Il primo sorso affascina, il secondo vuommechi.

Capisco che è molto divertente prendersela coll’umarell che è diventato Berlusconi, ormai come l’inquilino del quarto piano che, nella riunione di condominio per discutere del fatto che se ne sta cadendo il palazzo, caca il cazzo all’amministratore perché gli mettono la pubblicità nella cassettina della posta, ma.

Oggi leggo in Saturno, l’inserto culturale (hahahaha questa non mi delude mai, fa sempre ridere), una lettera di un giurato del prestigioso premio Strega (anzi, Sdrega, come si dice dalle parti mie) che fa gelare il sangue.  Scrive l’insigne:

Dopo la proclamazione della cinquina scatta l’isteria: votami, votami, votami. Pubblichi per lamia casa editrice? Allora vota l’autore della scuderia. Non pubblichi per la mia casa editrice? Fa niente! Sei amico/a dello scrittore? Vota il tuo amico/a. Vale di più il libro o l’amicizia? L’amicizia. Lo Strega è una repubblica fondata sulla scuderia e soprattutto sull’amicizia.

E questo si sapeva. Non è che uno si spaventa per due babbà e una camarilla, eh. Però l’autorevole continua:

Nella maggior parte dei casi io non ci penso a leggermi i 12 libri in gara. Mi spaventano la mole, la pila davanti a me, gli astri nascenti. Allora, dovendo compiere il mio dovere, faccio anche io una serie di telefonate e chiedo lumi ad altri giurati. Mi accorgo che anche loro sono spaventati dai libri, dagli astri nascenti, dalla pila: allora telefoniamo ad altri giurati ancora. (…) Poi ci si accorge che quelli che hanno letto tutti i libri ed espresso un giudizio motivato sono pochi, forse dieci.

Dieci. Su quattrocento. Mi faccia capire, illustre letterato: che nessuno di voi leggesse mai un cazzo ce n’eravamo accorti, visto che molti di voi scrivono come Alvaro Vitali nei suoi film più riusciti. Ma dirlo? Cioé, lo dite pure? Vi sfastidiate di leggere una volta l’anno quello che leggo io, che sono un ciuccione, in un mese? Ora, sento il bisogno di informarla che noi che i libri li compriamo sul serio già da un po’ abbiamo cominciato a  schifare i volumi con la fascetta dei premi e basta. Non contenti di aver fatto fallire i premi come garanzia almeno di serietà, volete scadere nel ridicolo più totale, superando perfino l’umarell che urla mr. Obamaaaaa mentre Obama dice al presidente francese : ‘A Sarko’, sarvame che sta a ariva’ er matto? Benissimo, ci sto. Mi permetta però darle un consiglio. Lei si firma con un simpatico pseudonimo, conscio dell’enorme figura di merda che sta facendo. Beh, mi creda, non basta.

Ci sono figure di merda e figure di merda. Come insegna l’umarell, se le fai in mondovisione, almeno fai vedere che hai le palle. Se ti nascondi dietro a uno pseudonimo, la figurella la fai doppia.

S’informi.



Un Commento

  1. ci hai ragione: almeno si nascondesse dietro ad un cognome, che cacchio..