Siano i vostri figli.

Via dei Fori Imperiali, a Roma, è una lunga strada, creata dalle scellerate demolizioni fasciste, per consentire la vista del Colosseo da Piazza Venezia, perché tra i più cretini tra gli architetti fascisti c’era questa idea malsana che si dovesse vedere qualsiasi monumento da qualsiasi parte di Roma, tanto che arrivarono a ipotizzare di radere al suolo mezza Campo Marzio ( e ciò dimostra che anche quando l’architettura era una cosa seria, gli architetti erano già cretini di loro). Nata per ospitare grandi parate militari, e per impressionare Hitler, che invece quando la vide se lo fece passare bellamente per il cazzo, Via Dei Fori nasce già con una grande figura di merda, quando Mussolini decide di inaugurarla a cavallo facendosi scortare dai mutilati di guerra, e siccome erano mutilati veri, il Duce, che stranamente non aveva previsto che un gruppo di sciancati si muovesse con una certa lentezza, fu costretto a trattenere il cavallo e  a muoversi a una velocità ridicola, più da Ridolini che da imperatore romano.

Ieri. 12 maggio, via dei Fori era tagliata in due nel senso della lunghezza: erano stati organizzati novantanove campi da minivolley per far giocare un torneo regionale ai bambini. Non ai ragazzi: ai bambini delle scuole elementari. Novantanove campi, una media di dieci bambini a campo (mi sto tenendo basso), fatevi il conto o, se avete votato Pd, chiedete a qualcuno quanto fa. A un certo punto, mentre i criaturi (mia figlia compresa, anni sei e maglia numero SETTE, capite a me), mostravano a noi genitori orgoglioni quanto si può essere pippe in uno sport pur non facendo parte della rosa dell’Inter, nella metà di via dei Fori libera dai campetti passa prima una banda di freaks, poi, con la benedizione del vostro adorato papa, passano loro: i marciatori per la Vita. La gioia di Lombroso, direi: tutti gli adolescenti avevano brufoli delle dimensioni di un pompelmo, tutte le femmine avevano culi alle caviglie, tutti maschi sembravano usciti da un film di Don Coscarelli, e già lì i bambini erano belli e che impressionati. La cosa veramente bella erano i gadget che questi signori portavano con loro: feti inchiodati alle croci, sangue che nemmeno in un film di Tarantino, slogan violenti e minacciosi. Alcune chicche: lo striscione inneggiante al Papa Re, due celardi recanti gagliardetti con la scritta BLOG CATTOLICI, alcuni simpaticoni che distribuivano volantini che nemmeno Pinhead quando sta incazzato, un gruppo di simpaticissimi skinhead dall’atteggiamento e dai vestiti stranamente uguali uguali a  quelli delle allegre organizzazioni di estrema destra e, in mezzo al corteo, in compagnia dell’eurodeputato Carlo Casini, la Binetti. La Binetti. Circondata da manifesti grandguignoleschi che i bambini che erano lì a giocare (i morti maledetti di chi vi è stramorto) erano praticamente obbligati a guardare.

Già, la Binetti:  proprio quella che è stata candidata ed eletta al parlamento con i voti del Pd, compresi i furbacchioni di Occupy Pd (che invece di si occupy di chi cazzo mandano in parlamento si occupy un po’ troppo di fare i nicchinielli per andare in tv). La Binetti.

