La capa del ciuccio.

Fatevene una ragione: quelli che chiamano troia, puttana, pompinara una donna che fa del sesso come e quando cazzo pare a lei ci sono sempre stati e ci saranno sempre. E anche se non vi fa piacere saperlo, c’erano prima del web. C’era il delitto d’onore, c’erano i mariti che tenevano per il collo le mogli schiave, c’erano partiti politici, pensate un po’, contrari all’aborto, o quelli che pretescamente pretendevano che una donna, prima di abortire, dovesse parlarne (nel caso ve lo stiate chiedendo significa chiedere il permesso) con qualcuno (medici, psicologi, preti, semplici imbecilli frustrati). Questo è quello che siamo, soprattutto da quando siamo passati da l’utero è mio e me lo gestisco io a l’importante è farmi chiamare architetta. Che la povera ragazza che si è tolta la vita dovesse saperle, queste cose, è chiaro. Che ha fatto la cazzata di fidarsi della gente sbagliata, è vero. Che ho, tutti abbiamo fatto puttanate ben peggiori, è vero. Sono anche vere altre cose, però.

E’ vero che il revenge porn è un reato, e che andrebbe perseguito per direttissima. Non per non far chiamare puttana una donna (sono tra quelli che pensano che le donne non abbiano bisogno di essere difese dagli insulti, forse perché sono cresciuto tra donne che se le chiamavi puttane ti tagliavano le palle e ci si facevano gli orecchini): perché non si viola l’intimità di una persona. E’ un reato, va punito, e basta: che sia un reato maschile significa che andranno più maschi in galera, e se se lo meritano mi fa piacere, che vadano in carcere a diventare loro la puttana di quelli più stronzi di loro.

E’ vero che c’è gente che ancora chiama la ragazza morta puttana, che dice che se l’è cercata, ma è vero che non dobbiamo stupircene, come è vero che con questa gente non bisogna parlare. Si parla coi cristiani, non con gli sciacalli. E’ tempo perso, tempo che potrebbe essere impiegato a garantire che negli ospedali venga vietata l’obiezione di coscienza, a obbligare i farmacisti e le Asl a distribuire contraccettivi, pillola del giorno dopo compresa, a tutte, subito, a licenziare gli insegnanti di religione e a sostituirli con ambulatori e consultori. Questo serve, non il politically correct: l’importante non è che la gente non lo dica, se l’è cercata, è importante che non lo pensi, se no abbiamo fatto contenta la Boldrini e basta. Invece di perdere tempi coi subumani, che tanto a lavare la capa al ciuccio si arrifonde acqua e sapone, facciamo in modo che puttana sia un insulto come i tanti e non un marchio d’infamia.

E’ anche vera una cosa: della ragazza in questione sul web non parlava più nessuno, finché. Finché, due o tre giorni fa, alcuni quotidiani non hanno pubblicato sue foto con tanto di nome e cognome con la notizia che lo scandalo l’aveva rovinata e che voleva cambiare cognome.

Non so a voi, ma a me mettere sul giornale la foto e il nome di una persona che tiene talmente tanto alla sua serenità da voler cambiare vita e nome, non mi pare tanto una cosa ben fatta.



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