La Regola di Tattaglia.

Non è facile scrivere quello che scrivo, nel senso che non è facile trovare qualcuno che ti apprezzi; invece ho la fortuna di avere delle persone che mi seguono e apprezzano il mio lavoro. Non scherzo, per quanto io me ne possa strafottere (e me ne strafotto) dell’opinione della gente, per quanto non mi interessi minimamente un certo tipo di notorietà, e soprattutto il prezzo che bisogna pagare in termini etici per ottenerlo, ammetto con piacere che le persone che mi scrivono per dirmi che gli piace quello che faccio sono uno dei motivi per cui lo faccio. Uno che scrive ha bisogno di un pubblico: non si vive di soli calci in bocca.

Poi però c’è qualcosa che non ti torna; e, confrontandomi con Marziano, abbiamo capito cos’è. Sono i fans (tra virgolette) della qualunque. Quelli che ti scrivono entusiasti del tuo lavoro e poi aggiungono: sai chi altro mi piace tanto? Paolo Giordano (nome a caso)! E tu resti lì, comm a nu strunz. Oppure quelli che ti chiedono l’amicizia perché sei troppo forte poi vai sul loro profilo e vedi che hanno messo mi piace a tutti, nessuno escluso, quelli che disprezzi e prendi per culo pubblicamente. O quelli che t’invitano a presentare il tuo libro da loro perché ci piace quello che fai, c’è bisogno di aria nuova, e invece un mese prima hanno invitato un qualche patetico stronzo che più che di aria nuova sa di loffa stantia. Cioè, in pratica ti dicono hey io sono etero, ma ogni tanto un bel cazzo extralarge non mi dispiace.

Non è che mi c’incazzo, per carità. Però non mi fido, e faccio bene. Nel Padrino, don Vito Corleone sospetta che il turco Sollozzo si sia alleato con la famiglia Tattaglia per fargli le scarpe, e allora che fa? Commette (don Vito si stava avviando sulla strada del rincoglionimento) un errore fatale. Chiama Luca Brasi, il suo uomo più fidato nonché spietato killer, e gli dice: Luca, tu adesso vai dalla famiglia Tattaglia e gli dici che con me non ti trovi bene, fai finta di passare con loro, li spii e poi mi riferisci tutto. E Luca Brasi, uso a obbedir tacendo, accetta. Fissa un appuntamento con Sollozzo e il giovane Tattaglia in un bar, dice loro che con don Corleone si trova male, non fa carriera e che vuole cambiare famiglia. Sollozzo e Tattaglia lo ascoltano sorridendo e annuendo, lo blandiscono, e poi, tranquillamente, lo fanno fuori. Non hanno nessuna prova reale che Luca Brasi stia facendo finta, non c’è una talpa che gli abbia riferito la conversazione tra il boss e il suo killer nell’inviolabile studio del Padrino. Semplicemente, sanno che se sei Luca Brasi, se hai passato tutta la vita a lavorare per Vito Corleone, non puoi prendere e passare alla famiglia Tattaglia, così, bello e buono. Lo sanno. Non hanno bisogno di prove. Sei sei Corleone, non puoi essere Tattaglia. C’è qualcosa sotto, e non mi interessa sapere cosa, so che c’è, e so che l’unica cosa da fare è bloccarti al bancone piantandoti una lama nel palmo della mano  mentre ti strangoliamo.

Nemmeno io mi fido. Mai. Non che sospetti spionaggi o chissà che, c’è poco da spiare; però so che Luca Brasi in casa mia non è una buona idea.

E so che la Regola di Tattaglia ti può salvare il culo. Ve la consiglio caldamente.



16 Commenti

  1. dirty

    Infatti!! a me piaci tu e, grazie a te, sto scoprendo un mondo per me sconosciuto e sto imparando a diffidare degli altri che non mi hanno mai convinta del tutto!! questa regola, poi, è da seguire!!! io lo faccio da un po’!!!

  2. Dario

    A me piaci tu e pure Nek, c’aggia fa? :-)

  3. Pierpaolo Cavallo

    Amlo, ci hai fatto una offerta che non possiamo rifiutare…

  4. Prima sparare, poi chiedere spiegazioni – oppure fare le cose come Sollozzo e Tattaglia, in modo da sporcare di meno il pavimento.

  5. Boris

    A me succede spesso parlando con certi “fans” del Marziano, del tipo che uno parla del brano di Gianfranco dove ci sta la citazione di Django Reinhardt e l’altro se ne esce con “no, ma a me piacciono un sacco sia Marziano che Jo Donatello”.
    Magari il motivo è che il bifolco o il cachiello di Pastena vedono che non siete tipi che se la tirano, vedono che parlate pane al pane e vino al vino, e così concludono che siete bifolchi come loro e pensano che possono pigliarsi confidenza.

  6. Paolo Mura

    Oppure può capitare che ci sia chi ritiene che tu scriva qualche pezzo divertente, un libro molto divertente, che abbia un punto di vista interessante, qualche volta condivisibile, qualche altra noioso e supponente. Né più né meno di altri che a te non piacciono e a me sì. 

    • amlo

      e chi lo mette in dubbio? forse non mi sono spiegato bene. per me se uno non solo non mi apprezza ma mi schifa, va benissimo. è che io sono convinto che se dici che sei fascista non puoi essere comunista, tutto qua. ci sono cose che sono oggettivamente incompatibili.

  7. antonio

    non ho capito come va a finire…non ti fidi ok, e poi? Inviti chi ti ha chiesto l’amicizia su fessbuk ed è fan di Laura Pausini a un appuntamento al bar e poi gli fai il trattamento Tattaglia? :D

  8. Bufr

    Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
    Tuttavia a me Orange is the new black pare un film de cheerleader e scuole superiori.

  9. riccardo

    Io seguo Amlo e Leo ortolani, per motivi diversi mi stanno simpatiti tutti e due i blog. Poi basta. Adesso se Leo è un tuo nemico giurato da anni dimmelo, che non voglo fare brutte figure! Ah, perchè non crei una pagina sul blog dove si possa discutere delle serie che recensisci? Così, tanto per lavorare un po’ dippiù aggratis?

    • amlo

      io stimo e amo Ortolani dalle sue prime cose, sono un suo avid fan. delle serie in genere ne parliamo su facebook

  10. lucio lanza

    la regola di tattaglia è la mia da anni… ogni volta che ho scoperto un fianco ci hanno messo dentro una lama… sembro un puntaspilli, cazzarola…