Hail W-Lovers.

Era già successo. Prima con Saviano, poi con Benigni. Adesso con Virzì, Sorrentino e il mavafangulo del Gassman di Caserta, Servillo. E io, come un fesso (perché passano gli anni ma io fesso resto), ci casco sempre. Ci rimango come uno stronzo, perché mi ci incazzo e non rifletto, come invece sto facendo ora. Premetto, come al solito, che non sto parlando dei nomi che ho appena citato: che ci crediate o no, non me ne frega niente di loro, auguro al loro lavoro tutto il successo che si meritano, e che finisca qui, perché di questa diatriba sui loro film e libri mi sono veramente scassato i coglioni che non ne tenete idea.

Quello che, come al solito, mi ha lasciato senza parole è il tono delle discussioni intorno al lavoro di queste persone: che, lo vogliano o meno, è pubblico, e quindi per forza di cose soggetto a critica. Ora, mi sembra che gli autori in questione, dàlli e dàlli, e mandate affanculo a parte, l’abbiano pure capito che, se fai qualcosa ti esponi ai complimenti ma anche alle critiche. Succede, e non è il caso di farne un dramma: non si può, materialmente, piacere a tutti. Anzi, a loro è andata anche bene. Sono tutti ricchi, di gran successo economico e di pubblico. A Lovecraft e a Van Gogh, per dire, andò molto peggio.

Ora, il concetto che qualcuno eserciti il diritto di critica, soprattutto dopo che ho speso dei soldi per comprare il tuo libro o per guardare il tuo film, non sembra entrare in testa solo a quelli che io chiamo i W- Lovers, i Winner Lovers. Sono quei babbei che, in rete, se solo ti permetti di avanzare dubbi sui loro idoli, come minimo escono pazzi. Dopo averti inondato la bacheca, a ogni singolo pirito del loro dio di turno, con commenti bambineschi e subnormali tipo grandeeee!, vai così!, capolavoro!, genio!, e così via, se solo ti permetti di dire che, da parte tua, avresti anche tu un’opinione, e non è proprio uguale alla loro, cominciano a dare i numeri.

Siccome i W. Lovers hanno un’età mentale che non supera i sei anni, seguono l’idea che, siccome uno ha avuto successo, beh, allora, chi sei tu per criticare? Non vogliono la critica. La odiano. E odiano te, la tua persona, solo perché ti permetti di criticare. E non li sfiora il cervello l’idea opposta, che sarebbe anche quella più giusta, e cioè chi cazzo sono io per decidere che questo scafesso sgrammaticato è un genio? I W- Lovers non hanno cultura, non possiedono memoria, non hanno una scolarizzazione come si deve: magari sono anche laureati, ma il cervello gli è partito anni fa,  atrofizzato. Non sgamano se qualcuno dei loro idoli copia, perché non hanno mai letto un libro, non hanno mai visto un film. Potresti mettergli in mano un foglio A4 con l’incipit più famoso del mondo, quello di Moby Dick, e dir loro che l’ha scritto la Mazzantini: non faranno una piega. Perché sono bestie, e l’unico diritto di critica che conoscono è quello di criticare chi non è d’accordo con i loro idoli. Non con loro, perché i W- Lovers non hanno più idee di una foca, ma con quello che loro amano. In genere partono con le accuse di rosicamento, così, a cazzo di cane, ma quello che conta, per loro, è insultare chi non si fa gregge, chi non piega la testa. Rosi dalla consapevolezza d’esser pecore, regrediscono alla prima elementare: se potessero, scriverebbero sul muro col gessetto: il tal dei tali puzza di cacca, e in effetti lo fanno. Nessuna delle loro intemerate livorose va al di là del desiderio (espresso talvolta chiaramente) di una solenne bastonatura ai danni di chi non adora il loro dio di turno. Il W-Lover è il perfetto fariseo della cretineria, un adoratore fanatico del denaro, del successo. Punta un culo da leccare e lo lecca imperterrito, e attenzione: non gli sta neanche bene che tu te ne fotta di quello che fa della sua lingua, no: viene da te e ti chiede: stronzo, perché non lecchi? Chi ti credi di essere? Gli manca il paradosso della persona colta, che da una parte gode nell’essere il solo e unico a gustare qualcosa di davvero bello e dall’altra vuole diffondere al mondo la bellezza che ha appena scoperto. Il W-Lover, invece, vuole  sottomissione, non ragionamento. Vuole un’unità inossidabile di pensiero che non è raggiungibile se non attraverso simpaticherie tipo Guantanamo. Tu vuoi solo startene in pace, farti i cazzacci tuoi, ma se ti azzardi a esprimere un’opinione che non sia in linea coi suoi Winners, il W-Lover ti salta al collo come un cane di cancello, insultando e schiumando rabbia e semianalfabetismo.