Questi i presenti. Parliamo degli assenti. Sapete chi non c’era? Non c’erano le SNOQ. Strano, io pensavo che i diritti delle donne non si esaurissero con la redditizia (per alcune Snoq) campagna contro il femminicidio. Ingenuamente, pensavo che la difesa della legge sull’aborto fosse una cosa per la quale valesse la pena combattere, o almeno andare in piazza a dirgliene quattro ai carinissimi medici obiettori. Invece no, gli antiabortisti sono stati talmente astuti da manifestare all’ora del brunch, e così facendo hanno fregato tutte le femministe in tubino nero che a quell’ora, evidentemente, stanno a magna’ frittatine e pane integrale. Non c’era una singola bandiera rossa a contestarli, non una verde, non una rosa: niente. Niente. Allora pensiamo tutti, vabbe’, adesso, siccome a capeggiare il corteo contro una legge dello stato c’era, giustamente, Alemanno, il candidato delle sinistre, tale Marino Ignazio, farà il diavolo a quattro. E non ci sbagliavamo. Poche ore dopo la manifestazione, il Marino fa pervenire a numerosi giornali la seguente dichiarazione: “Non sono alla marcia per la vita perché non voglio strumentalizzare politicamente un’iniziativa giusta”.

Capito? Un’iniziativa GIUSTA.

Dopo un po’, però, questo comunicato viene sostituito, perché giustamente giornali e candidati ignorano l’esistenza degli screenshot, con uno supercazzolato, che recita: Io sono per la difesa della vita in ogni suo stadio, ma non si può prendere parte alla marcia solo perché le elezioni comunali sono vicine”. Come si faceva a scuola nei temi su Dante, qui l’autore vuole far vedere che lui è per la difesa della vita, ma non dice se è pro o contro l’aborto, e non dice secondo lui in quale stadio la vita inizia a dover essere difesa; eppure l’autore è medico nonché scinziato. E prosegue come se fosse antani:  Ho visto le immagini della croce utilizzata come strumento di divisione. Io, come medico e credente ho sempre lavorato per difendere la vita di ogni bambino e di ogni donna. Sono cresciuto all’Università Cattolica, in anni in cui le donne arrivavano in ospedale sanguinanti e morivano di aborto clandestino. La posizione di uno Stato laico è e deve essere in difesa della vita e della dignità delle donne anche nelle scelte più difficili. Dunque, l’autore ci informa di essere medico e credente, come dire juventino E napoletano, ci informa che ha visto le donne arrivare sanguinanti in ospedale, flagellate come criste in croce dalle mammane e dai medici criminali, ma non ci dice, nemmeno con parole sue, se considera la legge sull’aborto una conquista sociale. Se sono le donne a dover decidere (come dico invece io, noto misogino e antifemminista, secondo voi), senza alcuna intromissione, né dei medici, né dei magistrati né del primo papista che si sveglia la mattina. Da un candidato di sinistra mi sarei aspettato queste parole, e non altre: la legge sull’aborto NON SI TOCCA, MAI, PER NESSUN MOTIVO; va anzi modificata, cacciando ogni sorta di intromissione dei papisti e della loro propaganda ricattatoria negli ospedali e nei consultori; mi sarei aspettato dicesse che alle donne che decidano di abortire va manifestata solidarietà intellettuale a ogni livello, e il rispetto che si deve a un individuo quando si trova ad affrontare una scelta dolorosa: MA SUA, non dei preti. Non dei giudici. Non degli sbirri. Della donna, e basta.

Non so voi, io queste parole non le ho sentite, né prima, né dopo. E nemmeno qualcuno si è alzato a difendere mia figlia dai fanatici del sangue e dei feti morti. E dico mia figlia, perché me ne fotto dei figli degli altri, quelli che fate battezzare e comunicare anche se siete de sinistra. Siano i vostri figli a godere della propaganda sanguinaria: siano i vostri figli obbligati a pregare un dio misericordioso solo quando fa comodo a lui. Siano i vostri figli ad essere affidati pomeriggi interi ai preti. Siano i vostri figli a sentire persone chiamare assassina una donna che abortisce.

A nostra figlia, invece, insegneremo chi era Giorgiana Masi, perché è morta, e chi l’ha uccisa e perché. E senza il permesso della questura.



