Fenomenologia di Lando Buzzanca.

lando.JPGSe c’è una cosa che non sopporto di Lando Buzzanca, è proprio una di numero, e cioè la pippa che attacca ogni tanto col fatto che lui sarebbe stato discriminato nel suo lavoro perché di destra. Questa cosa mi fa incazzare veramente, perché, per noi fan, è un suo modo di sminuire la sua carriera e i registi coi quali ha lavorato e i film che ha fatto. Cioè, stiamo parlando di uno che riuscito, tra gli altri, a lavorare con De Sica, Pietrangeli, Festa Campanile, Germi, Fulci, Steno, Corbucci, Zampa, Vicario, Salce, Capitani, Lattuada, Petri, senza diventare un cazzone gonfiato. Che Buzzanca sia di destra, a guardare i suoi film, te lo deve dire lui in persona, e ci deve anche aggiungere due caffé; ci vuole veramente l’occhio di uno stronzo o di frequentatore di cineclub per non appassionarsi al suo sindacalista ingenuo che urla Di Vittorio in Vittorio mentre tutti, intorno a lui, glielo mettono in culo; o al suo servo ne Il Domestico, un altro che lo prende in culo da Badoglio fino allo sbarco sulla luna. Oppure al povero maschio de La schiava io ce l’ho e tu no, che non è né castrato né castrante, ma solo uno che ha capito subito che le femministe scassacazzi avrebbero partorito delle veline scassacazzi. E non so quanti attori de sinistra sabbero mai stati capaci di ballare un tango con Franco Nebbia mentre indossa mutande capriccio cubano, oppure di litigare, sempre ballando, con Delia Scala. Quanti altri attori avrebbero sopportato di diventare con classe protagonisti di fumetti spuorchi (Lando o Il Montatore), e nel frattempo recitare sprazzi di democristianità spudorata ne L’arbitro o All’onorevole piacciono le donne? Caro Buzzanca, Lei ha spalle larghe e coglioni grossi: non ha avuto bisogno degli intellettualini allora, saprà resistere alla marea di ipocrisia che prima o poi investirà anche Lei. Perché è matematico che prima o poi scrittorucoli e gentarella cercheranno di appropriarsi della sua carriera, di dire che loro l’avevano detto. Lei dirà mi vien da ridere, al massimo, perché, tra l’altro, è anche un gran signore.

Nel frattempo, non avrà mancato di notare l’omaggio che le fa Verdone nel suo Italians, vero? Quando viene malmenato da una prostituta; sono sicuro che attore, regista e sceneggiatori avevano in mente questo.



5 Commenti

  1. Amleto

    Le tue parole sono sacrosante.Sei il mio orgoglio di cugino.

  2. mp

    ah ecco perchè quella scena mi sembrava di averla già vista. belle parole, comunque. sei anche il mio orgoglio di cugino.

  3. ehocazz!!!

    Cmq x me la parte che fa in “Vado a vivere da solo” è splendida…quelli erano film!!!

  4. alè patane

    secondo me ti dovrebbero dare il preserale su rai uno

  5. La Sposa

    Un uomo di cultura così poco allineato anche Lei