Bollettino di guerra, giorno #2
ore 8:00. Il governatore De Luca si alza, ordina la colezione e, quando arriva, fa un cazziatone al cappuccino reo di non indossare la mascherina.
ore 8:30. Il governatore De Luca chiama al cellulare il premier Conte per la solita, cordiale telefonata del mattino e, come al solito, lo chiama parsonaro e valvassino.
ore 9:30. Il governatore De Luca telefona al responsabile della protezione civile e chiede, autorevolmente: “neh, e che cucinate di bello oggi?”. Quelli rispondono “mah, che ti devo dire, pensavamo di stare leggeri e farci un’insalatina finocchio e tonno in scatola”. Il governatore De Luca si fa afferrare per pazzo perché a lui il tonno non gli piace e li chiama banconari e scatuobbi.
ore 10:30.Il governatore De Luca va a fare la solita ronda per le strade di Salierne, incontra un bimbo sulla bicicletta, lo accarezza paterno e poi gli butta la bicicletta a mare e gli dice “e mo’ che acchiappo quel pappalasagne di tuo padre vedi, caro concittadino non in età di voto”.
ore 12:00. Distrutto dall’intensa mattinata ma ancora sulla breccia, il governatore De Luca si guarda allo specchio, si compiace, ma nota che ha bisogno di una spuntatina ai capelli. Si reca quindi dal suo tonsore di fiducia, il fido Chiocchiò, ma lo trova chiuso e invoca l’intervento dell’esercito. Nessuno ha il coraggio di fargli notare che i barbieri li ha chiusi lui con un Editto Reale. Michele Serra scrive un sapido editoriale che invita a comprare i libri degli amici suoi.
ore 13:30. Ora di pranzo. “Oggi mi voglio proprio saziare”, dice il Governatore, e ordina che sia approntato un banchetto a base di cacciagione nel salone grande della reggia di Caserta. Il menu prevede: sirena affumicata, spalla del premier Conte in fricassea, fommaggio e frutta esotica (ananasso).
ore 14:00. A differenza del premier Conte, il nostro Governatore non mai riposa, come testimoniano le luci sempre accese nel suo ufficio di sindaco di Salerno e nella sala del trono alla Regione. Instancabile, telefona al suo consigliere Bernardo Gui, ma ci litiga perché troppo moderato e lo chiama amedeo, femminiello e capolibassi.
ore 16:00. E’ l’ora della diretta Facebook. Per tranquillizzare la popolazione il Governatore mostra un grafico in cui annuncia un terremoto di intensità 21, l’eruzione del Vesuvio, la riconferma di Gattuso sulla panchina del Napoli e un nuovo libro di Franco Arminio. Conclude dicendo “Care concittadine e carissimi concittadini, è giunta l’ora delle decisioni irrevocabili: andatevi a coricare”.
ore 18:00-20:00. Sacrifici umani.
ore 20:00. Fucilazioni sommarie.
ore 21:oo Cena frugale, come si conviene al Condottiero: ghigliottina al ragù e gatto con le patate. Non gateau, proprio gatto gatto. Vivo.
ore 23:oo. Consuete dichiarazioni di guerra all’Umbria, al Congo belga e al Principato di Monaco. Due ore di riposo e domani si ricomincia, cari secchi di monnezza.
Le ultime parole fumose