Cavaliere buon giorno.

Se vi dicessi che esistono i troll, mi credereste? E che gli hobbit hanno diritto a un’adeguata rappresentanza parlamentare? E che gli elfi organizzeranno il loro raduno annuale al circo Massimo? No eh? Mi pigliereste per culo, lo so. E se invece dicessi ai più giovani di voi che in Italia esistono (giuro, non vi sto prendendo per il culo) gli Ordini Cavallereschi? Nel 2013? Ci credereste? No? E fate male. Voi non lo sapete, ma là fuori, mischiati con la gente normale, c’è un esercito di Cavalieri, Commendatori, Ufficiali, Grand’Ufficiali, Cavalieri di Gran Croce (no piccola, eh: Gran Croce, per carità, una croce di questa maniera proprio); sembrano uguali a noi, ma non lo sono. Essi sono stati insigniti di un titolo (per dire, Marchionne è già Cavaliere dal 2006, e probabilmente smonterà le fabbriche in Italia per metterci i cavalli), mentre noi possiamo aspirare al massimo a un premio per Il Notevole Conseguimento Nel campo Dell’Eccellenza. Niente di male, per carità, però certe volte a uno gli viene da pensare che certe cose vengano fatte senza riflettere poi tanto. Per dire, il fatto che siano stati nominati proprio tre giorni fa, Grandi Ufficiali tre leader sindacali come Angeletti, Camusso e Bonanni; uno pensa, però, tre importantissimi difensori dei diritti dei lavoratori, porca miseria, finalmente. Poi però nella stessa tornata, forse per non farlo sentire in inferiorità, come nella meravigliosa striscia di Novello di cent’anni fa che vi ho messo in coda al post), c’è anche tal Squinzi dott. Giorgio da Cisano Bergamasco, che è un simpatico industriale e, guarda un po’, presidente di Confindustria. Qualcosa non vi torna? Nemmeno a  me, ma quello che penso io non conta. Io sono rimasto a John Lennon, che rifiutò il titolo di baronetto dicendo: Vostra Maestà, vi ridò indietro questo titolo per protestare contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra nel Biafra in Nigeria e contro il sostegno agli Stati Uniti per il Vietnam. Ma noi non siamo in guerra, noi i soldati li mandiamo in missione di pace armati di mitra: tutto normale, io pure per far pace con la mia ragazza piglio il mitra, o se ci sta giocando mia figlia mi accontento di una più modesta carabina, al massimo di un coltellaccio arrugginito.

E comunque non vorrei che vi faceste strane idee: io sono favorevolissimo ai titoli onorifici. Niente da dire. Il capo di Confindustria e i leader dei sindacati, uniti nella grande ufficialità. Giusto. Immaginatevi un tavolo di confronto confindustria- sindacati. Arriva Squinzi e fa: Buon giorno, signori, e quelli sono obbligati a rispondergli Buon giorno, Grande Ufficiale. Non è giusto, su. Significava mettere in difficoltà i lavoratori, invece così c’è una bella cesta di Grandi Ufficiali tutti insieme e nessuno poi si piglia collera. Lo so che dite che oggi come oggi i titoli non sono importanti, ma sbagliate. I titoli sono importantissimi.

Tanto per dire, nella stessa tornata di nomine di Bonanni, Camusso, Angeletti e Squinzi, è stato nominato pure Pino Insegno.

Commendatore soltanto, però. Ognuno al posto suo.



4 Commenti

  1. anduoglio

    da piazzale Dunant si erge una sola voce: fozza Napule!

  2. Hai sentito della mega rissa a Bologna tra “bolobene” e “bolofeccia” ?
    Dove sono i bolscevichi quando servono?