Stronzology: la parte del torto.

Parte oggi Stronzology, agile manualetto sul come gli stronzi, anche -e soprattutto- lessicalmente, tentano, e spesso ci riescono, di prendere il controllo delle vite altrui.

1. La parte del torto. Innanzitutto facciamo mente locale. Lo stronzo non è un alieno che arriva e ti usa violenza all’improvviso: quelli sono i rapinatori. Gente intraprendente e positiva, a confronto del ben più comune stronzo domestico; intraprendente perché già procurarsi un’arma, fosse anche una scacciacani, necessita di una certa dose di ingegno e risolutezza. Positiva perché è ben difficile che un rapinatore punti l’arma contro suo cugino o un suo amico, cosa che invece lo stronzo fa quotidianamente. Lo stronzo è per sua natura pavido e, di suo, non affronterebbe a viso aperto neanche un neonato. Per questo, per riuscire a fottervi, esso ha bisogno di entrare, come si dice, in confidenza, che come tutti sanno ma nessuno si ricorda mai, è padrona della malacreanza. Ma, e qui viene il bello, anche in questo caso, l’infame non vi affronterà mai a viso aperto, pur avendovi colto di sorpresa approfittando della vostra buona  fede; il fetente, infatti, è tale perché gode di un ampio sostegno sociale, che può procurarsi in tre modi diversi. 1) Approfittando dello zeitgeist, ovvero sul sostegno incondizionato di una società interamente composta da gente stronza come e più di lui; 2) sfruttando una serie di bassi luoghi comuni (che appunto analizzeremo in Stronzology) e 3) un abile miscuglio dei punti 1 e 2. Il più comune e vigliacco dei luoghi comuni è il terribile eh no, così passi dalla parte del torto! Si tratta di un artificio retorico stronzo quasi come gli stronzi che amano pronunciarlo; in sostanza, si tratta di una cosa che le persone intelligenti smettono di dire verso i quattro anni: gli stronzi no, ne restano folgorati, e ne faranno il loro cavallo di battaglia per tutta la vita. Parliamoci chiaro: lo stronzo non è capace di sostenere il peso delle proprie azioni, quindi è essenziale che le ricopra di palate di merda. Per lui e la morale comune che lo avviluppa e nel quale sta comodo come due piselli in un baccello, qualsiasi reazione alla sua merdata sarà eccessiva, e dunque, eh no, così passi dalla parte del torto! Voi dite, ma ora lo so, quindi eviterò toni accesi nel rifacciargli che mi ha solato seimila euro, o che mi ha scopato la ragazza. Tsk tsk, ingenui. Anche se gli dite sorridendo scusa caro, mi sembra che tu abbia leggerissimamente esagerato nell’accendermi un’ipoteca sulla casa a mia insaputa, il lurido comincerà a rotolarsi a terra come Zecchinetta ne Il giorno della civetta accusandovi di averlo aggredito. Ed è chiaro, a questo punto, che sarete passati dalla parte del torto. Da questo momento in poi, ogni singolo minuto delle sedici ore di discussione che seguiranno verterà sul fatto che siete passati dalla parte del torto. Che lui vi abbia sterminato la famiglia non conta: conterà, invece la vostra reazione. Per dire, se un ebreo avesse schiaffeggiato un solo nazista a Mathausen nel ’43, l’Olocausto non avrebbe avuto più nessuna importanza (non so se ho sbagliato esempio o se lo ho tragicamente azzeccato). Dite voi, allora come se ne esce? Con la logica, ecco come. Prendete atto: siete passati dalla parte del torto, su questo sono tutti d’accordo.

E allora tanto vale menargli, allo stronzo.



2 Commenti

  1. mi sa che conosciamo la stessa persona. purtroppo, però, la soluzione non è così semlice come prospetti

  2. alè

    menare uno stronzo ti fa indiscutibilmente passare dalla parte del torto, ma vuoi mettere la soddisfazione?
    poi stamattina ho le mani caldissime