I 10 Peggio Cassieri Al Supermercato.

1) Il Cassiere Hashfrtdregsdrf. Come sapete, oggi nei supermercati il cassiere o la cassiera pura non esistono più. Come nel calcio totale, dai tempi dell’Olanda di Cruyff, tutti fanno fanno tutto, nel senso che sono tutti schiavi e non è raro vedere un vecchio cionco o una ragazza di trentacinque chili portare quarti interi di bue al banco carni. Questo per dire che il Cassiere Hashfrtdregsdrf voi lo conoscete bene, perché magari una volta gli avete chiesto se stava ancora il latte intero e lui vi ha risposto, e vi siete quindi accertati che è in grado di esprimersi correttamente. Solo che, quando lo trovate alla cassa, invece di dirvi quant’è il conto, vi dice Hashfrtdregsdrf. Voi rispondete eh?, e lui ribadisce hashfrtdregsdrf; questo siparietto si ripete per cinque minuti, con un’escalation di veleno degna di Scorsese, finché un vecchio, da dietro, vi urla ah coso! sta a di’ che je devi da’ hashfrtdregsdrf euri! E datte ‘na mossa, annamoooo! E che cazzooohhhhhhh!

2) La Cassiera Zoccola Puttana. Sfatiamo un mito: non è che per essere Zoccole Puttane bisogna essere necessariamente mogli o amanti di notai e farmacisti. Il bello della democrazia è che una donna può tranquillamente esercitare la Zoccoloputtanamma anche se priva degli accessori fondamentali, tipo il Suv o il figlio dodicenne obeso e ricchione, e così fa la nostra cassiera. Ovviamente non lo fa mai con voi, che vi farebbe pure piacere, ma sempre con qualcuno prima di voi in fila, così da farvi aspettare un quarto d’ora tra battutine e doppi sensi sul salame, lo sfilatino, la formaggella, il pesce e il sacchetto pieno di patane.

3) Il Cassiere Commentatore. Questo imbecillo qua, fondamentalmente, è un semplice scassacazzi impiccione che ha avuto la fortuna di fare un lavoro dove può esplicitare al meglio la sua personalità, che consiste generalmente nel farsi i cazzi vostri. Anche qui la perdita di tempo, soprattutto se avete molta fretta, è fondamentale, e si esplica nel commentare dettagliatamente ogni vostro acquisto, dal singolo bono ‘sto groviera, l’ho preso purìo ieri pii regazzini, al commento multiplo, cioè quando deduce il vostro menù serale dagli acquisti, tipo, bucatinoo, ovaa, pecorioooo… stasera carbonara, ve’? Però aho’, hai preso ‘a pancetta, caa carbonara ce va er guanciale, se vede che nsei de Roma eh.

4) La Cassiera Timida.  Giustamente, siccome la regola vuole che se uno apre un supermercato tenti poi in tutti i modi di farlo fallire, qui interviene alla grande la Cassiera Timida, che viene messa in cassa solo nei giorni critici, tipo la mattina della vigilia di Natale o il sabato di Pasqua, quando la fila raggiunge i trenta chilometri e sta pure al protezione civile che distribuisce le bottigliette d’acqua calda e sgasata. Non è che la Cassiera Timida faccia niente di particoalre, però è -appunto- afllitta da una timidezza patologica, per cui quando le tocca il viecchio rattuso che comincia con battute tipo ah che bella signurnella che sta alla cascia oggi oppure uno che compra i parapesci scappa via con un urletto e si chiude al cesso per cinque minuti, ventre voi state in piedi come a tanti strunzi.

5) Il Cassiere Castiglioni Mariotti Campanini Carboni. Questo cassiere qua è profondamente razzista non tanto perché sia veramente razzista, quanto per aggiungere lo scopo finale di ogni cassiere sulla faccia della terra, cioè farvi perdere quanto più tempo è possibile alla cassa, tanto più se avete fretta. Esercizio che lui compie col curioso espediente di tradurre in polacco ogni singolo articol0 da voi comprato, tipo ahhhh kapusta! Voi: eh? Lui: kapusta kapusta. Voi: Io? Io sarei un kapusta? Lui, ridendo come uno strunzo: nooo, cosa tu hai capito, io dico questo kapusta. E voi: Ah, il cavolo! E lui, sì sì, kapusta, kapusta, noi facciamo buonissima zuppa con kapusta. E via andando, finché, sei ore dopo, scoprirete, ormai esausti, che anche in Polonia la Nutella si chiama, sorprendentemente, Nutella.