16 Commenti

  1. gaetano bresci

    Sono d’accordo con ogni virgola di questo post. Eccetto che anche tu, aime’, continui a perpetuare questo equivoco che il tale del PD sia “il candidato delle sinistre”.
    Il candidato delle sinistre e’ questo qua: http://www.repubblicaromana.org/index.php/sandro-medici
    o alternativa questo, che e’ anche il mio preferito: http://votanessuno.wordpress.com

    • amlo

      non è un equivoco. medici non corre nemmeno, diciamoci la verità. quello che ci tengoa dire è solo che questa non è sinistra, tutto qui.

      • gaetano bresci

        Si’, pero’ se tutti quelli che in teoria dovrebbero essere dalla sua parte ragionano cosi’ succede quella che chiamano profezia che si autorealizza e ci ritroviamo (vi ritrovate) sempre coi vari marino, binetti e compagnia brutta.

        Comunque credo che una manifestazione sanguinolenta come quella degli antiabortisti descriva bene il sottosviluppo culturale in cui ci troviamo. Non e’ un caso che gli unici paesi dell’occidente dove ancora esistono cose cosi’ siano l’italia e gli stati uniti.

  2. Aldo

    Splendido. Non ho figli ma sottoscrivo tutto, parola per parola.

  3. anduoglio

    4 settimane fa mi è nata una criatura. Non la faremo battezzare (deciderà lei quando avrà il dono della ragione, io sono stato battezzato da criaturo e per me quel battesimo non vale nulla). Echillemmuortiiiiiii!!!!!
    Ma ritornerà mai Amlozero? E qualche talkshow più lungo? Con opinionisti tipo Marziano? Secondo me sarebbe l’evento web dell’anno. Pensateci. Avreste migliaia di spettatori e dopo qualche settimana si farebbero numeri da audience sanremese.

  4. Magnifico post. Nulla da dire, perfetto.

  5. Francesco Di Domenico

    Farmi uscire un “Ti voglio bene, brutto bastardo (anche se non ti abbraccerei perché schifo gli uomini)”,
    è stato un tuo pregio. Io mi sono stufato pure di indignarmi.
    “Se avessi potuto scegliere tra la vita e la morte, avrei scelto ll’america…”.
    (Che poi me ne fotto, la mia di figlia vive in France e s’è fatta un mazzo così per Hollande)

  6. Giordamas

    Guarda, io lo so che stai cercando di farti notare da Filippo Facci, ma il problema di questo post, anche condivisibile nel merito ideologico, sta nell’ennesimo attacco al partito più vituperato d’Italia (anche un poco perché è diventato di moda).

    Innanzitutto, su Paola Binetti, è bene ricordare che, sì, è STATA nel PD, per qualche mese, ma se ne andò prestissimo (prima ancora che venisse fondato l’API) e nessuno l’ha rimpianta. Sarà stato il 2008, al massimo il 2009. Una meteora.

    Su Ignazio Marino, cattolico di sinistra (categoria di persone molto, ma molto numerosa, quasi quanto i napoletani che tifano Juve), già favorevole al testamento biologico, alla fecondazione assistita e all’utilizzo in medicina delle cellule staminali, nonché favorevole alla legge sull’aborto, in tempi non sospetti ha edito un libro di confronti per botta-e-risposta sui temi etici col famoso cardinale arcivescovo di Milano “progressista” Carlo Maria Martini. Sull’aborto, Marino ha scritto e cito:

