Sotto silenzio.

Ci sono post che che uno dice vabbe’ ma che lo scrivo a fare, che tanto queste cose le sanno tutti. E invece no, non è vero. Non solo certe cose non le sanno tutti, ma tendono a dimenticarle, e allora ogni tanto cedo alla mia trombonaggine innata e mi lascio andare a post come questo.

Perché, a leggere i giornali, ma anche i vostri status di Fb o i blog, sembra che qua ci siamo tutti dimenticati una cosa fondamentale, e cioè che le cose si stanno scapezzando a un a velocità mostruosa. Anzi, si sono già belle e scapezzate.

Il lavoro non c’è, se non per i figli delle persone che eleggete in parlamento e che poi invitano i vostri figli a riscoprire i piaceri dell’agricoltura. Le università sono piene dei figli delle persone che eleggete in parlamento, e l’università, infatti, fa cacare: però costa infinitamente più di quanto non costasse trent’anni fa. Andate al cinema a vedere il film e vi accorgete che i cognomi sulle locandine sono sempre quelli, cambiano solo i nomi, perché nella maggior parte dei casi sono i figli di quelli di trent’anni fa, che ora fanno i film, se guardate bene, coi soldi vostri. I giornali sono semplicemente ridicoli, pieni zeppi di imbecilli che affiancano folte schiere di cretini. Non c’è UN SOLO settore di questo paese non dico che funzioni, ma che non stia proprio marcendo.

A questo punto del post, poi, salta fuori il cretino che dice e allora, tu, cosa faresti?, oppure ma così non sei propositivo!. Infatti, non lo sono. Sto guardando in faccia la realtà, e quello che vedo sono solo nemici: per niente intelligenti, ma cattivi, e molto agguerriti. Il problema è che voi, invece, sembra che non ve ne accorgiate; o forse, molto più semplicemente, i nemici siete voi. Che citate Pasolini solo quando gli sbirri menano la gente, che siete liberal solo quando dovete andare in tv a fare i cazzoni.

E’ che, ogni tanto, vi dovete pure rendere conto che è finita, che i giochi sono fatti, e che avete voglia a fare i propositivi, ma qua non c’è un cazzo da salvare, voi e il vostro ridically correct.

Ah, e mi raccomando, stasera c’è il dibattito per le primarie. Ve lo doveste perdere, stronzi.



2 Commenti

  1. Fra poco si arriverà ad un punto in cui non si faranno più proposte. I fatti obbligheranno i dormienti a scegliere se scendere in mezzo alle barricate per cacciare la melma o se restare chiusi dentro le case a morire di fame o ad aspettare lo sfratto. Non è più tempo di proposte. Si tratta di attendere di raggiungere quel livello di sopravvivenza minimo che determina il freno psicologico che inibisce le persone dal compiere atti violenti. Un altro poco e partirà la guerra civile. Almeno ci spero. Quando non si ha più nulla da perdere e la propria vita non ha più un valore, si comincia a lottare.