Librerie che chiudono un bel cazzo.

E così, abbiamo scoperto che anche le librerie chiudono. Chiudono le fabbriche, le pizzerie, i bar, le aziende, e adesso le librerie. Ora, io sono sempre solidale con e sinceramente dispiaciuto per chi perde il posto di lavoro. Premesso questo, permettetemi di dire ve l’avevo detto. E non solo io, ve l’avevano detto centinaia, migliaia di persone. Ma voi niente, duri. Ora, forse, è il caso che la smettiamo con i piagnistei sullo stato della cultura in Italia e ci guardiamo in faccia, anche perché io, che compro libri da una vita, mi sarei anche scassato il cazzo di farmi dare del disfattista e dell’uomo di merda da gente che se vai a casa loro ci trovi sì e no l’oroscopo di Branko.

1) Molte librerie chiudono semplicemente per incapacità commerciale. Fatevene una ragione. Ci sono panettieri che non valgono un cazzo e ti vendono il pane del giorno prima, elettrauto che ti tornano* la macchina più scassata di prima  e pizzaiuoli tamente scarsi che la pizza gliela devi solo chiavare in faccia. Così, semplicemente, ci sono dei librai che non sono buoni a un cazzo. Succede. Contrariamente a come amano dipingersi, non sono affatto il popolo Eletto.

2) Molte librerie non fanno più le librerie. Il marketing, che è la cosa più cretina del mondo, la chiama diversificazione o una cosa così. Io la chiamo, semplicemente, una cazzata. Se voglio una penna vado in cartoleria: più varietà e prezzi più bassi. Se voglio un caffè, chiavatevelo in testa, vado al cazzo del bar. Se voglio un dolcino col caffè, uguale. Uguale per le caccavelle, le magliette, le tazzine e tutto il gesùcristo che vi viene in mente. Non vado dal fontanaro a farmi tagliare i capelli, e diffido del fontanaro che si dice capace di farmi un taglio all’Umberto. E non solo perché sono calvo.

3) Molte librerie hanno cacciato il loro  pubblico. Ora, la verità è questa. Se voi aprite un bordello in Texas, mettiamo, e lo riempite di mignotte, attirerete un pubblico di puttanieri maschi. Se domani cominciate a sostituire le mignotte giovani e belle con delle vecchie cuperte, restringerete il vostro bacino di clienti, passando dai puttanieri maschi, ai puttanieri maschi che amano le puttane vecchie. Se le puttane cominciano a non lavarsi, la vostra fetta di mercato si restringerà ai puttanieri cui piacciono le zoccole vecchie e sporche e sono disposti a pagare per andarci. Ora, il passo finale: lo trasformate in un gay bar. In Texas, non a San Francisco. Bravi, avete cacciato i vostri clienti. E ora vi lamentate perché in Texas trovate pochi gay disposti a  frequentare un gay bar. Così le librerie: avete cacciato quelli che vi chiedono Bianciardi o Fusco per accogliere a braccia aperte le cretine che si comprano Gramellini o la Gamberale. Bene, ma avreste dovuto sapere che quella non è la gente che ha fatto campare le librerie nei secoli: è quella che le librerie le ha fatte sempre chiudere, perché oggi amano i libracci che gli vendete, ma domani si vanno a comprare una sciarpetta e il giorno dopo la mutanda col pertuso. I libri si vendono a chi ama i libri, non alle cretine di passaggio.

4) Molte librerie non hanno deciso bene chi cazzo vogliono essere. Operatori culturali o imprenditori senza lacciuoli? Cazzo, decidetevi. Se siete operatori culturali e pretendete che la gente scenda in piazza a difendere voi e non gli operai della Fiat, embeh, aho’, vi serve qualcosa di più convincente del fatto che vendete i libri di Paolo Giordano. Oppure siete dei neocraxisti (oggi si chiamano renziani, pare), di quelli che se vuoi puoi, o il mondo è tuo, conquistalo, e allora fatemi il catenazzo del piacere di fallire in silenzio. Non è che io quando devo pagare il dentista e non ho i soldi vengo a scassare il cazzo a voi. Non potete fare i dispensatori di cultura la mattina e i capitani della finanza il pomeriggio.

5) Cazzo, ascoltate la gente. Se tutti, ma proprio tutti tutti, vi dicono che siete scostanti e scostumati, che siete saccenti e indisponenti, le probabilità che ci sia un gomblottone ai vostri danni sono parecchio basse. Prendete in cosiderazione l’idea che fate un mestiere che vi porta a contatto con la gente, e che se la gente vi sta sul cazzo e la trattate di merda forse da voi non ci torna e avete sbagliato mestiere.

Ultima cosa e poi m’azzitto. Lo voglio dire ai molti librai amici miei, che stimo e apprezzo: se chiudono questi qui, dovete stare col cuore calmo. Sono loro che rovinano mercato e reputazione a voi che vi fate nel culo dalla mattina alla sera, voi che se uno entra ci fate due chiacchiere perché avete scelto di vendere libri e non cazettielli.