    “MARINO – Uno dei temi più difficili da affrontare, su cui ci si interroga in continuazione proprio per la sua delicatezza e complessità, è l’aborto. In Italia, lo Stato ha regolato la materia, sforzandosi di coniugare il principio dell’autodeterminazione delle donne con la libertà di coscienza dei medici che possono scegliere l’obiezione. In questi anni in Italia abbiamo potuto constatare gli effetti della legislazione sull’aborto. Per quanto ciascuno di noi riconosca che l’aborto costituisce sempre una sconfitta, nessuno può negare che la legge ha permesso di ridurre il numero complessivo degli aborti e di tenere sotto controllo quelli clandestini, evitando di mettere a rischio la vita delle donne esposte a gravi disastri come le perforazioni dell’utero fatte dalle “mammane” per indurre l’aborto. Di fronte a casi estremi come una donna che ha subito una violenza, una gravidanza in un’adolescente di undici o dodici anni, una donna senza le possibilità economiche di allevare un bambino, come si pone la Chiesa? Se si ammette il principio della scelta del male minore e, come suggerisce la Chiesa cattolica, quello di affidare la risposta all’intimo della propria coscienza (“conscientia perplexa”: quella condizione in cui un uomo o una donna a volte si trovano ad affrontare situazioni che rendono incerto il giudizio morale e difficile la decisione), non sarebbe eticamente corretto spiegare apertamente questo punto di vista?”
    Fonte: http://www.italyday.net/spiritusmundi/philoreligion/2022-dialogo-sulla-vita-colloquio-tra-carlo-maria-martini-e-ignazio-marino

    Che non solo è un’incontrovertibile difesa alla legge sull’aborto, ma pure un attacco prudente e furbo all’ipocrisia curiale.
    Ora ti domanderai perché non abbia detto cose simili anche in questa occasione e stavolta sarò io a dover fare il Giuliano Ferrara della situazione dicendoti che, meramente, il politico Marino, candidato al comune di ROMA (dove sta il Va-ti-ca-no, dove stanno i fa-sci-sti, dove stanno i peggio pa-pi-sti e pure i peggio “Cattolici-che-non-vanno-in-chiesa”), sa benissimo che se prende una posizione politica troppo netta contro l’aborto, le elezioni le perde. Vuoi tu accusare Ignazio Marino di non essere abbastanza di sinistra da voler puntare a perdere le elezioni?

    In generale, abbiamo capito che il PD è un partito di chiachielli (nessuno è tanto pazzo da negarlo) e che mo’ è facile dire che se piove è per colpa del PD che non ha saputo prendere una posizione netta a suo tempo per difendere i proletari dalla tracotanza dei cumulonembi, però informiamoci BENE prima e, soprattutto, diamo a Cesare quel che è di Cesare (per restare in tema chiesarolo) e alle persone solo i demeriti che gli spettano. Voglio dire, quello che ha causato le Guerre Puniche è morto già da 8 giorni.

    • amlo

      non è citando facci che mi farai incazzare. sono altri, che gli menerei.’per il resto, guarda, ti risppndo dopo sul blog. ovviamente, senza approfittarmene e ben lungi dall’insultarti. è che le cose che scrivi tu me le scrivono in tanti, del pd, e ogni tanto bisogna chiarire.

      • Giordamas

        Ma io spero bene che tu non ti incazzi per bagattelle simili. E non credo di averti mai scritto dei veri insulti, qua. Mai.

        • amlo

          ma ci mancherebbe. semmai rispondo alle critiche (in generale, prendendo spunto dalle tue), e proprio perché non sei mai stato meno che educato.

  7. anduoglio

    Secondo me non vale la pene aprire un post a commento dei commentatori votanti PD. Ormai gli elettori del PD vivono in un loro mondo, distante dalla vita reale. Hanno creato delle loro lobby e hanno tutto assicurato (tramite sindacati, cooperative, associazioni e tutti gli stracazz.acci che gli si fregano). Vincono, perdono, ma che se ne strafottono. I piccoli imprenditori arrivano a pagare fino al 75-80% di tasse tra imposte sul lavoro, imposte e balzelli vari (e i piccoli imprenditori lavorano con margini bassi, le tasse si mangiano non solo gli utili, ma anche le risorse per consentire alle società di andare avanti), i lavoratori soffrono, perdono il lavoro, si suicidano, non sono in grado di garantire il cibo ai figli. La scuola fa schifo (anche grazie a presidi e dirigenti scolastici indegni e piazzati dai sindacati), la sanità ormai è allo sfascio. E invece di discutere di questi temi fondamentali gli elettori del PD stanno dietro a caz.zate inutili, si difendono, controbattono, accusano, fanno ironie. Vuol dire che i problemi non li vedono, che stanno con la panza piena e i problemi non sono i loro. Gli sta bene la Boldrini che vuole creare uno stato di polizia sul web perchè qualche stupido (semmai del PDL, cioè un elettore del partito suo compagno di governo) le ha attribuito una foto di una femmina annura e qualche altro ha profferito qualche insulto contro di lei (bisogna dire che su qualsiasi forum dell’universo volano insulti contro tutti dalla mattina alla sera e che se Gesù Cristo si iscrivesse anonimamente su un forum cattolico, del PDL, di destra o financo del PD, portando avanti i suoi ragionamenti, verrebbe spernacchiato e insultato come tutti gli individui che decidono di partecipare attivamente al web). Si tengono tutte le porcherie che stanno accadendo e invece di discutere di argomenti concreti, aprono post tra l’ironico e l’insulto per difendersi. A che pro?
    Non rispondere, Amlo, non ne vale la pena.

