Recensione cautelativa.

Scrivo questo pezzo adesso perché poi domani sono buoni tutti e poi insomma non è della cosa in sé (la trasmissione, e nemmeno dei conduttori) che voglio parlare. Quello che mi interessa è un discorso un po’ più ampio, anche perché delle persone in quanto tali, francamente e visto che la cosa è reciproca, non me ne può fottere di meno. Mi interessa, e parecchio, il discorso del passaggio da una rete all’altra, nello specifico da raitre a lasette. Ora, quasi nessuno, neanche Mentana, si sogna di fare a lasette gli stessi ascolti che faceva altrove.

Perché?

Ho sentito ogni genere di argomentazione, e non ne ho trovata una, dico una, che non somigliasse a una cazzata o a una scusante. La più divertente è che sul telecomando il tasto 7 è più lontano del 3: come se si trattasse di chilometri, o di tonnellate. Ora, conosco personalmente anziani che usano regolarmente il telecomando, e che conoscono la differenza tra 7 e 3: lo giuro. E che quando vogliono vedersi a Maria De Filippi, a una data ora premono il tasto 5, e quando hanno voglia di Forum mettono il 4. Così, con una naturalezza che gli studiosi di mass media neanche immaginano. E vi posso garantire che mia madre, che ha passato i settanta, è perfettamente in grado di consultare la sua guida tv, e alle volte, di comporre perfino il numero a doppia cifra sul suo telecomando (certo, in caso di eventi significativi, che so, un film con De Sica). Quindi, ve lo devo dire, questa cosa è una grande cazzata. La verità è che non è il caso di fare tanto i buffoni con gli ascolti tv. E’ vero: le reti principali hanno un pubblico a prescindere, ma questa è esattamente la ragione per cui, quando fate millemila milioni di share su rai tre, invece di gonfiare il petto, stiate calmini: perché se poi il vostro pubblico, visto che siete de sinistra e ciavete er pubblico che firma appelli a ripetizione e legge libri de sinistra, quando cambiate canale non vi segue più o vi segue in parte (anche in gran numero eh), significa che fino a quel momento avete fatto i galli sulla monnezza. Potrei citarvi la teoria del vantaggio cumulativo, ma non capireste e io mi caco il cazzo di spiegarvi le cose, ma forse è meglio rifarsi al famoso teorema Marzullo: metti uno qualsiasi in tv per abbastanza tempo e sulla rete giusta e quello prima o poi diventa famoso. Che, in questo paese, è sinonimo di autorevole, come dimostrano le nostre università che dispensano lauree honoris causa a qualsiasi chiachiello purché abbastanza conosciuto. La verità, cari miei, è che l’audience è come il sesso. Quanto sei sfaccimmo non lo devi valutare quando d’estate vai a puttane a Cuba: quello friariello è cazzo di chiavare pure a Salierne a novembre.

Il resto so’ cazzate.



8 Commenti

  1. mp

    Salierne a novembre <3

  2. non si dovrebbe dire “novenpre?”

  3. PS: il problema mica sono i settantenni, infatti:
    domenica ho parlato con una 23enne che voleva farmi credere agli esorcismi di Padre Amort e poi ha scoperto grazie a me che la Bibbia è parte del Vecchio Testamento e non, come credeva, che Bibbia e Vangelo sono sostanzialmente la stessa cosa ed il Vecchio si chiama Vecchio perché non vale più e ora si usa solo il Nuovo dove Dio non scanna più i puorci senza motivo

  4. dimenticavo: per convincermi della veridicità delle azioni di Padre Amort mi ha letto una pagina di Wikipedia che l’aveva convinta ma, quando poi le ho fatto notare che la pagina indicava queste cose come stronzate, mi ha détto: “eh vabbe’ ma Wikipedia la puo’ scrivere chiunque”

  5. 12%: come spesso accade, avevi ragione.