Quando ero piccolo e mi raccontavano del fascismo, non mi facevo capace. Credevo che i fascisti fossero degli invasori alieni venuti a rovinare la vita dei pacifici italiani, finché qualcuno che il fascismo l’aveva vissuto non mi disse: guaglio’, tu nunn ‘è capit’ nu cazz: erano tutti fascisti. Tutti.

Allora, anche se ero piccolo, confusamente, capii. Da allora, ho visto molte cose che mi hanno ricordato il fascismo, da Craxi a Berlusconi.

Ma nessuno, nessuno, mai, come loro.

Hail, W-Lovers!

 



21 Commenti

  1. Ugo

    Permettetemi di dire, che a mio avviso, la CORAZZATA POTEMKIN è una CAGATA PAZZESCA.

    • Boris

      92 minuti di applausi di rito, però consentimi qualche appunto: il mio primo impatto traumatico con la folla urlante di w-lovers fu ai tempi di non è la rai, che molti miei conoscenti (specie più grandi) consideravano una cosa televisiva seria e moderna, altro che pippe baude e il bagaglino. Ma serio! E mica le femmine!
      Dopo molti tentativi di ragionarci mi accorsi semplicemente che me la facevo con una maniata di rattusi che dovevano darsi un tono mentre guardavano le cosce delle guagliuttelle pseudololite, at’ ca televisione moderna, e quindi iniziai prima a schifarli e poi a ignorarli del tutto (infatti subito dopo passarono a baywatch). Insomma, una manifestazione di sciemità così palese e sfacciata come il lecchinaggio semianalfabeta dei w-lovers ti è utilissima a scremare rapido e indolore (vale anche al contrario eh, sta certa gente che ti dice che anche lui saviano lo schifa, ma perchè “è un ebreo”, manco i cani), figurati poi con i sociallnettvuorc che la gente la escludi con due clic. Oh, ma dove sta scritto che uno con gli sciemi ci deve avere per forza a che fare?

      (che poi mi gioco che vuoi tu che certi grandi autori italiani contemporanei vent’anni fa pure si facevano le seghe su ambra)

  2. Alessandra

    “Quando ero piccolo e mi raccontavano del fascismo, non mi facevo capace. Credevo che i fascisti fossero degli invasori alieni venuti a rovinare la vita dei pacifici italiani, finché qualcuno che il fascismo l’aveva vissuto non mi disse: guaglio’, tu nunn ‘è capit’ nu cazz: erano tutti fascisti. Tutti.”
    Le tue opinioni su cinema e tv sono sempre degne di attenzione e fiducia, e quando parli di società quasi sempre hai ragione, anche se le tue tiritere misogine sono un poco stanche e trite;  ma è grazie a passaggi come questo, e al tono di sincero dolore per il genere umano che emerge – non so quanto consapevole – nel post e in molti tuoi interventi, che ti si continua a seguire. 

    • amlo

      e ti ringrazio, ma secondo me misogni sono quelli che vogliono limitare il diritto all’aborto libero, alla pillola del giorno dopo, che vogliono mettere i preti nei consultori. se poi parliamo di quelle quattro apapere tipo tetartovalleoccupato, allora sì, so misogino ASSAI.

