A livello ‘e Salierne

Sono capitato per caso sull’Huffington Post (ho le cape delle dita grosse e il touchscreen del tablet è traditore) e mi sono imbattuto nel blog che Chiara Geloni, esponente di spicco del Pd, tiene sul prestigioso giornale on line. E lì ho capito un altro dei motivi perché il Pd perde contro Berlusconi, perde contro Grillo, ed è destinato a perdere per sempre. Scrive la signora:

Così non vorrei che la doppia morale riguardasse proprio questo strano fenomeno: che avessimo cioè introiettato l’idea che un viceministro di destra prossimo indagato sia normale (in fondo i giudici ce l’hanno tutti con loro no?), mentre una ministra di sinistra che non è indagata e non si sa se nemmeno mai lo sarà deve dare l’esempio che i politici sono al di sopra di ogni sospetto, persino dei sospetti sui loro coniugi.

Chiarisco subito che il suo ragionamento fila benissimo: se ammetti, però, che la tua morale è elastica, cioè tarata sul tuo avversario. La morale non è soggetta ai magistrati, è figlia delle tue convinzioni, ha dei paletti ben fissati nell’etica che non puoi muovere a seconda di quello che fa il tuo nemico (a meno che il tuo nemico non imbracci le armi, nel qual caso hai voglia a fare il pacifista, o ti procuri un’arma o sei morto, pacifista e buono). E’ vero, la signora Idem non è indagata, e non ha commesso reati. Io stesso, lo ammetto, se potessi evadere le tasse sui quattro soldi che guadagno lo farei volentieri, perché non mi va di pagare stipendi principeschi a quattro stronzi, mi ripugna l’idea di contribuire ad armare i militari, mi viene il vomito se penso se un solo millesimo di centesimo possa mai finanziare un film di qualche figlio di papà, penso che il Tav sia una grande truffa e le banche invece di salvarle le brucerei. Ed è proprio il fatto che penso questo uno dei centomila motivi per cui io non potrò mai essere un ministro della repubblica italiana. Se accettassi di esserlo, però, dovrei avere l’intima convinzione, e adottare il relativo comportamento, che ogni singolo centesimo sottratto alla stato sia un crimine: etico, ma crimine. Non soggetto alle leggi, certo, non punibile, sicuro, ma certamente non accettabile da un membro del governo. Il problema è che se vuoi giocare a un gioco come si deve, ne devi accettare le regole, e in questo caso le regole la sinistra italiana ha sempre trovato comodo farsele dettare da chi è peggio di lei. Ai tempi dei craxiani, che rubavano mille, e allora se si rubava dieci si era puliti; adesso, che se uno gli comprano le case a sua insaputa allora cosa vuoi che sia se io mi metto la residenza in una bottiglia di pomodori e non pago l’Imu, tanto so famoso che me frega a me. Tu DEVI essere migliore degli altri, almeno in questo. Devi proprio, soprattutto se non ci vuole molto: se basta fare come noi, che pure non siamo granché ma le tasse, per quanto ci ripugni, le paghiamo. E poi è inutile piangere se Sallusti ti azzanna, prima di tutto perché ha ragione, e poi perché la chiappa da azzannare gliel’hai offerta tu, e non te ne puoi uscire dicendo eh ma quello è Sallusti, perché se non vai a dire al telefono che ciai una banca Sallusti ha voglia a fare e ha voglia a dire, perché se non vai a travestiti Sallusti al massimo ti può dire che ti vesti di merda.

Se poi il problema non è essere migliori, ma soltanto essere un pochino meno peggio, cazzi vostri. Se è non essere indagati, buon per voi. Se volete fare come a quei gruppi di Salierne che facevano cacare ma poi ti dicevano eh ma a livello e’ Salierne simm’ ‘e megli, ottimo.

Solo che appena vi muovete verso Battipaglia vi fanno il culo. Buona fortuna.



12 Commenti

  1. MrBrown

    Ma è una mia impressione o questa Geloni non sa mettere due parole di seguito che abbiano un senso compiuto?
    Ho riletto 4 volte la citazione, ma non riesco a capire che cazzo vuole dire.

  2. alè

    io arrivato a introiettato devo ricominciare da capo

  3. marco

    In generale la gente dovrebbe riflettere molto di più sull’etimologia della parola “candidato”, nell’antica Roma chi voleva aspirare ad un incarico pubblico doveva vestire una veste candida e dare prova (l’onere della prova) di essere bianco e immacolato. Oggi se rubi, imbrogli, fotti, evadi e stringi patti con la mafia fa curriculum.

