Come diceva un Alvin Lee.

Sono passati ben dieci annetti da quando scrissi sto pezzo per la prestigiosa rivista PIPPOL. Oggi la rivista non c’è più, qualcuno ha divorziato, qualcun altro ha figliato, uno sta pure carcerato, però a me sto pezzo mi piace ancora.

LATTACCO ALLE TWIX TAUERS

Talgira e talvolta, il monto delle cose che s’uccedono quando che noi stiamo in giro a umbriacarci e a combinarci come a santo lazzaro, fa capuzzella al Bacchanalia e dice cucù. Infame, esso ti svela che il vicinozzo tuo, che ci stavi affabulante di pucchiacca e dell’infama sorta toccata al Calcio Napoli ( il glorioso ciucciariello), altri non è che un povero pirlozzo. Così, serl’altra, decimmo che tempo era di ciarlar dell’attacco infamo sùbito dai mericani: tutti daccorto che la cadunza delle Twix Tauers poco o punto ci frecò, poiché: lor là a schiattare, noi non là a schiattare. Ma siccome che lo sdegno e l’indegno e la solidanza sono aggratis, tutti concordonno che: poverallòro là a schiattare, e: chi fu adda pacà: caro e amaro.

Unamine s’aìza il coro per la pena mortuanza, che si sa, che tanto al Baccha la chietono pure pel viggile che l’odiata multa ti fè.

O Brontosauro però oltravanza l’usual quotum di civil sdegno, e allucca:

- So’ stati i Taleqquali! M’anno cacato ‘o cazzo!

E siccome che tutto se po’ di’, ma no che al Baccha nossi dibatta e combatta, il Ragno interviè colla solita viemenza.

- Ma quali Taleqquali, uè ciuccio ignorabbile: si chiaman Taleggiani, o villano!

Secue accanita discussa, infrazzata dalla richiesta accuorata a Rafele ‘o zucato in veste di cameriere di otto ceres e un peroncinciello, che si concugne co’:

a) general mandata a fanculo di tutti a tutti

b) considerazzioni generali su quant’era bona una che mo’ mo’ era passata, e

c) come cazzo si chiamano chiamano, ci hanno cacato il cazzo, ma no poco: assai.

- E poi – intarsia il Bronto – chilli là ossapìte che ci fanno alle femine?

- Se le chiavano – risponze il Ragno, conscio che, se lui non riesce, talaltri sì.

- Assoreta. Le mantano il ciro col Scignon!

- Cocchè? risponziamo tutti

- Col Scignon! Quel specie di mappina che nci crope la faccia e le zezze e le pacche! Infami! Accussì tiranneggirare le muse d’erezzion ispiratelle! Medievanti! Strunzi! Ricchiuni! Antifemminenti!

Ma, nel dir ciò, esso sbianca e sazzìtta. Poscia fucce via di corsa, come colto da malòr.

E siccome che siam preoccuponi, ce ne fottiamo e cominciamo a quaqquar del culo della brasilia che di fianco al Baccha travalica. Ma.

Dopo un momegno, ciarriva l’acre strordo della sceriffiata: rumor di paccari e cazzuotti, tronitruar di bestemmie e sputazze: ci curiosa di sapèr, ma tropo ci cachiamo il cazzo di ci aizare, perciò mantiamo il Ragno: vola, osserva e riferigni.

Mentra l’odor di sangre y mierda s’avangna in verso ahinoi, torna il Ragnozzo.

- Cu fu? -  chietiamo, ci s’accise, e poiché.

- Nulla. O’ Brontosauro sta scommando di calci alla di lui sorella di trentanni poiché del vestito troppo scollato.

E nel buione delle tenbrene, che ci sono compagnelle, ci racciunce l’urlo incazzuso del nemico dei Taleqquali.



4 Commenti

  1. mp

    “- E poi – intarsia il Bronto – chilli là ossapìte che ci fanno alle femine?

    - Se le chiavano – risponze il Ragno, conscio che, se lui non riesce, talaltri sì.”

    ahahah
    comunque che bello, non me lo ricordavo. mi ricordo che all’epoca mi facevi paura per come scrivevi. pensavo “chissà che brutto tipo”. e invece!

  2. ro

    raccolta in..aggratis…tropico del capicollo…
    hahahahaha