Tendenze della odierna litteratura italica.

Volevo essere Wooody Allen. Protagonista del libro in questione è un maschio trenta\quarantenne disoccupato o precario, bruttino ma piacente che, attraverso varie vicissitudini letterarie, che comunque non raggiungono mai le vette del barattolo calciato per strada, diventano ricchi, oppure scoprono i veri valori della vita e finiscono (come nella vita reale, uguale) a chiavarsi la meglio femmina in circolazione.

Volevo essere Quentin Tarantino. Protagonista del libro è un maschio trenta\quarantenne disoccupato o precario, che si viene a trovare, nell’arco di due sole  giornate, a contatto con seicento prostitute bellissime, ventimila spacciatori armati di machete, sbirri corrotti (ma poi si scopre che invece no, gli dice di scrivere l’editor), sparatorie e bombardamenti che manco a Gaza, e comunque ne esce vivo, ricco e finisce (come nella vita reale, uguale) a chiavarsi la meglio femmina in circolazione.

Volevo essere un autore nuàr. Locali fumosi anche se nei locali nse fuma più, atmosfere notturne (e fumose), personaggi ricicciati e scopiazzati perfino da Topolino. Protagonista del libro è un maschio trenta\quarantenne disoccupato o precario che si trova suo malgrado a diventare private eye e a risolvere un mistero che parte banalmente da uno che gli chiede si scoprire se la moglie è puttana e finisce per diventare un intrigo internazionale, abilmente risolto dal nostro con un espediente del più sputtanato deus ex machina (non c’era alcun mistero, la mappa era nascosta qui, sotto i nostri occhi!) e con lui che comunque ne esce vivo, ricco e finisce (come nella vita reale, uguale) a chiavarsi la meglio femmina in circolazione.

Volevo fare l’assistente universitaria ma le altre erano puttane uguali ma meno cesse. Protagonista di questo romanzo semiserio è un ragazza dai venticinque ai trent’anni con problemi di peso (troppo o troppo poco, è uguale), un fidanzato maschilista che la tradisce con la sua coinquilina e si fa lavare le mutande sporche di merda (perché sì, lui evidentemente si caca sotto, che vi devo dire) e le riga i cd di Cammeriere e Capossela. Storia non ce ne sta, ovviamente, però ci sono tanti gatti, tante serate complici tra amiche del cuore, se l’editor dice che va bene una storiella lesbo da una notte, e lei che alla fine dice no a uno (come nella vita reale, uguale) alto bello biondo miliardario rockstar, e insomma lei alla fine ci dice no grazie, NON VOGLIO PIU’ DIPENDERE DA UN UOMO e se ne va nella notte con le amiche del cuore.

Volevo sposarmi ma sono oggettivamente racchia e allora la butto sul tragico. Protagonista di questo romanzo drammatico è una donna che ha passato i trenta con problemi di peso (poco, quelle grasse nso drammatiche), LAUREATA, che in seguito a un aborto, oppure una malattia sua o di un suo famigliare, attraversa un doloroso viaggio a ritroso nella memoria fino a scoprire antenati nobili e/o reduci da campi di concentramento nazisti o staliniani, orrendi stupri e violenze subiti da bambina e che ella aveva rimosso solo a causa di altri orrendi stupri e abusi subiti da adolescente. Alla fine il libro finisce con un professore universitario umbro dai capelli argentati che la chiede in isposa ma lei dice no grazie, mo quasi quasi vado a intraprendere un altro viaggio doloroso nella mia memoria che quello è come andare a Ischia però si sparagna e si comparisce.

Continua



3 Commenti

  1. Forse c’è un’altra tendenza qualla di: Volevo essere Indiana Jones: Protagonista del libro è un maschio trenta\quarantenne disoccupato o precario, che casualmente scopre in un antico volume dove i Templari tenevano lo “Sgraal” (cit. da Gianfranco Marziano) e sgominando un’associazione massonica-politico-ermetico-esoterica lo ritrova e lo butta nel fiume perchè deve c…. la meglio femmina in circolazione.

  2. stefano

    la prima è un libro di suo fratello