I 10 Peggio Film In Uscita.

1) ANVEDI ER NEGRO AHO’. Film impegnato diretto da un gruppo di registe femmine de sinistra scelte a caso, tanto so tutte biondine racchiette e col tubino nero. Racconta la storia di un gruppo di negri che raccolgono pomidori dentro alle campagne della Camorra e della Ndrangheta che a un certo punto senza motivo pigliano e si mettono a sparare ai negri a cazzo di cane, proprio perché, ci tiene a sottolineare la sceneggiatura, la criminalità è cattiva e invece i negri sono buoni; questo finché un bambino camorrista interpretato da Giallini non vede una luce negli occhi di un bambino negro interpretato da Favino e non capisce che loro sono uguali, anche se inferiori alle donne (su questo la regia è molto chiara), e tutti e due si allontanano nel tramonto per andarsi a comprare un libro di una delle sorelle Comencini a caso.

2) ER PRINCIPE E ER FROSCIO. Siccome perfino loro si sono messi scuorno, dopo che ne hanno fatti trecento, di fare un altro film su un principe che deve sembrare un coatto o su un coatto che deve sembrare un principe, allora in questi giorni escono sette film tutti interpretati da De Sica e Siani, su un ricchione che deve sembrare un macho perché deve ricevere un’eredità da uno zio omofobico oppure su un macho che deve sembrare ricchione perché deve ricevere un’eredità da uno zio ricchione solo che il ricchione incontra l’amore ricchione della sua vita (e qua sta pure la battaglia a favore dei matrimoni gay) e il macho incontra l’amore etero della vita sua di nome Hahnhnah (una zoccola polacca). Alla fine decidono di scambiarsi le eredità perché quelli gli zii, etero o ricchioni, comunque so rincoglioniti e non se accorgono.

3) DONNE CHE UCCIDONO GLI UOMINI VERAMENTE CATTIVI E FEMMINICIDI. Si tratta di un progetto collettivo di donne de sinistra però invece che racchie quasi bonarelle, divise in ex bone andate ad aceto e racchie che se la possono giocare come quadri di lontananza. Si tratta di una serie di sei storie praticamente tutte uguali interpretate da Ambra Angiolini, poi sta quella che ha fatto Iris Blond di Verdone e un’altra che fa sempre la faccia con le smorfie che non mi ricordo come si chiama, insomma ognuna intrerpreta due ruoli di donne maltrattate dal marito che senza saperlo assoldano tutte una donna killer bellissima, Isabella Ferrari con la faccia di una che il guaio l’ha passato lei da poco che beve un whisky, fuma una sigaretta e poi dice che il femminicidio è una brutta cosa e lei lo fa gratis e uccide i mariti dopo avergli scassato il cazzo con un monologo. Vengono scoperte ma siccome è l’otto marz0 il giudice femmina dice che il femminicidio è una brutta cosa e le manda  casa con un mazzo di mimose e un sorriso.

4) MISTERIO MISTERIOSO MISTERIOSISSIMO CHE PIU’ MISTERIOSO NON SI PUO’. Tratto dall’omonimo romanzo noir di Carlo Lucarelli, il film narra di un serial killer magistralmente interpretato dai fratelli Servillo che non sanno di essere due e sono entrambi convinti che l’altro sia l’immagine riflessa nello specchio, per cui quello che non sa recitare è convinto di essere quello che non sa cantare e quello che non sa cantare crede di essere quello che non sa recitare, anche se non è importante perché a un certo punto il film si interrompe bello e buono e vengono montati vecchi spezzoni di film di vichinghi che alluccano; questo perché il produttore quando ha scoperto che Carlo Lucarelli non è il fratello di Selvaggia Lucarelli si è incazzato perché voleva il numero di telefono che quella tiene la coscia bella come gli piace a lui e alla fine ha detto iatevenne a fanculo tanto il film veniva una cacata uguale.

5) LA BANDA DELLA MAGLIANA CONQUISTA LA COPPA DEI CAMPIONI. Tratto dall’omonimo bestseller di quello che scrive i romanzi sulla banda della magliana, racconta, indovinate un po’, la storia di quando la banda della magliana, dopo aver conquistato Roma, averla persa, essersela ripresa, averla ripersa, aver ripiegato su Ariccia, gestito il racket daa porchetta, essere ingrassati settanta chili. aver aperto un punto snai, aver condannato il femminicidio, aver votato Pd, essersi costituiti in società per azioni, essersi fatti seppellire al Pantheon, essersi accorti che si erano fatti seppellire vivi, essersi fatti liberare dal custode Marcello, alla fine con l’aiuto di Murigno con l’accento daa Garbatella magnificamente interpretato da un Mastrandrea in gran forma, si iscrivono alla coppa dei Campioni e la vincono senza inganni perché alla fine sono fighi coi loro pantaloni a zampa, dài.

6) PRIMA COMUNIONE. Film tipicamente de sinistra, racconta una giornata di un gruppo di elettori del Pd che fanno fare la prima comunione alle figlie. Un cast a dir poco stellare, con Filippo Timi (che è quello che lo vedete e dite ma questo mo’ chi è mi pare che lo so a questo ah ho capito è quello che parla come a Serse Cosmi), un Mastrandrea illuminato nella parte della monaca ribelle e contraria al femminicidio, Elio Germano bravissimo nel ruolo del chierichetto con gli occhi alla Kermit e Elio di Elio e le storie tese nella parte di tre bambine che non vogliono l’ostia perché gli fa schifo se non ci mettono sopra la Nutella. E insomma niente, la storia questa è, gli sceneggiatori erano solo trenta e il finale non c’è, se volete ve lo immaginate tanto sempre meglio di quello che si potevano inventare loro viene.

