La regola dell’oroscopo.

Ogni mattina, alcuni tra i miei contatti sui social network linkano le articolesse (anche se sarebbe più giusto dire i pensierini) delle grandi firme del giornalismo italiano. In genere non li leggo, vuoi per non pigliarmi collera, vuoi anche per il fatto che si tratta sempre della stessa cosa. Sempre. E cioè lo sfogo, a volte pacato, altre volte violento, di alcuni signori benestanti che, una volta raggiunto un relativo successo e una stabile e più che soddisfacente posizione economica, sbraitano contro chi fa fare la cacca ai cani sui marciapiedi vicino casa (la loro, sotto la vostra, per quello che li riguarda, si possono e devono mettere campi rom, inceneritori, discariche, sedi del Pd e di Sel). Oppure, filippiche contro quelli meno fortunati di loro: questo è, nel novanta per cento dei casi (eh sì, non solo sono fasci, è pure gente che si deve levare gli schiaffi da faccia, in capa a loro).

Poi ci sono le guest stars, ovvero quando il caporedattore dice: hey ma chiediamo l’opinione di un famoso regista/scrittore/attore su questa cosa della quale ovviamente lui non capisce un cazzo di niente. E’ chiaro che non ne capisce un cazzo di niente, ma la sua opinione sarà comunque valida, pregnante, fonte di riflessioni elevate. Ora, direte voi, eccolo qua, questo che si premura di dirci che quelli più bravi di lui scrivono solo cazzate; e invece non ve lo dico. Mi limito a consigliarvi un metodo valido per riconoscere il cialtrone che si spaccia per intellettuale, e resta inteso che potrete provarlo con successo anche e soprattutto su quello che scrivo io.

Avete presente l’oroscopo, quello che ascoltate alla radio o alla tv mentre vi pigliate il primo caffè della mattina, o mentre vi fate la barba? Non mi ricordo dove, ma sono sicuro di ricordarmi bene, ho letto che, escludendo le previsione eccellenti (oggi, quant’è vero a gesùcristo ti chiaverai a Kim Basinger) o catastrofiche (se solo vi azzardate a uscire verrete mangiati dai cani di cancello), dopo un’ora nessuno si ricorda più un cazzo. E non perché la memoria è selettiva e blablabla ritiene solo le cose importanti, no. E’ perché gli oroscopi sono scritti così apposta. Fermo anche restando la buona fede dell’estensore della previsione astrologica, deve comunque tenersi sul vago il più possibile. Ma, appunto, si tratta di oroscopi, cose cui nessuno presta più della minima attenzione.

Ora, fate come vi dico io. Prendete un autorevole quotidiano, saltate le articolesse dei tromboni de sinistra e andate direttamente all’opinione (concessa in via del tutto eccezionale) al quotidiano o al rotocalco dal vincitore di premio sdrega di turno o dall’affermato regista una volta bravo (LARUVB, ormai so come Prince questi). Mettetevi comodi, accendetevi una sigaretta e leggete tutto l’eccezionale contributo dell’intellettuale di turno. Vi posso garantire che, nell’ottanta per cento dei casi (sempre ammesso che riusciate a finire tutto l’ammasso di banalità e cretinaggini che uno di questi è capace di condensare in sole cinquanta battute), dopo un’ora non vi ricorderete un cazzo di niente.

E non è perché avete la mente occupata da bollette da pagare, figli da andare a prendere a scuola, renzi da bestemmiare, no: è perché questi ormai sfornano papponi tutti uguali, che non dicono niente e soprattutto non vogliono dire niente. Non è questo che gli interessa. A loro interessa far passare questi polpettoni di scemenza per cultura, così che poi la gente non si accorga di quanto sono ciucci, presuntuosi, banali, ignoranti. E tuttavia, come sempre, la colpa non è loro: è sempre di chi, come diceva Petrolini a quelo che lo fischiava:

non ce l’ho con te; ce l’ho con quello di fianco a te che nte butta de sotto.

 



6 Commenti

  1. Val

    Suggerisco un’altra analogia con l’oroscopo. Prendete un segno a caso, e vedrete che qualunque stronzata ci sia scritta, sarà sufficientemente vaga da andar bene per te. Cambia segno, e sarà lo stesso. Così puoi scambiare tranquillamente Gramellini con Severgnini o Cazzullo con la De Gregorio, e avrai sempre più o meno le stesse ovvietà. Oppure puoi fare una degustazione verticale random: a parte un labile nesso con “il fatto del giorno”, puoi leggere oggi un editoriale di Panebianco di quattro anni fa, e dirà le stesse identiche cose di quello di settimana scorsa e di dopodomani.

  2. Valerio

    Gentile Maestro,
    le sottopongo una poesiola composta stanotte sotto gli effetti della morfina che da qualche giorno assumo non mia sponte. Certo, solo io posso apprezzare l’adesione sostanziale dei versi all’oggetto del discorso poetico (la mia ex-moglie), ma ritengo che l’ultimo verso sia estremamente interessante da un punto di vista formale, il chiasmo, il climax, il cambio semantico e tutto il resto appriesso.

    Tanto gentile e tanto onesta pare/
    la donna mia quand’ella altrui saluta/
    po’ torn ‘a casa, ed è casa caruta/

    Mi stronchi pure, mi addolorerà, ma tanto già sto facendo la morfina.

    I miei rispetti,
    V.

  3. L’oroscopo, anche se non ci credo, andrebbe calcolato personalmente per ogni singola persona in base all’ascendete ed altri fattori simili.

  4. Se uno non si arricorda dei fatti che hai scritto tu, tiene l’alzheimer.

    /leccaculo mode off

  5. Fino a quando ti vedo di scrivere le jastemme, non mi preoccupo.