  4. Lemmy Tarantino

    beh che dire Amlo? esprimi sempre al meglio  concetti che vorrei esprimere io…. condivido pure i punti e le virgole di quello che hai scritto

  5. La Idem è stata ingenua. Prima di accettare un posto da Ministro della Repubblica – oltretutto senza mai essere stata prima un esponente politico di primo piano – io mi guarderei pure se ho lasciato qualche mutanda sporca sulla seggiola di camera mia in favore di finestra per foto paparazzi, altro che Ici e palestre abusive… tutto si sistema, e se una cosa non è sistemabile prima uno sgamato si prepara pure la difesa e le pezze giustificative, le scusanti e le riparazioni debite… Insomma, la Idem ha peccato di leggerezza, di ingenutità. In linea generale la destra alla fine il PD se lo incula sempre, perché loro, i berluscones, sono tutto, ma proprio di tutto, tranne che ingenui e sprovveduti. Quello loro mai, proprio mai.

    • amlo

      anche presentarsi alla conferenza stampa con l’avvocato e dire io sono una campionessa olimpica non è il massimo eh

    • Michele

      Ingenui e sprovveduti magari no, ma pure mi ricordo ad esempio di un ministro, già politico navigato, che non seppe trovare di meglio che dire che la casa glila avevano pagata altri a sua insaputa.

  6. Luca

    Io invece condivido tutto tranne l’accenno a Sircana (almeno, così l’ho interpretato io). Perché dobbiamo pur metterci d’accordo una buona volta e mettere anche noi dei paletti, ben piantati a terra, ai nostri parametri di giudizio. Se vogliamo dare addosso al piddì per la sua mancanza di furbizia comunicativa o per la stupidità di certi comportamenti,  per carità, va benissimo, è come sparare sulla croce rossa. Però un conto è essere più efficaci del nemico, un conto è essere migliori. Se parliamo di essere migliori le regole del gioco non sono quelle dei Sallusti o di Repubblica, bensì quelle del codice civile e penale, e quelle della decenza politica. Per conto mio, non me ne frega una beata mazza né di chi si scopa Berlusconi né di chi si si scopa Sircana. Quel che conta è, in ordine di importanza, che 1) siano moralmente irreprensibili e che 2) non commettano reati. Moralmente irreprensibili significa politicamente irreprensibili, in primo luogo. Cioè, se vai a puttane o a travestiti, sono cazzi tuoi, e se ti sputtanano la carriera per questo fanno solo una porcata all’americana. Tu sarai scemo, ma loro sono stronzi. Però se vai a puttane e a travestiti e scassi la quallera in parlamento con i valori della famiglia, allora oltre che scemo sei sei moralmente e politicamente censurabile. Diciamo che stando al mio metro di giudizio Sircana è un ingenuo che non ha fatto nulla di male, mentre la Idem è politicamente/moralmente tenuta a dimettersi.

  7. Pierpaolo Cavallo

    Scusa, ma perche’ ce l’hai tanto con Salierne?

    • amlo

      ma no che non ce l’ho con salierne: è che essendoci cresciuto, faccio riferimento lì, ovviamente. sono anni che vivo a roma ma sempre uno di salierne resto eh, quindi quando critico mi riferisco innanzitutto a me stesso. sul perché non vengo lì a presentare i miei libri, ho già scritto, ma è una cosa diversa.

  8. Giordamas

    Con tutto il rispetto, ma fanculo l’ingenuità. Ha evaso le tasse, ed è anche indagata. altroché. E col bilancio dello Stato, fatto con le nostre tasse, se i soldi non venissero bruciati nelle puttanate menzionate sopra, ci si potrebbe, dico potrebbe, non so, anche dedicarsi a rendere l’Italia un posto civile dove vivere. Ha fatto non bene, benissimo a dimettersi così può difendersi al meglio (se può) senza fare da parasputi per tutta la classe politica italiana (questo è il motivo pratico per cui dovrebbero dimettersi, poi viene quello ideologico per cui le colpe dell’individuo non possono macchiare l’autorevolezza dell’istituzione, dato che, come chiunque, Josefa Idem si presume innocente fino a prova contraria e fino all’ultimo grado di processo). Punto. Chiara Geloni è talmente insignificante che ci si può quasi dimenticare che esiste: dedicare un articolo di giornale a scrivere “ma che? ci abbiamo scritto Jo Condor in testa” rivela una pochezza allucinante. Perché soffermarvisi? C’è qualcuno che la considera sul serio, costei?