Le primarie del PD in anticipo (giorno 1, pomeriggio).

17:00. Scortato dai suoi fidi collaboratori, Bersani si è recato a pranzo presso la tipografia Antoniotti, dove il giovane di bottega, approfittando dell’assenza del titolare Alfonso, gli ha comunicato che in genere nelle tipografie non servono verdure lesse e no, nemmeno due spaghi al volo, però ha tirato fuori un bianchetto fresco fresco di cantina, brindando alla vittoria di Renzi.

17:05. Renzi ha mangiato presso l’hotel Sheraton di Roma, dove ha votato due volte in un seggio allestito all’occasione, e i suoi collabortaori hanno fatto cacciare il lavapiatti marocchino privo di permesso di soggiorno.

17:10. Vendola ha appena concluso il suo pranzo frugale a base di lampascioni presso la libreria Equo, solidale, per il resto del mondo contro il terzo mondo e tutte le iniquità, per tutti i sans papier gay e transgender. A tavola i camerieri hanno inscenato un flash mob sulle note della Habanera.

17:30. La Puppato ha mangiato una pizzetta al bar ma era di mercoledì e si è sentita poco bene.

17:50. Tabacci, scortato dai marxisti per Tabacci, si è fatto offrire il pranzo dai comunisti, poi ha telefonato a Casini e li sentivano che ridevano al telefono.

18:00. Scortato dai suoi scaltri consiglieri, Bersani tenta di votare in un distributore di merendine presso la Solaris di Udine, noto rivenditore di impianti idraulici. Preme caffè molto dolce ma dalla macchina esce un bianchetto.

18:30. Renzi vota a Siena in groppa a un cavallo del Palio, mentre i suoi sostenitori si vendono i ferri dei cavalli e danno la colpa ai negri.

18:35. Vendola va a presenziare a un convegno dei suoi sostenitori dal titolo Noi non lo sappiamo perché e percome stiamo facendo questo convegno, ma tanto basta che mettiamo un titolo lungo e che non vuol dire un cazzo e tutti capiscono che solo una cosa di Vendola può essere. Ecosostenibilità.

18:50. La Puppato viene dimessa dal pronto soccorso ma si trova in un flashmob in piazza San Lorenzo in Lucina, le manca l’aria e sviene.

18:45. Tabacci, da vero statista, opta per una bella tisana in un sobrio bar di fianco a Montecitorio, mentre un gruppo di marxisti plaude alla sua scelta di pasticcini.

19:00. Consigliato dal suo staff, Bersani entra in una fumetteria per votare. Ovviamente non ci riesce, ma uno dei suoi collaboratori si compra un introvabile pupazziello di Sailor Moon a un prezzo stracciato e, per la gioa, offre bianchetti a tutti i presenti.

19:15. Renzi vota a Bologna, ma non riesce a spiccicare una parola perché gli si è scaricato l’iphone e Gori non è ancora arrivato.

19:25. Vendola presenzia a un happy hour in un bar equo e solidale del centro di Manfredonia, a base di spremute di ananas, kiwi e lampascioni. I sopravvissuti improvvisano un flash mob sulle note di Pigliate ‘na pastiglia.

19:40. La Puppato viene soccorsa da alcuni passanti in attesa dei paramedici, però viene travolta dall’ambulanza.

19:55. Tabacci discute con i marxisti che lo sostengono se, per cena, siano meglio due cappelletti in brodo o una frittatina alle erbe. Lo statista propende per la seconda ipotesi, considerata più sobria: i marxisti lo appoggiano, a patto di potersi far carico del conto. Tabacci, a malincuore, sobriamente, accetta.

20:00. CHIUSURA DEI SEGGI. CONTINUA.

aggiornamento (avevo ragione):




I commenti sono chiusi.