L’edipeo enciclopedico.

ROMA - Continua la sottoscrizione dell’appello contro Berlusconi dei tre giuristi da parte di personalità di primo piano della cultura internazionale. Lo scrittore israeliano David Grossman è l’ultimo di una lista che comprende attori, registi e scrittori di fama internazionale. Secondo voi, chi è l’editore italiano di Grossman?

a) Feltrinelli

b) Guanda

c) Mondadori



6 Commenti

  1. scapocchione

    http://tv.repubblica.it/copertina/berlusconi/36675?video

    comunque io odio carnalmente quest’uomo…..

  2. scapocchione

    Comuqne bisogna pure vedere. Ogni artista, scrittore o altro, ha bisogno di vendere le proprie opere per poter continuare a lavorare e a scrivere. Se in Italia c’é un solo editore che fa un’offerta per la pubblicazione delle opere cosa si può fare. Ha detto bene Placido ieri in conferenza stampa: “Ditemi in Italia con chi si possono produrre film”. Tolto Berlusconi, non c’é nient’altro. Se si vuole pubblicare qualcosa per quella strada si deve passare. Inoltre ti sei dimenticato di citare Roberto Saviano, tra quelli che hanno firmato l’appello e contemporaneamente pubblicati da Berlusconi. Perchè non lo citi?

  3. scapocchione

    Si vede che le condizioni che gli hanno garantito altri editori non sono le stesse garantite da Mondadori. Dico questo schifando perfettamente Berlusconi e soci. Inoltre spesso le decisioni sulle case editrici che pubblicano le opere sono prese direttamente dalle case editrici che pubblicano le opere nella nazione nativa. Non so se avete mai pubblicato un libro, ma le condizioni che pongono gli editori sono tali da appropriarsi praticamente di qualsiasi diritto decisionale sulle opere stesse. Io ci sono passato per le case editrici e so perfettamente come lavorano. Se non sapete i retroscena non dovreste discutere. Inoltre Saviano mi sembra più degli altri autori un caso limite. Si è prefisso come fine di vita quello di combattere la camorra e la mafia, partecipa a conferenze internazionali, a programmi televisivi. Come mai non ha mai citato Berlusconi, nemmeno mezza volta? Non lo ha mai citato apertamente. Lui che è l’emblema del potere mafioso. E come mai tu non citi Saviano come contraddizione principale del sistema? Saviano che non prende mai posizioni nette contro Berlusconi, si fa pubblicare i libri da Mondadori e poi partecipa alle sottoscrizioni ma senza esporsi? Bah….

  4. Elena

    1) Pubblicano tutti con Mondadori perchè è la casa editrice più potente, quella che vince tutti i premi. Per chi ha come massima aspirazione quella di riempire le mensole niente di meglio.

    2)La cosa più triste di quest’appello è che loro credono di fare tendenza, di avere una seppur minima credibilità. Se me lo dice Paolo Giordano che Papi non è buono allora cambia tutto. Delle loro opinioni non frega niente a nessuno, che non sia la loro genetrice o le 7 fuorisede che li seguono, figurati a Papi. Chi si credono di essere Barbara D’Urso?

  5. ho firmato anche io. non si sa mai, magari la Mondadori mi assume come cane di cancello.

  6. giancapocchia

    Marina Berlusconi: difendo mio padre
    ROMA – ” La libertà di stampa è a rischio in un Paese in cui il capo del governo viene sottoposto per mesi a un vero e proprio linciaggio? Liberi i giornalisti, ma libero anche Berlusconi… di avere una vita privata e di reagire, anche duramente, ad accuse che non sono accuse, ma calunnie infamanti”. Così la figlia del premier, Marina Berlusconi, che in un’intervista al Corriere della Sera parla di un’opposizione fatta con i dossier e il gossip e difende le aziende di famiglia, che “non sono trofei da spartire”. L’attacco contro Berlusconi è “indegno e vergognoso”, “veri e propri tentativi di pugnalarlo alle spalle, ma per fortuna mio padre ha i riflessi pronti”, dice Marina. “Tutto questo ha dato ancora di più a me come figlia la misura della grandezza e della qualità umana di mio padre”. Le carte di Bari “in base alla legge non erano pubblicabili” e in esse “non c’é nulla che abbia il benché minimo rilievo penale”, afferma la presidente di Fininvest. “Il dramma è che in quest’aria irrespirabile si tende a non fare più distinzioni, a considerare ammissibile quello che è e dovrebbe rimanere inammissibile”. Tutto è partito, sostiene Marina, “dal fatto che un’opposizione di cui si sono perse le tracce ha lasciato il suo mestiere, da troppo tempo, nelle mani di alcune testate ben precise e di un gruppetto di magistrati: addio politica, avanti con i dossier, i pettegolezzi, il fango. Libertà – aggiunge – vuol dire essere liberi di poterla pensare diversamente senza per questo sentirsi dare del cecchino prezzolato. Non sempre mi trovo d’accordo con Feltri, ma è un esempio lampante di giornalismo libero”. I giornali “ormai da mesi si occupano delle nostre aziende solo come trofei da spartire. Finiamola con questa storia della successione. L’argomento non è sul tavolo, perché mio padre gode di ottima salute”, sottolinea la manager, a capo della Mondadori. “Le 20 mila persone che lavorano qui meritano più rispetto. Stiamo parlando di aziende quotate, che creano ricchezza, che fanno informazione e cultura. Non siamo le casette del Monopoli. Negli ultimi 13 anni abbiamo pagato tra imposte e contributi 7 miliardi di euro. Di noi – ribadisce – si parla sempre o quasi per il conflitto di interessi, e ora ci mettiamo anche la dinasty”. In tv, “come fece tanti anni fa con la Rai, Mediaset sta incrinando un altro monopolio, quello di Sky”, dichiara Marina. “Non pretendiamo che ci dicano bravi, ma che a sinistra facciano addirittura il tifo per Sky… Se c’é di mezzo Berlusconi, va bene anche saltare da Marx a Murdoch. L’importante è dargli sempre contro”.