The bitch is dead.

Chi segue questo blog sa che sulla Thatcher, e sui suoi nemici (non avversari: nemici) ho già scritto, per la precisione qui e qui, ma oggi, a mente fredda, due pensierini ci vogliono, giusto per levarsi due sassolini da dentro alle scarpe, anzi dalle shoes, così facciamo a  vedere che questo è un blog internescional.

E come al solito, più del fatto in sé, su quanto vergognosamente crudele fosse questa donna scomparsa con ingiustificabile ritardo, quello che mi interessa è vedere come  gli avvoltoi che si aggirano intorno al cadavere si comportano: lo trovo molto più istruttivo, anche perché sono gli stessi avvoltoi che girano in cerchio sulle nostre teste. Il primo gruppo, il più nutrito, è quello dei commentatori cosiddetti imparziali, quelli che pretendono di leggere i risultati ottenuti dalla Thatcher (io mi rifiuto, per rispetto delle sue vittime, di chiamarla Lady) in termini statistici ed economici. Vale a dire, con gli stessi strumenti che, se applicati per valutare l’economia del terzo Reich, porterebbero gli stessi commentatori a concludere che Hitler era un benefattore della Germania, e si è visto come è andata a finire; ecco, questi commentatori qua per me non contano, non esistono. Mi limito a prendere nota dei loro nomi per evitarli accuratamente. Poi ci sono gli entusiasti, quelli che dicono che la Thatcher ha fatto bene a prescindere, che cazzo, così si fa, e se avessimo fatto tutti come lei, e quelli so’ i veri fascisti, i cosiddetti neoliberisti, e manco ci voglio sprecare altre dieci battute.

Ma quelli che mi fanno paura sono i comunisti in trasferta. Quelli che scrivono parole di fuoco contro questa vecchia stronza che ha distrutto centinaia di migliaia di famiglie, ha affamato intere classe lavoratrici, e insomma si merita che la gente brindi per le strade, esultando alla notizia della sua morte: e lo fanno perché parlano dell’Inghilterra, e sono in trasferta. Come quelli che a casa loro stavano vestiti tutti per benino, poi andavano in vacanza a Acciaroli e diventano degli hippies a torso nudo oppure si vestivano come a Gigi Rizzi a Sentropè. Perché è facile dare della disgraziata a un ex capo di stato straniero, ma io mi ricordo cosa successe in Italia, a casa loro, quando una signora si mise la maglietta con la scritta Fornero al cimitero. Urla, strepiti, richieste di abiura, insulti, processi sommari: e posso solo immaginare cosa scriverebbero oggi, questi comunisti in trasferta, se venisse a mancare uno dei neoliberisti nostrani, uno di quelli che dicono che puoi essere licenziato tanto poi a sessant’anni un’ altra fatica la trovi. Immaginatevi la scena: un cinquantacinquenne licenziato grazie alla permessività criminale di certe leggi sul lavoro che oggi vanno tanto di moda che, in piazza Montecitorio, brinda alla morte del ministro del lavoro sotto a un cartello con su scritto E’ MORTO LO STRONZO. Cosa direbbero i commentatori de sinistra? Direbbero eh certo, bisogna capirli, sono stati vittime di una politica incosciente, che pensa ai numeri e non alla vita delle persone, una politica che salva le banche e i banchieri ma affossa le famiglie, ruba il futuro dei loro figli, depreda la dignità del popolo? Col cazzo che lo direbbero, se succedesse in Italia.

Ve lo dico io cosa farebbero: farebbero spazzare via il manifestante col cartello offensivo dai celerini e poi scriverebbero un articolo di fuoco: contro il manifestante, ovvio. Perché una cosa è criticare la Thatcher, un’altra è capire che anche qui, in Italia, sta succedendo più o meno la stessa cosa, e un altro conto ancora è scriverlo.

Farlo, significherebbe schierarsi dalla parte di chi soffre, e questo, da noi, a sinistra, non si fa.



