L’arcolaio di Amlo.

Ormai passo il mio tempo a chiedere scusa, sono diventato una femminella rompicoglioni. Stavolta devo chiedere scusa alla mia famiglia, che sopporta le mie malevolenze e i miei repentini cambi d’umore. Il fatto è che davvero ero entrato in una spirale di stupidità, finché non ho realizzato che si trattava di una spirale indotta. Prendiamo il governo Monti. M’indignava, e m’indigna ancora, vedere che abbiamo chiamato gente ricchissima e valutatissima per fare cose nemmeno il più sconsiderato dei padri di famiglia avrebbe mai fatto: per intenderci, è come se vostro padre vi avesse chiamato per dirvi, guardate qua i tempi sono duri, lo stipendio è quello che è, la banca ha chiamato stamattina, e quindi, visto che io non intendo rinunciare alla cocaina e nemmeno alle troie, da oggi invece di andare al supermercato vi mando a brucare. Esagero? E voi come lo chiamate un governo che vi tassa la casa e poi mantiene gli insegnanti di religione, regala l’ici al vaticano e tiene in piedi un esercito che costa quanto le armate imperiali più due o tre versioni della Morte Nera (salvo poi andare in Afghanistan a farsi fare il culo dai contadini armati di tromboni)?

Ma insomma, il punto non è questo.

Mi sono reso conto che l’errore, il mio errore, stava nel fatto che non accettavo, al di là dell’ingiustizia e dell’incompetenza, che pure, sia chiaro, restano, una diminuzione del mio tenore di vita. E sbagliavo, e pure parecchio. Sapete che c’è? Che la mia idea di tenore di vita me l’hanno imposta loro, e io l’ho accettata passivamente. E allora, affanculo il tenore di vita. Mi levate i soldi? Benissimo, trasformerò questa ingiustizia (perché, ripeto, non è la stessa cosa levare mille euro a un poveraccio o diecimila a un ricco: indovinate chi dei due andrà a capa sotto?) in uno strumento di lotta. Ci ho pensato, che credete. Spendo l’ira di dio in sigarette: sono tignoso e vendicativo, e smetterò di fumare. Porto più o meno la stessa taglia da sempre, e ho ancora i jeans dell’università: via i vestiti. Ho un ebook reader con migliaia di libri che non ho ancora letto: fuori i libri. Non parliamo della musica, che quella che vale la pena la tengo già. Cinema? Non mi fate ridere, voi e Garrone e Sorrentino. I giornali, che ve lo dico a fare: ho la possibiltà di leggerli a sbafo e li schifo comunque. Resta, ancora per un po’, l’abbonamento a Sky, che ci sta il Napule. Poi, quando il prof. Monti avrà deciso che anche quello è al di sopra delle mie possibilità, il Napule mi avrà in streaming o non mi avrà: sono certo che un gruppo di miliardari non sentirà la mia mancanza. La sentirà un po’ di più Murdoch quando smetterò di dargli i soldi, e allora forse si pentirà di aver infarcito i suoi canali di Sore Cesire. Insomma, l’unico modo per combatterli è superarli a sinistra, e ci riusciremo. Sono i soldi che volete, miserabili? Ecco, pezzenti, tenetevi i soldi, io mi vado a leggere un libro, e vi va già bene che non mi faccio l’arcolaio e non comincio a  tessermi tuniche da solo. Questi sono talmente imbecilli che non hanno capito che la loro forza è lì, nel farci credere di aver bisogno delle cose.

Sarà l’astinenza che ci salverà.



8 Commenti

  1. ti amo sempre forte e duro

  2. …sono con te.L’astinenza ci salverà!

  3. e come la mettiamo con la centrale ludica?

  4. Oggi a pranzo si parlava proprio di questo e siamo giunti alla stessa conclusione.
    Invece delle spranghe e coltelli gireremo con in mano un portafogli vuoto e lo sventoleremo, con orgoglio, come un tricolore.

    Che poi, girare con pochi centesimi in tasca, non mi ha mai fatto alcun effetto.

    la canzone potrebbe essere questa:

    oh Mario Monti portami via ,
    oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao,
    portami via il telefonino
    che non potro più fotografar..
    ma non toccarmi il compiuterino perche quello lo uso per lavorar,
    portami via anche il motorino che per te a piedi me ne vo..

    si puo fare molto di meglio .

  5. dopo un numero incalcolabile di post in cui non lo ero, sono totalmente d’accordo ed infatti lo stavo già a mia volta facendo già quando c’era il precedente primo ministro, quello basso che non mi ricordo più come si chiama.

  6. Ma si, io invece un consiglio su un libro in tema ve lo do´, si chiama “vivere la decrescita”, di tal filippo schillaci. Oltre quello che dice ( e che ha messo in pratica gia´da tempi non tropo sospetti), a me pare che scrive meglio di saramago ( che paragone del cazzo!! io a saramago lo schifo!!)

  7. sante parole.io questo post me lo stampo e me lo metto nel portafogli vuoto.
    francesca