6) La Cassiera Che Si Incasina Coi Buoni Pasto. Dovete sapere che esiste una cosa, inventata da Pazuzu in persona, che si chiama i buoni pasto, e ogni supermercato ha una cassiera specifica addetta al loro incasso, all’uopo chiamata  La Cassiera Che Si Incasina Coi Buoni Pasto. I buoni pasto infatti si dividono in millemila categorie, e ogni categoria ha una sua particolarità, tipo che con quelli delle Forze Armate puoi comprare solo pile, marmellate di pesche (ma non albicocche), carta igienica ma non a due veli; con quelli del comune di Roma puoi spendere solo il trenta per cento della spesa totale il martedì, il venticinque i gironi pari e puoi acquistare solo cozze nei mesi con la R. Se la beccate in cassa mollate tutto e scappate come lepri, c’è gente che sta in fila dal 2010.

7) Il Cassiere X Factor. Come tutti quelli assolutamente negati per il bel canto e per le arti in generale, esso è convinto invece di essere un artista a tutto tondo, perché quello uno vede a Morgan in televisione che fa il cantante e giustamente dice ah vabbe’ allora pure io posso fare il cantante, che ci vuole. E quindi, supportato da quello strumento malefico che tutti i supermercati usano, cioè la radio di merda a tutto volume, mentre ti passa gli articoli in cassa, il Cassiere X Factor canta a squarciagola qualsiasi merdosa canzone tipo devi staaare moooolto caaaalmoooooo, e poi, per tre yoghurt e sei uova ti chiede ventimila euro.

8) La Cassiera Per Caso. Effettivamente, questa qua deve essere veramente una che l’hanno incontrata per caso la mattina che chiedeva la carità in ginocchio e le hanno detto hey tu, giovane che chiede l’elemosina ai passanti, vuoi venire a lavorare in cassa da noi oggi, che è sabato e stanno settantamila persone in fila dalle otto del mattino?, e lei ha acconsentito entusiasta. Ovviamente essa non sa come si apre la cassa, non sa come passare gli articoli sul lettore ottico, non parla la nostra lingua, non ha familiarità con l’euro però quando dopo sei ore vid eve dare il resto, se sbaglia -e sbaglia sempre- vi accorgete che vi mancano sempre cinque euri.

9) Il Cassiere Devo Chiedere Al Direttore. Questo qua è uno dei più subdoli, perché all’apparenza pare normale, a patto che compriate solo articoli già prezzati, in numero non superiore a due, e che paghiate rigorosamente in contanti. Ma già se gli presentate una confezione di banane che avete pesato voi e poi ci avete schiaffato l’adesivo della bilancia e, come al solito, il lettore ottico fa fetecchia perché il toner ha inguacchiato l’etichetta, lui va nel pallone più completo: prima ti chiede di andare a ripesare la frutta, tu lo fai, torni, ma il toner nel frattempo ha sporcato il lettore, e allora lui tira fuori il detergente e comincia a pulirlo meticolosamente per due ore, poi comunque non legge l’etichetta e alla fine fa: devo andare a chiedere al direttore. Che, ovviamente, in quel momento si trova a trenta chilometri di distanza.

10) La Cassiera Sono Diciannove E Novantasei Grazie, Ed Ecco A Lei Signorina Ah Non Ce Li Ha Spicci? Come No, Ecco A lei Signorina Sono Venti Euro, Una Bella Banconota Croccante Fresca Uscita Dal Bancomat AH Ma Io Le Avevo Chiesto gentilmente Se Li teneva Spicci Ah Va Bene Mi Faccia Un Po’ Vedere Ecco Lei E’ Fortunata Sa? Ho Giusto Due Belle Dieci Eure Signore Scusi Forse Lei E’ Sordo o Forse Sta Solo Scherzando Io Le Avevo Chiesto Con Grande Cortesia Se Li Teneva Spicci Ue’ Signuri’ Scusate Ma Sono Diciannove E Novantasei Io Vi Ho Dato Prima Venti Euri E Non Andavano Bene E Vabbe’; Poi Vi Ho dato Due da Dieci E Non Andavano Bene Neh Ma A Niente A Niente Vulissive Caca’ ‘O Cazz’? Ah, ci siete arrivati, eh?



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