Lando e basta.

Pare che la notizia del tentato suicidio di Lando Buzzanca sia una bufala. Chi se ne fotte, alla fine, perché per me l’importante è che stia bene. Per anni ho usato Lando Buzzanca come sciem detector:  tu lo nominavi e se lo scemo di turno faceva una smorfia come a dire no io sono una persona seria queste schifezze non le guardo, eri sicuro di avere davanti a te un cazzone che non capiva niente di cinema. Funziona ancora adesso, devo dire.  Provate, citate, che so, Il merlo maschio (da un racconto di Bianciardi, per dire) in società e vedrete i cretini mettersi a pepetiare. Azzardatevi a dire che ne Il sindacalista c’era già tutta la simpatia dei sindacati moderni e li sentirete strillare di dolore. Provate a dire la verità su  Nonostante le apparenze… e purché la nazione non lo sappia… All’onorevole piacciono le donne, e cioè che è satira politica ad altissimo livello e vi salteranno alla gola. Azzardatevi a dire che forse nessun film ha descritto le miserie dell’Italia dal dopoguerra in poi meglio del Domestico e capace che vi danno fuoco. Provate a far notare quanto fosse femminista ante litteram Il fidanzamento e si butteranno dalle terrazze parioline come sorci ad Hamelin. Forse nessun attore in Italia è stato sottovalutato quanto lui. Eh, diranno i sorcetti de sinistra, ma tu non capisci, come ti può piacere un fascista?

Come no, un fascista. Come Milius, per esempio. Un fascista, cioè  l’opposto dei  cretini de sinistra.

Solo che l’opposto dei sorci non è: fascista. E’: bravo.

 



11 Commenti

  1. Gabriele

    Eh beh… perché James Tont operazione U.N.O. non era bello? Con la 500 sottomarina etc…

  2. rossella

    Penso che sia una fortuna essere sottovalutati dalla critica e dal pubblico. Siamo stati graziati da tutte quelle introspezioni, ed dai c.di c. delle analisi sull’interpretazione, sul personaggio ecc ecc. Mi piace e condivido.

  3. Alessandro

    Se volevi dire la solita cosa trasgressiva – marò, che trasgressivissimo – e provocatoriamente controcorrente – marò non lo frega nisciuno – , stavolta sei arrivato tardi: è da mo’ che, nell’ ennesima operazione nostalgica che prima o poi va a recuperare anche l’irrecuperabile (ogni cesso dell’ arte, dello spettacolo, della letteratura o della politica può sperarci in una rivisitazione, tanto siamo a corto di alternative) si è ricicciato anche il trash anni Settanta, di cui si sentiva zero bisogno la prima volta, figurati la seconda, ma tant’è, fa molto controcorrente…. evvai allora con la Fenech, Nadia Cassini, Alvaro Vitali, festival e rassegne a cura di centri di s-cultura giovanile con gestori ormai anzianotti e con poca fantasia.

    Ci sta quindi pure Lando Buzzanca, e, perchè no, un numero de Le Ore e la maglietta con Bombolo.
    Ci metterei dall’ altra parte una canzone di Albano e Romina e un abbonamento a Intimità della Famiglia.

    Fa molto alternativo, da’ retta. Accattatevillo.

    • amlo

      se un film tratto da Bianciardi e uno, per esempio, da Arpino per te sono al livello di Alvaro Vitali, che ti devo dire.

      • Alessandro

        Anche la fiction con Alessandro Preziosi su Sant’ Agostino è tratta da Le Confessioni.

        • NM

          Bisogna dire che Buzzanca, oltre che essere stato un grande attore, è stato diretto da gente come Pasquale Festa Campanile, Luigi Filippo D’Amico e Lucio Fulci. Una cosa è la merda e un’altra è la cioccolata.
          Se poi la presenza di qualche tetta e qualche culo fanno diventare merda un’intera carriera mi pare francamente esagerato.

  4. Alessandro

    o l’ultimo Anna Karenina (quello con Sophie Marceau, per intenderci) è tratto da Tolstoj, se preferisci.

  5. Kung Paolon

    l’attore italiano preferito dal sub comandante marcos

  6. anduoglio

    Buzzanca è uno di quegli attori vecchia scuola, di quelli che hanno fatto la gavetta (ha recitato anche con Eduardo De Filippo, chi lo sapeva?) e vengono da teatro. Buzzanca il mestiere di attore lo conosce. Se Buzzanca non si fosse schierato pubblicamente a destra penso che nessuno mai avrebbe compreso che Buzzanca ha dei pensieri politici di destra. Comunque 10.000 volte meglio la satira di Buzzanca (e dell’Arbitro ne vogliamo parlare?) che la faccia triste di Isabella Ferrari. Vedere un film di Buzzanca significa tuffarsi in un mondo passato, andato via. Era un’Italia aperta sul mondo, con i professionisti che si confrontavano a testa alta con i colleghi stranieri. Un’Italia che comunque metabolizzava il mondo con il proprio punto di vista, un pò cinico, ma sempre umano e vitale. Per dirla alla Buzzanca, era un’Italia che mentre il mondo guardava i mille piedi, l’italiano guardava i cinquecento culi.

    • MrBrown

      anduoglio, ti lovvo
      (per la cronaca, la commedia di Eduardo era “La grande magia”, con un grandissimo Giancarlo Sbragia)

  7. Carmine

    E ne “I Vicerè” Buzzanca è da premio Oscar.