18 Commenti

  1. quando è morto Padoa-Schioppa mi sono permesso di scrivere “è schioppato Padoa-Schioppa! e adesso chi sono i bamboccioni?” su facebook. fortunatamente grazie alla mia selezionata cerchia di amicizie, non ho ricevuto rimproveri… mi piacerebbe poter trovare qualcosa da scrivere che attirasse un po’ di visite sul mio nuovo blog, ma nel ventaglio di proposte oneste che mi propone il mio cervello (perché se devo scrivere, almeno scrivo cose in cui credo), a quanto pare niente vale la pena di essere letto e commentato. vedrò di aspettare la morte di qualche politico per inventarmi qualcosa… nel frattempo almeno leggo te ;)

  2. anduoglio

    La sinistra al massimo ti fa una manifestazione generica “contro la povertà” che non vuol dire un emerito cazzo di niente, ma consente alla sinistra di far vedere che è schierata con chi soffre (le persone affette dalla povertà) ma non di attaccare chi la povertà la genera e la determina. Come se la povertà fosse una malattia infettiva. Li vedo i politici del PD con i cartelli: “maledetta povertà, li stai uccidendo” “piove, povertà ladra” “vai via povertà” “povertà brutta” “povertà iniqua” “povertà iniqua”. Fra poco faranno un nastrino colore merda tipo nastrino rosso da apporre come spilla contro l’AIDS, per far vedere che vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica contro la povertà. Come colore hanno scelto merda per sottintendere la considerazione che hanno per chi si è preso questa brutta malattia chiamata povertà.

  3. Raf

    Non lo so, con l’età sono diventato cinico, ma la Tatcher è anche quella che ha permesso a molti Italioti di prendere e trasferirsi in Inghilterra per dire “ah, quì c’è lavoro e sono civili ” . Che ha permesso la rinascita Economica dell’Inghilterra ancora ancorata al carbone. Io trovo molto superficiale la lettura storica unidirezionale, sono diventato fatalista, ma la Tatcher è il frutto di quello che siamo e di quello che siamo diventati. Se la smettessimo di trovare capri espiatori e godere della morte di altri ( che altro non sono che il risultato di una visione di cose ) forse potremmo ottenere qualcosa per il nostro futuro.Â
    I sindacati che non trovarno alternative se non lo scontro duro e pure quanto sono corresposabili ? Boh… la rivalsa sui morti mi pare na strunzat…. 

    • amlo

      qualunque cosa abbia realizzato la Thatcher l’ha fatto col sangue della gente, e non puoi impedire alla tue vittime di gioire per la tua scomparsa. almeno quello.

      • Raf

        le vittime certo, ma i fighetti di sinistra che poi vanno in Inghilterra e dicono wa qua come si vive bene, uà ho trovato lavoro nella city, uà quanta è brutta Manchester, uà quanto era figo De Gasperi e che senso dello stato ( che era cchiù liberista della Tatcher per l’epoca ), li arravoterei a capa sotto.

        • amlo

          chiamami che andiamo insieme

        • Manchester è brutta perché di tutte le città inglesi è quella su cui si sono abbattute più calamità: la Thatcher l’ha distrutta e il New Labour l’ha ricostruita. Un destino più infame era impossibile, direi.

          Da lavorare si trova più che in Italia, ma quello vale per tutto il mondo, non è certo merito della Thatcher.
          Con il lavoro precario e sottopagato che si trova ci si riesce ancora a vivere (sempre che non si abiti a Londra), ma solo perché c’è il minimum wage, che la Thatcher vedeva come il fumo negli occhi, e al fatto che i lavori di merda in questione siano erogati da catene e multinazionali, che generalmente non ti assumono in nero. Questo perché bottegai, ristoratori e negozi indipendenti non esistono più: si sono estinti. I centri delle città inglesi sono dei non luoghi terrificanti, centri commerciali a cielo aperto spesso neanche più di proprietà pubblica, ma direttamente di Zara e HM.

          Distruggere il manufatturiero e puntare tutto sulla finanza, in definitiva, crea un ammasso di ricchezza incredibile e lo divide fra poche, capienti, saccocce mentre il resto della popolazione si deve accontentare di lavorare nel terzo settore a bassa qualifica di cui sopra in cambio di briciole, superiori a quello che si trova alle nostre latitudini, ma sempre briciole. Questo, ovviamente, finché non collassa tutto, perché quando collassa tutto lo stato ci deve mettere i soldi e quel poco di ricchezza che veniva redistribuita col welfare (che, NONOSTANTE la Thatcher, c’è ancora ed è più generoso del nostro) si restringe ancora di più.

