Parlateci dei piecori.

Ogni tanto sento il bisogno di ripetermi. Un po’ perché, direte voi, sono rincoglionito, un po’ perché certe cose non le si dice mai abbastanza. Leggo in giro, anche se vorrei evitare di farlo (“non si è mai abbastanza assenti dalla vita”), cose su Bibbiano, sui barconi, sul reggiseno del comandante, sul mandato zero. E vedo che la gente si stupisce. Ma sul serio. L’altro giorno ho occhieggiato un articolo che diceva che la colpa di questo rincoglionimento è di Berlusconi e delle sue tv. Certo, come no, e pure un poco del grammofono. Ora, è il caso che vi ricordiate, mentre siete stupefatti dalla cretinaggine altrui, che l’Italia è sempre stato un paese di cretini e di ignoranti. Sempre. Ricordatevi, ogni tanto, che il fascismo l’abbiamo inventato noi. Poi i democristiani e i socialisti che rimpiangete tanto, come un malato terminale cui manca il primo stadio del suo tumore. Ma già, dite voi, è colpa di Berlusconi.

Sarà, ma dovreste anche ricordarvi che Berlusconi e il suo ventennio non sono sbarcati da un’astronave aliena e hanno occupato il Paese: è il Paese, l’Italia, che è un paese di cretini da sempre, che se li è scelti.

Dite, ma le cose sono peggiorate. E grazie al cazzo che sono peggiorate. Prima, almeno, esisteva una sparuta minoranza di persone colte che leggeva, scriveva e pubblicava buoni libri; che scriveva, dirigeva e interpretava ottimi film. Addirittura, ma erano pochi, checché ne dicano i nostalgici alla Veltroni, facevano buona televisione. Poi, quelli buoni sono spariti, soppiantati da mezze calzette sussiegose. I libri sono diventati banali, i film terreno di conquista per femmine che piangono nei tinelli di piazza Vittorio, la satira appannaggio di quattro cretini che fanno ahò. Non è la cretinaggine la novità: è la mancanza della puzza al naso. Quello che ha lasciato campo libero ai piecori (che in Italia sono sempre, sempre stati la larghissima maggioranza) è il crollo della capacità di giudizio. Quando dite massù, vabbè, è carino, in fondo, di un libro di merda, di un disco di merda, di un film di merda, state dando ragione a loro: ai piecori. Carino è una cosa che va bene per i bambini: un libro carino è una merda e basta. Un film carino è una stronzata. Un disco carino fa cacare. Il piecoro lo sa, e ogni volta vi butta avanti una nuova carineria, e voi, aaahhhh, abboccate come a tanti sciemi. perché tutto è relativo, e in fondo che male fa. Ve lo dico io che male fa: che non c’è più Bianciardi, che non c’è più Berto, che non c’è più Scerbanenco. Ecco, che male fa.

Se mettete in campo i ragazzini della Primavera, è ovvio che qualsiasi squadra di sciancati vi fa il culo. E il problema non è manco quello. Guardate, io sono abituato a perdere: ma la sapete qual è la differenza tra me e voi? Che io non mi stupisco più. Lo so, perché perdo. Voi manco quello avete capito più. Dite, magra consolazione.

E mica lo so. Dovendo perdere, meglio perdere da persona intelligente che da cretino sussiegoso.



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