Ma quale censura.

Mi ero da poco trasferito a Roma. Mio padre venne a trovarmi e, complice la bella giornata, decidemmo di andare a mangiare al ghetto. Mettiamoci fuori, ci dicemmo, così possiamo fumare in pace. Accesa la prima sigaretta, due racchie del tavolo di fianco cominciarono a lamentarsi del fumo. Io, che conosco un po’ il racchiese, spiegai alle urende che il divieto di fumo era dentro il locale, non fuori, ma loro non vollero sentire ragioni e non smisero finché non spiegai loro (sempre in racchiese, si sa che le parolacce sono la prima cosa che impari, in una nuova lingua) dove potevano mettersi le rimostranze.

Smisero.

Mi è venuto da pensarci poco fa, quando mi hanno bloccato per 24 ore da Facebook. E voglio dire chiaramente che secondo me non si tratta di censura, e che facebook non ne ha alcuna colpa. Le regole di Facebook sono arbitrarie, ma noi lo sappiamo e le accettiamo implicitamente, e chiedere, appunto, di rimuovere i nazisti concede a qualcun altro la libertà di chiedere di rimuovere me, accusandomi di diffamare i gay.

A questo punto potrei uscirmene con quello che dicono quelli che ti segnalano, ho molti amici gay, ma non è vero neanche più questo. I miei amici gay sono quasi tutti morti, e vi garantisco, e ne ho i testimoni, che preferivano mille volte essere chiamati ricchioòòòòòòò (cosa che loro facevano con me che, ahimé, son etero), perché, a differenza di quello che pensano i paladini del polically correct, non tutti i gay sono delle checche analfabete che svengono e strillano se uno scherza con e su di loro. Non i miei poveri amici, almeno.

Quindi, secondo me, Facebook non ha fatto proprio niente di male: è solo il povero ristoratore che ha che fare con gruppi di racchie che si lamentano se tu fumi dove è permesso fumare, tutto qui. E non sono sarcastico, lo penso davvero. Mi ricordo quel poverello del ghetto che ci guardava e allargava le braccia come a dire ma io mo’ caggia fa’ co ste due racchie?

Io non pretendo che sia Facebook a fare le veci della coscienza comune. I nazisti ci sono perché ci sono, punto. Le serve che ti segnalano ci sono e ci saranno, ma le serve trovano sempre un modo per parlarti alle spalle, figuriamoci se sono arrivato alla mia età senza capirlo. Non è Facebook.

Siamo noi.

Comunque, ahò, grazie a tutti, davvero, per la solidarietà.

Siete una manica di ricchiòòòòòòòòòòòò.

 

Ps le altre questioni di cui qualcuno avrà sentito parlare verranno risolte oggi pomeriggio nei tempi e nei luoghi adatti.



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