Le 10 Peggio Presentazioni Di Libri.

1) La Presentazione Coatta. Questa è senz’altro la presentazione più diffusa, a prescindere da chi sia l’autore, se famoso o meno. In sostanza si fa così: l’autore comincia a telefonare a parenti e amici della città in cui si trova e invita tutti prima simpaticamente, poi pittimiante, poi offeso, poi veramente minaccioso e incazzato ia’ mo’ mi devi dire a che ora sta il funerale di tuo padre, sta alle tre? occhei, la presentazione è alle quattro e  mezza, ce la fai benissimo poi se non vuoi venire dimmelo ti credevo un amico però. Ci sono stati casi di scrittori che fuori alla libreria, un quarto d’ora prima della presentazione si mettevano a urlare donnine! donnine allegre tutte nude! Entrate siòri, venite a vedere dodici gambe dodici!

2) La Presentazione Col Reading. Giustamente, siccome uno non si rende conto di aver scritto un libro che fa schifo a  leggerselo comodamente seduti sul proprio divano con cafè e sigheretta, si fa il ragionamento che se invita la gente a uscire, farsi mezz’ora di macchina, andare in una libreria brutta con commessi scostumatissimi, sedersi su sedie di merda chiatrandosi di freddo o puzzandosi di caldo o tutt’e due insieme, a sentire lui che declama le sue gesta letterarie, è meglio. Perché il ragionamento è, se non sono capace a fare lo scrittore, sarò almeno capace a fare l’attore; con questo tipo di capa, tutto è possibile, anche che l’autore, preso da delirio di onnipotenza, si esibisca in arie dalla Tosca, in un triplo salto mortale, o anche che tenti un esperimento di magia.

3) La Presentazione Con La Musica. Voi ve ne dovete fare una ragione, la mente umana non è fatta per ragionare, e quando ragiona infatti lo fa spesso a  cazzo di cane, altrimenti non si spiegherebbe l’esistenza di Walter Veltroni. Così, ragionano l’autore o il suo brillante editor, perché mai annoiare la gente solo con le nostre chiacchiere insulse e approssimative? Perché non rompere i coglioni ai pochi volenterosi che decideranno di partecipare anche con della brutta musica suonata male?  Così si chiama o un sassofonista di scarsissima fama o un chitarrista giustamente sconosciuto che si presenta con la sua DiGiorgio classica ricevuta in dono dagli zii di campagna il giorno della Cresima e cominciano a suonare male a un volume tipo i Pink Floyd a Pompei: purtroppo per gli astanti, però, quando l’autore comincia a parlare, la musica smette.

4) La Presentazione Con Intervento Dell’Autore Più Famoso. In genere funziona così: chi presenta il libro è un ex galoppino, spesso ghost writer,  di un autore famoso che per ingraziarlo ha pensato bene di non farlo pubblicare col suo editore buono e che paga, ma con uno molto sgrauso e cialtrone. In cambio, l’autore famoso otterrà una collaborazione pagata con l’editore sgrauso e l’autore minore otterrà, dopo infinite preghiere e insistenze e seimila cambi di data dettati dalla pura cattiveria, un intervento dell’autore famoso alla presentazione del suo libro. Questo prova quanto sia cretino l’autore minore, in quanto l’autore famoso arriverà tardissimo solo per far scappare metà dei partecipanti che hanno i figli con la bambisitters a casa (dieci euri l’ora pe’ senti’ sto cazzone, li mortacci sua) e fare un interminabile discorso nel quale parlerà solo del suo ultimo libro, tranne per quei tre minuti durante i quali denigrerà senza vergogna il volume del suo ex protegé.