  3. Saro

    Mio caro, come tutte le cose anche qui dipende dal punto di vista dalla quale le si vuole osservare. Questa categoria dei W Lovers (nei modi e negli atteggiamenti da te descritti assai conformi ad un certo pentastellismo) è certamente deprecabile come dici, ma dimentichi che dall’altra parte non c’è una una schiera di pacifici e intellettualmente onesti divulgatori di libero pensiero, ma un vero e proprio esercito di penne (tastiere, ormai) frustrate e gonfie di livore che amano gettare merda pressochè ovunque e che si coalizzano spesso in correnti di pensiero. Rietenere che questi siano meritevoli di maggiore riguardo e considerazione poichè non allineati al gusto comune e in disaccordo con Vincenzo Mollica è un errore grossolano. Noto piuttosto che sussiste un rigore ideologico più marcato in loro piuttosto che in coloro che (permettimi la semplificazione) sostengono le tesi più mainstream. Siamo un paese di tifosi e non da ieri; per ogni “tifoso” esiste almeno un “contro-tifoso” e – a mio arbitrario parere – anche più di uno. Ti ricordi di Piero Scaruffi? Le sue “tesi-contro” e la messa in discussione di miti consolidati e intoccabili l’hanno fatto diventare un personaggio e a quanto pare ha fatto scuola.
    Insomma, per concludere, mi pare che la tua analisi – che peraltro condivido – è pressochè del tutto sovrapponibile alla categoria dei “critici contro”, in merito a chiusura rispetto verso altri punti di vista, opinioni preconcette, ideologia del bastian contrario e così via. Dipende solo, come dicevo all’inizio, dal punto di vista dal quale vogliamo osservare il fenomeno.

  4. Enzo C.

    Premesso che a me Toni Servillo piace. Anzi, penso che sia il migliore attore italiano in vita.
    Penso che la polemica sulla telefonata, di cui si e’ parlato in apertura di telegiornali ieri, sia una grossa cacata. Primo perche’, evidentemente, e’ stata presa in un momento in cui lui pensava di non essere piu’ ascoltato, e secondo perche’, al di la’ della questione sacrosanta del diritto di critica (e del dovere di risposta educata da parte del famoso criticato), effettivamente aprire una telefonata di congratulazioni per un premio appena vinto con “ma non parliamo ora delle critiche”, penso che un po’ ti fa girare i coglioni.
    Tipo che il giorno in cui ti laurei, appena ti danno la pergamena, mentre volano i tappi di spumante, viene tuo zio di secondo grado a dire “e certo pero’ se non eri bocciato in terza media, mo te la prendevi un anno prima. poi se non pigliavi quei due 18, potevi prendere centodiecielode….” etc.

  5. Mario

    Complimenti Bellissimo articolo che fa sentire meno soli chi come me in questi giorni, proprio per non imbattersi nelle falangi dei W-Lovers e dover duellare a colpi d’insulti (ormai sui social network se ti azzardi a non esser d’accordo su qualcosa il minimo che ti becchi è una botta di decerebrato) con chi cerca d’importi il proprio punto di vista. Ho visto “la grande bellezza” e pur riconoscendo a Sorrentino un felice uso della mdp (premetto che Sorrentino è un regista che seguo con interesse fin dai suoi esordi) non mi ha convinto appieno. Mi spiego meglio: a un primo tempo che fila liscio perché supportato da un impianto narrativo discreto, segue un secondo tempo, lento, noioso, ripetitivo e lungo, proprio perché narrativamente non ha le  premesse del primo tempo. Secondo me c’è un’evidente debolezza di plot che nemmeno la “trovatella” con spiega finale riesce a sistemare. Ciò detto, ho trovato bravissimo come sempre Servillo ( ma mi è piaciuto di più nel film di Ciprì “E’ stato il figlio” o, ad esempio nel primo film di Sorrentino “L’uomo in più″), la Ferilli (una sorpresa) e Carlo Verdone, ma sin dall’inizio non l’ho ritenuto né un capolavoro, e tantomeno il miglior film di Sorrentino. Posso essere libero di pensarla così senza beccarmi come minimo un “non capisci un ca***o”, oppure sei un rosicone? Per quanto riguarda l’infelice uscita di Servillo nei riguardi della giornalista di Rai News io penso che abbiano torto tutti e tue. La giornalista perché è convinta che se non trova il pelo nell’uovo non svolge bene il proprio lavoro; Servillo perché – a parte l’ovvia caduta di stile – ultimamente mi dà l’impressione (suffragata d altre apparizioni televisive in cui ha parlato di politica) che si creda una specie di intoccabile.

  6. DAVIDE

    Il punto non è l’opinione che uno sostiene, ma il momento scelto per esternerla: come scorreggiare a tavola durante una cena formale

  7. Anna

    Io sono una tua WLover….