  8. Stefania

    Io invece credo che l’intervento di Marino, non sia come dici tu Giordamas, un’ incontrovertibile difesa della legge sull’aborto pur se con toni prudenti e misurati il cui scopo è ingraziarsi l’elettorato cattolico. Penso, al contrario, che se la 194 non ha trovato completa applicazione e se già da qualche anno abortire nelle strutture in Italia è diventato difficile e a volte impossibile per l’altissimo numero di operatori obiettori è proprio perchè quella legge, se pur preziosa, fu condizionata dalla morale cattolica, quella che esprime oggi, pari pari Marino. Egli apprezza il tentativo della legge di “coniugare il principio dell’autodeterminazione delle donne con la libertà di coscienza dei medici che possono scegliere l’obiezione” ma non dice che oggi in Italia gli obiettori sono tra il 70 e l’80% a seconda delle regioni, che per vari motivi crescono in maniera esponenziale, che molte strutture di grandi ospedali hanno chiuso per mancanza di operatori e che l’autodeterminazione delle donne nonchè l’applicazione di una legge dello stato vanno a farsi fottere. E’ questo il dibattito che mi sarei aspettata da Marino, non le chiacchiere sui temi etici con un cardinale o il giudizio ambiguo sull’orrida marcia su Roma dell’altro giorno. Perchè l’equivoco di fondo che purtroppo è pregnante anche a sinistra, è che, come afferma Marino, si abortisce perchè si è adolescenti, senza reddito o con problemi. Si abortisce anche se “l’aborto costituisce sempre una sconfitta”. Si abortisce perchè vittime di violenza. E’ questo secondo me il vero attacco alla 194, quest’approccio paternalista, compassionevole e colpevolizzante che concede alle donne di scegliere il “male minore”. Lo straordinario dibattito culturale a più voci che in quegli anni portò all’approvazione della 194 e che io ricordo bene perché seppur giovane vi partecipai, partiva da un presupposto totalmente differente: non si discuteva di un tema “delicato e complesso”come lo definisce purtroppo ancora oggi Marino ma si discuteva di un tema semplice, vitale, liberatorio e rivoluzionario come la libertà sessuale delle donne, la libertà di esercitare il RIFIUTO della maternità al pari del diritto alla maternità, perché l’aborto riguardava e riguarda esclusivamente la sfera sessuale e il corpo delle donne e non la morale, visto che in paesi come il nostro la morale coincide esclusivamente con quella cattolica.
    Ora io trovo alquanto deprimente che 35 anni dopo quella legge con la quale lo stato laico si fece garante della salute delle donne nella libertà di scelta, si citi come il dibattito più avanzato e progressista quello tra Marino e il cardinale. Ma che c’avrà da discutere il “cattolico di sinistra” Marino se il codice di diritto canonico punisce con la scomunica e considera l’aborto un delitto esattamente come quei violenti invasati che hanno marciato su Roma pochi giorni fa?

  9. Susi

    Certe volte me sembri Uriel sotto mentite spoglie.
    Lo so che te offendi ehh…
    :D