5) La Presentazione Per Falsa Causa. In genere si tratta di una presentazione collettiva, che coinvolge più scrittori sconosciuti, e che funziona così: si aspetta una bella sciagura, possibilmente non in Italia, una cosa tipo Torri gemelle, e si annuncia la presentazione di un libro a venire che raccoglierà fondi per le vittime della suddetta sciagura. Naturalmente si chiama libro a venire perché nessun editore, neanche quello che giura sulla capa dei figli di essere pronto a farlo, ha intenzione di pubblicare trenta racconti brutti di autori brutti e ciucci per poi devolvere i tre euri di ricavato in beneficenza, però questa cosa è un’ottima occasione per i trenta cialtroni benefici per parlare, con una buona scusa, del loro lavoro che non interessa nessuno, neanche le loro fidanzate cooptate per l’occasione e che passano il tempo dell’evento a mandarsi sms con l’istruttore di Zumba.

6) La Presentazione Inconsueta. Ufficialmente viene spacciata, appunto, per evento inconsueto, per sottolineare la freschezza dell’opera presentata e la sua rottura con un ambiente letterario troppo paludato e baronale, costruito intorno a  squallide conventicole e accordi sottobanco che stanno affossando la letteratura italiana, soprattutto quella giovane e frizzante, così si sceglie un ambiente diverso, giovane, più vicino ai gusti dei lettori che cambiano e che si adeguano al digitale. Può essere un ristorante etnico, una lavanderia a gettoni, una gelateria, qualsiasi luogo insomma che non sia il non luogo che sono diventate le stranianti catene di bookstores Tradotto in italiano: la libreria pretendeva che si pagasse l’uso della sala.

7) La Presentazione Simpatici Contro Antipatici. Questa è la classica presentazione dell’autore famoso ma non troppo con editor imbecille che non vede l’ora di lanciare il suo protetto così da farsi strada in casa editrice e rovinare anche i libri di altri autori oltre a questo. Così si fa riservare una sala in un bookstore, fa preparare duecento sedie, e comincia a organizzare l’Evento. Invita a parlare dell’Opera del suo protetto tre professori universitari omosessuali, due chef televisivi, tre critici saccenti e livorosi, un calciatore in declino, tre attori che hanno partecipato a una fiction su Raidue tratta da un’Opera dell’Autore, due dirigenti televisivi a caso, sei elettricisti, Jovanotti e qualcuno di RaiTre. Alla fine in cattedra salgono in trecento, a parlare a sette incauti partecipanti.

8 ) La Presentazione Con Reading  Dell’Attrice Quasi O Ex Famosa. Chi se lo può permettere, sostituisce il noiosissimo reading dell’Autore con La Presentazione Con Reading  Dell’Attrice Quasi O Ex Famosa. In genere si tratta di una vecchia coperta, generalmente una locena che si è giocata prima la carta di regazzina sexy, poi quella di femminista impegnata, poi quella di lesbica militante, poi di mignotta conclamata, poi di attrice regionale in film di esordienti finanziati dallo zio nella commissione che caccia i soldi ma che, per fortuna, nessuno vede. Generalmente essa ostenta o un sobrio ma ruvido taglio alla maschietta che le esalta le rughe (lei cita Anna Magnani, ma in realtà somiglia alla Finocchiaro) oppure una capa di capelli a uso leone nella savana, gonna e fiori e culacchione tipo mami di Via col vento. Però il reading è illuminate: essa, sola davanti a un leggìo, dimostra alle genti tutte che un autore che non è in grado di leggere la sua stessa opera è sempre meglio di una vecchia imbecille che si incaponisce a recitare.

9) La Presentazione Per Chiavare. In realtà questa sarebbe anche l’unica almeno motivata da un sano proposito. In sostanza, autore e editor realizzano che il libro fa schifo al cazzo e abbandonano ogni velleità tentando di sfruttare le ultime presentazioni rimaste abboffandosi a spese della chiunque e cercando, soprattutto di chiavare. I problemi però sono due, e cioè che numero a), se erano gente che chiavava non tenevano bisogno di organizzare apposite presentazioni, e numero b), le femmine che frequentano queste presentazioni sono case cadute con velleità letterarie, quadri di lontananza con velleità pittoriche, vecchie cuperte con velleità generiche e stuzzicacazzi professioniste che riescono a tirare scemi quei due poveri rattusi, farsi offrire un vassoio di rustici al wurstel e poi scomparire come zoccole nella notte.