  8. Giordamas

    Non per cattiveria, eh, condivido tutto il pensiero sui W-Lovers, già che ci sono, manco m’è piaciuto il film in questione, ma il “vaffa” di Servillo diventato famosissimo era un normalissimo sfogo fatto quando pensava che fosse caduta la linea. S’era comprensibilmente infastidito per via del fatto che l’avevano chiamato sul cellulare quando stava ancora in macchina, appena uscito dalla premiazione dei Golden Globes, probabilmente un poco spossato, come credo non solo lui, per parlare delle critiche mosse al film. Argomento di cui, forse, avrebbe volentieri parlato con maggiore calma in un’occasione specifica. Il solito niente su cui sono state costruite le prosopopee sopra.
    No, è che, dato che sei partito da quello (per dire che non te ne frega un accidente del successo suo e di altri, ma sei partito da quello), volevo dirti che probabilmente, anche a te e a me sarebbe scappato un “vaffanculo” in quelle circostanze.

  9. Lessie

    si può dire che La Grande Bellezza è stata osteggiata da un certo tipo di critica anche perchè quest’ultima è stata messa alla berlina e ridicolizzata nella loro vacuità, inconsistenza e assoluta inutilità tipica di molti attici romani con la vista?

    • amlo

      il succo di questo post è che lo puoi, anzi lo devi dire, ma con rispetto ed educazione, come hai fatto tu adesso. il fatto è che tu sei una persona seria ed educata. I W-Lovers sono merda.

  10. Alessio

    Stavo leggendo le descrizioni dei w lovers e pensavo esattamente la stessa  cosa: che il loro comportamento, la loro forma mentis è ciò che più ha contribuito alla nascita del fascismo nel passato secolo. Sono le stesse persone, l’unica differenza è che sfogano la loro sindrome del gregge ed il loro bisogno quasi compulsivo di un modello di riferimento su gente che coniuga manifedta incapacità, voglia di fare soldi e sterili afflati pseudoartistici. Altro che heil w-lovers, qua si rasenta l’heil Servillo.

  11. anduoglio

    Hai dimenticato di dire che i superfans accusano i critici di essere degli artisti falliti invidiosi e criticano solo perchè invidiano il successo ottenuto con stramerito da parte del loro idolo. E così uno si deve sorbire affermazioni quali “Servillo è una maschera molto più di Robert De Niro”, “Se Sorrentino fosse stato Americano, avrebbe avuto più successo dei registi che hanno fatto la storia del cinema”. “Carlo Verdone è un grande attore e fa fare un salto di qualità a tutti i film”.
    Poi c’é un altro settore inesplorato: quello dei servi di un presidente di calcio che ti prenderebbero a coltellate se tu fai notare che alla cessione dei campionissimi non è corrisposta una campagna acquisti adeguata e si sta chiavando dentro la saccoccia tutta la plusvalenza….
    Ti rispondono indignati che “stavamo a Lanciano”, “i soldi da parte servono per evitare il fallimento”, “il presidente ci ha tolto i paccheri dalla faccia”, “sei uno juventino infiltrato” ecc.
    In ogni ambito della vita c’é un superfan che è pronto ad uccidere per il proprio idolo.

  12. Lulic

    Ma Sorrentino e/o Servillo te se sò calzati la donna? No perchè..sembra un po’ eh?! E nun te ‘ncazzà, è sfottò!

    • amlo

      e mo’ secondo te m’incazzo? solo che io non parlavo di loro, eh.

      • Lulic

        No, figurati, scherzavo e credo d’aver capito cosa intendessi. Il mio era solo un post da provocatore frustrato, come a dire “ora arrivo io e critico il criticatore”. E’ che ho solo 30 anni e ho già un’intolleranza verso il mondo intero che neanche un vecchio di 85 anni..e leggerti mi strappa più di un sorriso ma alimenta anche l’intolleranza di cui sopra! Non so se mi sono fatto capire, avrei bisogno di gente con cui condividere le cose che mi piacciono e non gli improperi verso le cose che, un po’ come a te, mi fanno venire l’orchite. Boh, forse sono fuori tema, e me ne scuso, questo messaggio non vuole essere polemico nè insegnare niente a nessuno, figuriamoci. E’ che m’annoio.

        • amlo

          ma si è capito che scherzavi, eh. e puoi essere polemico e sfottente quanto ti pare, qua. io censuro solo gli scostumati, e non è assolutamente il tuo caso.

  13. Amlè, le critiche COSTRUTTIVE. Capito? Se tu giudichi un’opera d’arte (film, disco, scultura) devi fare le critiche COSTRUTTIVE, sennò sei brutto e cattivo.