I miei libri

Statti attento da me è disponibile in versione cartacea e in versione e-book. La versione cartacea è edita da Roundmidnight Edizioni e può essere ordinata presso una delle librerie fiduciarie, alla modica cifra di 10 Euro, oppure scrivete a round-midnight@libero.it e ve lo spediscono con DUE euro di spese postali, mentre la versione e-book in formato epub ve la potete accattare da Feltrinelli, Mondadori, IBS e Amazon a 0.99 Euro (Ebook con Adobe DRM) oppure senza DRM su Ultimabooks e qui su questo sito cliccando sul seguente bottone (si paga con Paypal)

Elenco delle Librerie Fiduciarie

Librido
via Nilo 29, Napoli

Libreria Il gatto che pesca
via Martiri della Libertà 42, San Mauro Torinese. Tel. 011.8220998

Mangiaparole, Caffè letterario
via Manlio Capitolino 79, Roma. Tel. 06.97841027

Libreria Primo Moroni
Via Quarto dei Mille 29, Pescara. Tel. 085.4429521

Libreria Ninive
Vicolo Pomo d’Oro 10A, Verona

Librazioni
via Campane 28, Avellino

Piccola Libreria 80 Metriquadri
Calvi Risorta, (CE)

Sofà delle Muse
Via Umberto 39, Catania. Tel. 095.0932364

Libreria Vicolo Stretto
Via Santa Filomena, Catania. Tel. 095.2962587

Libreria Bacco
Via Nazionale 26, 25080 Raffa di Puegnago (BS) Tel. 0365.651005 / Fax 0365.560576

Il mio libro di Cristina Di Canio
Via Sannio 18, Milano

I Letterati
Via Vittorio Emanuele III 31, Frattamaggiore (NA). Tel/Fax 081.8805533

Libreria del Centro
Via San Carlo 56, Caserta

Ex Libris
Corso Gran Priorato di Malta 25, Capua (CE)

Emilia Ruvida
Via Cartiera 104, Modena

Zaum
Via Cardissi 85, Bari

Libreria L’Argonauta
Via Reggio Emilia 89, Roma

Palladino Editore
Via Colle delle Api 170, Campobasso

La Nuova Libreria
Via Vittorio Veneto 7, Campobasso

Libreria Incontri
Piazza della Libertà 29, Sassuolo

Libreria Largo Mahler, di Luca Ambrogio Santini
Via Conchetta 2, 20136 Milano. Tel. 02.36536365

N’Importe Quoi caffè letterario
Via Beatrice Cenci, 10 00189 Roma. Tel. 3285956077

Libreria Le Storie Nuove
via Giuseppe di Vagno, 11 - 70014 Conversano (BA)

Per farvi un’idea di questa storia di passioni e di fasto, potete

leggervi qualche intervista e ancora e ancora
leggervi le recensioni di Mangialibri e Anobii
scaricarvi gratis i primi 7 capitoli
oppure leggervi la

Prefazione di Francesco Signor

Se non avete mai letto il blogo di Amlo, è meglio che vi mettiate seduti per leggere un paio di cose che vi potranno tornare utili, semmai deciderete di farvi spazzolare i neuroni da questi quattro etti di pagine fruscianti e sfruculianti. Innanzi tutto, Amlo è solo incidentalmente umano. Nella realtà convergente è molto di più, quasi uno stato psichico transitivo. In quanto tale, è uno scrittore, nel senso di uno che scrive e non che vive alle spalle di chi compra i suoi libri. Lo dimostra il fatto che ha chiesto la prefazione a un nipotino di Cavour come il sottoscritto e mica a Saviano. Questo non spiega tutto, ma forse anche molto meno.

Altro aspetto da tenere in considerazione è che Amlo rientra solo di sguincio nel genere italiano e dico questo più che altro per facilitare la ricerca su Amlazon, mai vi scappasse la fregola di andarlo a ricercare tra i narratori emergenti delle periferie malavitose della penisola balcanica. Ora, già so che qualcuno inizierà a definirlo il nuovo Saviano dei Balcani e nessuno saprà mai che è tutta colpa mia.

Sia chiaro con questo non voglio dire che abbia uno stile da nuova frontiera, anche perché non ho la più pallida idea di cosa significhi. Più che altro Amlo è un apolide dormiente, quasi un gollum della narrativa italiana, soprattutto quando si taglia i capelli (ama definirsi così, ma solo se è di buonumore). Anche mettendosi di piglio buono, non è proprio possibile farlo rientrare nei canoni degli scrittori cosiddetti tricolori, attuali o giù di lì. E’ un atipico, quindi per certi versi, potrebbe essere di moda, visto che viviamo in pieno revisionismo giuslavorista. Ecco è un co.co.pro. della letteratura contemporanea. E’ uno di quelli che da vivo resterà sempre un incompreso e anche se dovesse aver successo, chiaramente per puro accanimento terapeutico della sorte, resterà sempre uno che la gente legge, ma non capisce.
Un po’ come Umberto Eco, solo che Amlo non usa il combinatore casuale di testi di Obi-Wan Kenobi [se non avete mai visto Star Wars non è colpa mia]. Tanto per capirci, lui scrive come scoreggia e mi rendo che detta così possa sembrare un filino offensivo, ma tanto lui si offende per molto meno. Voglio dire che scrive con sciolta naturalezza e così è facile trovare nelle sue pagine una semantica dei dialoghi che ha una sua dignità contemporanea. Certo questo vi potrebbe disorientare un po’, soprattutto se siete abituati a leggere romanzi di questo secolo con un lessico già antidiluviano ai tempi della nonna del giovin scrittore Bacchelli, uno che si farà. Scoprirete così, a vostre spese, come la narrazione di questo libro sia imperniata di acrobazie linguistiche surrenali che sgorgano direttamente dai condotti biliari di certi cazzabubboli della chiacchiera da bar. Un meticciato linguistico che è una sinfonia ipnotica che vi acchiappa per le viscere e vi fa due fiocchi con le budella per restituirvi alla vostra vita di tutti i giorni che, però, non riuscirete più a vedere come prima. Oppure sì, ma allora vuol dire che stavate già buttati in uno sprofondo lisergico ancora prima di leggere “Statti attento da me”. Queste ultime righe, se proprio non avete di meglio da fare, le potete anche ascoltare con il sottofondo di “How many more times” dei Led Zeppelin, possibilmente sullo stereo usando il vinile [tanto lo so che dite sì, come no e annuite pure con la testa, mentre invece la state cercando su Iù-tub].