E’ personale.

A sentire i nostri meravigliosi media, l’altro giorno è successo qualcosa di tremendo, di inconcepibile. Ora, se io fossi stato all’estero e mi fossi limitato a leggiucchiare i commenti, avrei pensato che fossero tornate le Brigate Rosse: come minimo. Urla, lamenti, strepiti, guaiti, gemiti, pittimiate infinite per quello hanno dovuto subire i poveri Franceschini e Fassina. Ora, a me mi viene da ridere, soprattutto per il povero Fassina, che dove va va lo pigliano a sputazzate e coppetielli, e se in Italia ormai c’è uno che bisogno della scorta sul serio è proprio lui. Me l’immagino, tenero, che va a comprarsi il giornale. Che, me da’ la Repubblica peffavore? Ma vaffanculo stronzo!, oppure dal tabacchino, cortesemente Mabboro da dieci e una scatola di minerva, Ma va’ a caca’ er cazzo a n’antro ‘a Fassi’! Aho’, che vi devo dire, a me mi fa pure pena, con quegli occhietti spauriti e i capelli spettinati da paperino. E poi, Franceschini: ripeto, a sentire i commenti, un altro poco e mi pensavo che l’avessero squartato i tontòn macoutes. Invece mi faccio vincere dalla curiosità e guardo. E quello che vedo è un gruppo di persone (grillini, a sentire lui, ma è ovvio che Franceschini veda uno avvolto in una bandiera di Rifondazione e pensi a Grillo: quando non hai dimestichezza con le falci e i martelli è facile che scambi il cazzo per il banco dell’acqua) che lo prende per il culo. Insulti, come dicono i giornalisti italiani? A casa mia che te vada de traverso e ‘a Franceschi famme ‘na pompa si chiamano prese per il culo. E nemmeno serie, questa è roba da scuole medie di Salierne centro anni 70; e dico Salierne centro perché già se ti spostavi verso Mercatello facile che ti ritrovavi un bastone su per il culo a uso Sing Sing. Chiunque vada in giro in moto per Roma, al terzo chilometro si è già preso trenta volte le male parole che si è preso Franceschini al ristorante. Qualunque tifoso del Napoli sente i civilissimi tifosi del Nord augurargli la morte violenta ogni tre secondi. Ora, dove sta il problema?

Il problema è che si stanno cacando sotto.

Non è un problema di democrazia, non vi fate fare fessi dalle chiacchiere: è un problema personale. Perché credete che questi stiano su Twitter o su Facebook? Per fare politica? Ma quando mai: stanno lì per vanità, cercano consenso, approvazione, come un qualsiasi scafesso di periferia. Alcuni, i più ingenui di loro, perché sperano di chiavare. Il problema è che pensano che gli sia dovuta, l’approvazione. Questi sono sinceramente convinti che se uno li piglia per culo (per strada, su Twitter), stia attentando alla democrazia. Eh no, sta attentando a te, a quello che sei, a quello che fai, a quello che dici. Le persone normali lo sanno, loro manco arrivano a capirlo. E’ personale, riguarda te e non un altro. Se ti sei costruito un microcosmo nel quale sei uno fico, ricordati che fuori c’è un altro microcosmo, più grande del tuo, nel quale conti meno del cazzo. Se hai i soldi, ricordati che c’è gente che guadagna più di te che per questo ti schifa, e che c’è perfino gente che guadagna meno di te e che ti schifa lo stesso: per te, per quello che sei. Vi ricordate, c’è una storia di Pazienza (uno al quale oggi non farebbero pubblicare manco una vignetta), in cui c’è un cazzone de sinistra (ovviamente) che, al ristorante, dice che gli piace il posto pevché, anche a distanza di anni, si vicovdano di te.

E Zanardi, dal tavolo affianco, risponde e di quanto sei stronzo.

E’ personale, fatevene una ragione.



9 Commenti

  1. La Cassazione

    quoto a nastro…

  2. Vincenzo

    Sante parole, si meriterebbero ben di peggio eppure si preoccupano di qualche insulto. Ma com’è che la democrazia se la ricordano solo quando viene minacciata la loro oligarchia?

  3. voglio essere la tua groupie, io ti adoro e tu sei il mio idolo.

  4. Giordamas

    Non l’avrei saputo dir meglio.

  5. Bufr

    In realtà me pareva un pVèbeVlusconiano lo stronzo di Zanardi.

  6. Giordamas

    Amlo, non te la piglià, ma so’ diventato ‘n personaggio qua dentro XD

  7. Giordamas

    Comunque, non so. Purtroppo, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa (chiedo gentilmente a Demart81 una piccola verifica sul latino), il Paz lo conosco ancora poco, ho avuto modo solo di sfogliare qualche vignetta del “Bestiario” da un amico una volta di straforo, quindi non posso dire se fosse pre-berlusconiano o no… Però rimedierò. In ogni caso, essendo Vadical Chic di SinistVa venezian-napoletano, io mi leggo Hugo PVatt e VittoVio GiaVdino.

  8. anduoglio

    Comincia ad essere sempre più personale. Una prima persona isolata ha sparato fuori a palazzo Chigi, forse morirà un carabiniere. Lascia che la gente si organizzi un poco e li andranno a prendere fino a dentro i palazzi. Purtroppo gli italiani dovevano cominciare ad agire per tempo, cioè una decina d’anni fa. Ma se non si riducono con la merda che gli entra fino a dentro la camera da letto, non si muovono. Prima chi aveva problemi si suicidava, ora comincia qualcuno a comprendere e vuole farsi giustizia da solo. In entrambi i casi queste rivolte non hanno peso perchè si tratta di gesti isolati. Per dare peso all’azione, prima o poi le persone si organizzeranno e gli riporteranno la merda che hanno ricevuto per anni. Ci si comincia a svegliare troppo tardi, purtroppo. Si doveva fare questo 10 anni fa.