dei romani ricchi, beh, mi dispiace, ma lì ci sono già i Vanzina. Che sono arrivati trent’anni prima e a ‘sto gioco qua fanno il culo a tutti.



Un Commento

  1. così, a naso, senza lèggere l’articolo cui fai riferimento, ho sempre pensato che, se mi fóssi chiamato Ferzan invece di Fabio avrei potuto anche io inventare una storia che il pubblico avrebbe trovato interessante se ci avessi chiavato dentro il 95% dei protagonisti pansessuali e/o mentalmente disturbàti e/O sull’orlo di una crisi di nervi.

    invece faccio il programmatore ed ho barattato la fama per la dignità (e chi me l’ha fatto fare non lo so)