7) FINALMENTE DONNE! Un film così, hanno dichiarato in coro Concita De Gregorio, la figlia di Fuksass, la figlia di Rodotà, Daria Bignardi e la Dandini, ci voleva proprio perché adesso basta col fatto che le donne eccetera. Diretto da Sergio Castellitto, non in quanto uomo ma in quanto marito della Mazzantini, racconta la storia di due donne, Lella Costa e Angela Finocchiaro, che combattono contro lo strapotere degli uomini e la dittatura delle autoreggenti che te bloccano la circolazione mortacci loro che te pare che me devo fa’ veni’ na trombosi all’età mia. E insomma si aprono una profumeria alternativa con profumi fatti da loro ma vengono osteggiate da un perfido ispettore sanitario maschio (Isabella Ferrari coi baffi alla Guareschi) che con la scusa che ci vuole il permesso dell’Asl le vuole far chiudere ma poi capisce che il femminicidio è una cosa brutta, si ravvede e le proclama donne dell’anno. Dal bestseller di Silvia Avallone.

8 ) MANNAGGIA ALLA MARINA. Un film che combatte la Camorra De Napule, scritto col contributo di seicento scrittori e sceneggiatori de Napule che narra la storia di un bambino de Napule stranamente non affiliato alla Camorra de Napule che vince una bolletta di seimila euro alla snai giocandosi la vittoria del napoli contro al Chievo, allora va abbasso alla marina e si compra un gommone usato e con quello comincia a combattere la Camorra De Napule, principalmente portando altri bambini sul gommone nel Golfe De Napule e mostrando loro il panorama dice O vide quant’è bello il golfe de Napule? Combattiame insieme la Camorre dei casalesi De Napule che sporcane l’immagine della nostra bella Napule, e i bambini s’infiammano contro la Camorra così quando i camurristi vanno da loro e dicono guaglione de Napule, vuoi tu far parte della Camorra De Napule?, loro impavidi rispondono no grazie. Superbo il cameo di Giallini nella parte della sfogliatella di Scaturchio.

9) AMARSI UN PO’ OGGI IN QUESTO MONDO CATTIVO MA CHE NON CI PIEGHERA’ PERCHE’ NOI CREDIAMO ALL’AMMORE. Tratto da un qualsiasi bestseller scritto con la speranza di chiavarsi a qualcuna così così ma anche brutta va bene di un qualunque scrittore maschio italiano, racconta la storia di due innamorati, Laura ( Isabella Ferrari con tubino nero e catetere) incantevole professoressa universitaria, scienziata, sommozzatrice, psicologa, conduttrice tv, pistolera, ballerina classica, campionessa di domino, fotomodella, pittrice, partigiana, sviluppatrice di software per la Apple,cavallerizza, teologa, collezionista di sculture greche (insomma una donna qualunque dei nostri giorni) e Hugo (Elio di Elio e le storie tese), un fetente di merda che la fa spantecare perché non le vuole comprare un anello ma alla fine tutto si aggiusta quando lui capisce che donna straordinaria essa è. Cameo di Crozza nel ruolo del comico tv che non fa ridere e della Littizzetto che sputa.

10) Il Film Aho’ O Voi Fa’ Nfilm? E Come Noo Vojo Fa’ BAsta Che Me date Li Sordi O Famo Ma Nosoggeto Cellai? No Ncello? Na Sceneggiatura Pure Vecchia La Tieni? Aho’ T’Ho Detto Che Nun Tengo Ncazzo vave’ fa Gnente tanto Ciavemo Er Finaziamento Garantito Che C’E’ Quello Capito Chi Nun Me Fa’ Parla’ Ar Telefono Capito Come? E Bravo, Insomma Er Segretario De Questo, Chiamamolo Onorevole Ha Detto Così Che Se Famo Fa’ ‘A Protagosista Alla Nipote Ce Fa’ Ave’ Er Finanziamento D’Interesse Curturale Ma Che Te Frega Daa Trama Tu Mettece Du’ Donne Mpar De Frosci Na Partita De Pallone Du’ Coatti Quattro Negri E Nfilippino Daa Casilina E Amo fatto Er Filme Capito Come? Preoccupatevi dei costi delle province voi, eh?

 



3 Commenti

  1. Ciccibutto

    Amlo certe volte il tuo realismo MI FA PAURA.
    Cercati un avvocato bravo.
    Non per il timore di denunce da parte di chi offendi, ma perchè alcuni di questi script verranno copiati (e pisciati) tali e quali dai grandi cineasti firmatari degli appelli di Repubblica. E giú David di Donatello a strafottere.
    Rimane il dilemma morale sul vendere la merda che loro cercano per finanziare la propria attività culturale e seria, oppure mantenere la propria integrità. Personalmente, come il Boogie di Barney’s Version io non resisterei alla tentazione.

    • amlo

      io ti ringrazio, ma sono un po’ preoccupato. Non è mia intenzione offendere nessuno; sono un autore satirico e il mio intento è, appunto la satira. Quando sbaglio posso cadere nello sfottò, ma offendere non è proprio nella mia natura. Tramite quello che scrivo poi, è impossibile. E veniamo a noi. Io, come te, non sono nella condizione di scegliere: se mi chiamano a lavorare, io devo andare. Certo, con le eccezioni che devo alla mia dignità di uomo, ma a parte quello la fatica è fatica e le bollette le dobbiamo pagare tutti. Anche se il problema non mi sembra si ponga. Mi chiamano in pochi, per fortuna persone con le quali non mi vergogno ad accompagnarmi.

  2. gae

    come avevo fatto a perdermelo!