10) La Presentazione Amo’ Ci Hanno Invitato Dobbiamo Andare Maro’ N’Ata Vota Ma Quante Cazze Di Volte Lo Deve Presentare Questo Il Libro, Duecento? Senti Io Te Lo Dico Mi Caco Il Cazzo Se Ci Vuoi Andare Vai Tu Ma Come Ma Quello E’ Amico Tuo Sai A Me Quanto Me Ne Fotte E Allora Non Ci Andiamo Ma Tu Sì Scem Io Figure DI Merda Per causa Tua Non Ne Voglio fare Che Io Lo So Come fai Tu A Me Dici Che Ti Cachi Il Cazzo Poi Ti Metti Al Telefono E Metti La Colpa  A Me Come Hai Fatto Col Compleanno Di Mammeta Che Poi Mi Sono Dovuta Appiccicare A Cane Muorto Con Lei E Quella Grandissima Zoccola Di Tua Sorella Ia’ Vestiti Che Andiamo Facciamo Questo Sacrificio Ia’. Ma pure voi, gli amici scrittori. Non vi bastava una moglie cacacazza, no, pure con gli amici siete incapaci di scegliere bene.



11 Commenti

  1. barnabo

    ci sarebbe anche la presentazione del libro fatta nella biblioteca comunale di un minuscolo paesino sannita da uno scribbacchino di noir (e ho detto tutto) napoletano che, convinto di avere a che fare con dei cafoni analfabeti,  azzecca una serie impressionante di figure di merda incalzato da una cazzutissima professoressa di italiano/latino ed è costretto, nell’ilarità generale, a togliersi dalla faccia l’espressione di sufficienza con cui si era presentato……. so momenti esilaranti, credimi.

  2. anduoglio

    Ma questo “dj-set invece dei piatti, una band” non si può avere per la presentazione del libro?

  3. Direi che questi 10 tipi esauriscono ogni possibile tipo di presentazione di libro. Un post che è un ottimo motivo per non farsi vedere a una presentazione, manco di striscio, nemmeno se pagano.

  4. dirty

    amleto!!! a proposito di cose che si portano perchè fa bella figura ci stanno pure i vernissage che la gente giusta frequenta!! ‘na band ‘e sciem a vedere quattro cacate fatte da un coglione su tela!!! P.S. il libro mi è arrivato e ho iniziato a rileggerlo tutto da capo (avevo già letto i primi 7 capitoli in pdf, ma le tue decrizioni meritavano una seconda lettura. Me le devo stampare ‘nfronte!!!)

  5. dirty

    ho finito il libro!!! 482 pagine in 5 giorni!!! (ci ho messo un giorno in più perché la prima metà l’ho dovuta rileggere ;) )bellissimo!!! finalmente!! ho letto il libro di un autore contemporaneo, per di più, della mia terra e ne sono felice, oltre che orgogliosa!!! solo una cosa, amleto: perché baricchio se ne deve andare in giro a piede libero sul suo trespolo a fare letture pubbliche dei suoi banalissimi libri per ribadire a voce che il cielo è azzurro, il sole è giallo e la sera è sera (ove mai questo fosse sfuggito, leggendo le sue ovvietà), e tu non puoi (vuoi?) incontrare chi ti stima e apprezza quello che scrivi??

    • amlo

      grazie dei complimenti, anche se non è che meli merito tutti. ti rispondo stamattina con un post, dài.

  6. Alfonso

    Saremmo adesso curiosi di conoscere (e a questo punto penso che la lista si riduca a 1 o al massimo 2 voci) le presentazioni dei libri a cui non mancare assolutamente… ovviamente penso che anche in questo vinca Fabio Volo.