          Ma comunque non ti preoccupare Raf, che mò tutto questo ben di dio sta arrivando pure in Italia, così vedi come è bella Maggie. D’altra parte l’Italia ha seguito la Gran Bretagna con 30 anni di ritardo in molte cose. Il SSN del 1978 era la copia esatta dell’NHS del 1948, la RAI nel 1954 si voleva ispirare alla BBC (1922) e la tessera del tifoso la Thatcher se l’è inventata nel 1987 ;-)

          Liverpool sends love
          http://www.youtube.com/watch?v=x-4FJcnX0i8

  4. Raf

    ah, bello il libro. 

  5. Ricollegandomi ad anduoglio, mi ricordo gli sketches di Corrado Guzzanti e Marco Marzocca vestito da prete nel caso Scafroglia. Davano un semino contro i problemi attuali inventando slogan tipo “guerra brutto!” Era il 2002.

  6. klaudione

    che è un po quello che è successo con marco biagi, o sbaglio?

  7. Sei una persona accorta e intelligente. Probabilmente abbiamo idee politiche diverse, ma sicuramente mi troverei a parlare di più con te che molti stronzi indottrinati.

  8. Giordamas

    Capisco il discorso generale sul neo-liberismo, io stesso non ho mai amato Margareth Tatcher (come, credo, nessun altro umano al mondo, sentimento che Maggie ha sempre cordialmente ricambiato), ma io non mi sarei associato ai moti d’insulto verso la Fornero, pur senza criticare la povera tizia che li ha pronunciati, per un motivo semplice: l’inglese è stata Primo Ministro britannico per 11 anni con un potere quasi assoluto, la Fornero è stata un ministro di un governo tecnico-parafulmine, formato per fare una serie di cose sporche che l’Italia, sotto altri governanti, aveva deciso di fare, ma i cui precedenti governanti non avevano la forza né le palle di fare e ha provato a farle pur con la Spada di Damocle dei vecchi partiti alle Camere pronta a cadere in qualsiasi motivo e, in fondo, la Fornero ha provato a fare non soltanto delle cose di merda, ma ha provato anche a imporre l’obbligo di pagare i tirocini che sono rimasti gratuiti perché le regioni hanno contestato la norma alla Corte Costituzionale. Insomma, una cosa è Il Male, un’altra sono i Sparaputi: è sempre stato molto, molto facile prendersela col governo Monti e chi ne fa la causa di tutti i mali italiani è uomo profondamente in malafede.

    Vorrei aggiungere qualcosa sull’analisi di “kitestramuort”. In primo luogo, quando parla dei centri urbani inglesi, gli dico che ha ragione, ma agli inglesi la cosa sta bene perché è molto coerente con la cultura britannica (un “lauràr, lauràr, lauràr” peggio che in Lombardia, e infatti le città delle province di Milano e Monza e Brianza sono dei non luoghi terrificanti, centri commerciali a cielo aperto). Il modello sta funzionando e si sta esportando ovunque, non solo in Italia, anche e soprattutto per un problema di cultura. Siamo noi i primi a non amare le nostre città, a frequentare più i Centri Commerciali, i Carrefour, gli Iper Famila e quant’altro, piuttosto che piazze, giardini, strade e chiese (ah, che luoghi meravigliosi ci apparirebbero le chiese se non ci fossero i preti dentro!) e quando li frequentiamo, non li troviamo veramente confortevoli se non li trasformiamo in una specie di parco giochi commerciale (Venezia, ma anche il centro di Milano e, fra poco, pure Firenze). E’ lo stesso spirito per cui dobbiamo fotografare e filmare tutto: noi consumiamo la vita, più che viverla. E se noi siamo fatti così (gli italiani sono di cultura molto destrorsa, molto individualista e molto poco sociale da sempre), i nostri politici vanno di conseguenza.