Siate contenti: qualcuno ha smesso di pisciare nell’acqua in cui nuotate. Non fate, non avete mai fatto lo stesso mestiere, voi e loro.

Dovete brindare, non solidarizzare.

 

° cazzi miei, lo voglio usare come verbo transitivo



98 Commenti

  1. il punto 3 è il più importante, a mio avviso, e il più sottovalutato dai detentori di librerie e affini, prendendo per scusa “eh però vendo…il fatturato sale” ma non è così che va il mondo!

  2. è un peccato che tu ti debba sforzare tanto ad argomentare l’ovvio

  3. Michele

    Discutibile. Ma appunto da discutere. Concordo in linea generale tuttavia l’idea che le librerie siano attività commerciali altre non coincide con affitti e oneri di tutte le attività di vendita al dettaglio, non a caso trasversalmente in crisi. Gamberale o altri titoli di cassetta ( le sfumature…..) possono aiutare a finanziare i titoli nobili. E poi ai consumatori che sacrificano tutto in nome di 50 cent di sconto: se condividiamo questo pensiero rinunciate a comprare on Line specie da ammazzon; comprate e premiate chi cerca di proporre qualità‘. Il consumo, specie quello culturale, deve essere consapevoleve e responsabile. 

  4. complimenti all’autore per stile e arguzia, ma ho alcune critiche se mi sono permesse.
    il post non menziona il fatto che forse le librerie chiudono anche perché il mercato si evolve vero gli ebooks – e basta con le menate che non sono la stessa cosa perché è anche vero ma lui è il primo a (s)vendere le sue opere in questo formato (anche con drm) attraverso numerose piattaforme killer per i librai di cui parla. inoltre c’è da dire che la gente legge sempre meno perché i media si sono evoluti e offrono maggiori possibilità sia di svago che di arricchimento rispetto al passato. se sommassimo la quantità di ‘letture’ su internet probabilmente scopriremmo che oggi mediamente si legge più di un tempo, nonostante il tempo sia sempre più limitato.
    alla fine bisogna fare i conti con il mercato, piaccia o no. se il margine di guadagno è già esiguo e il numero di lettori ancora di più, per tante ragioni, come fa uno a mandare avanti un’attività commerciale chiamata libreria così come teorizza l’autore cioè solo libri di qualità e niente vendite accessorie (tipo cartoleria, caffè, etc.)? chiaro che un classico d’autore resta tale, universalmente riconosciuto, ma se la gente si distrae con giochini o letture futili sarà pure perchè dopo una certa ora è stracotta dal lavoro e non ha le forze di affrontare pensieri che necessitano di una certa freschezza mentale per essere assimilati e apprezzati. paradossalmente un disoccupato ha il vantaggio di avere la mente più fresca e molto più tempo per apprezzare le cose che davvero valgono nella vita, ma spesso non ha i soldi e la serenità per farlo.

    • amlo

      mai detto SOLO libri di qualità. va benissimo, ci mancherebbe, benemerito Fabio VOlo. Però se hai Volo e non hai Bianciardi non sei un libraio, sei un banconaro. e i banconari falliscono in continuazione.

      • Sonia

        “Ultima cosa e poi m’azzitto. Lo voglio dire ai molti librai amici miei, che stimo e apprezzo: se chiudono questi qui, dovete stare col cuore calmo. Sono loro che rovinano mercato e reputazione a voi che vi fate nel culo dalla mattina alla sera, voi che se uno entra ci fate due chiacchiere perché avete scelto di vendere libri e non cazettielli.” “Dovete stare col cuore calmo” UN BEL CAZZO. Per usare il tuo linguaggio (al quale sono perfettamente avvezza), te lo spiego io come stanno le cose: il mio compagno aveva una Libreria, è uno scrittore, trattava anche libri rari e antichi perché ne è appassionato e ha organizzato diversi incontri culturali nella sua libreria, presentazioni di libri, mostre fotografiche, corso di disegno manga e altro… ma chi si è presentato? Un bel CAZZO di NESSUNO. Sai quanto guadagna un libraio con un libro da 12-13 euro? 2-3 euro. E lo sai cosa fa la gente? Arriva lì e dice: “Devo fare un regalo di Natale a mio nipote”, sceglie un libro da 10 euro e: “Sono troppi 10 euro” se non abbassi il prezzo, lascia lì. Sai cosa fa la gente? Entra e: “Ha libri da UN euro?” E se ne hai minimo da due, li lascia lì. Sai che queste cose capitano SPESSO? Sai che non vendono nemmeno le bancarelle che vendono a offerta libera e che i libri sì e no la gente li compra nelle grandi librerie? Sai che se le librerie non vendono anche altro oltre ai libri CHIUDONO??? SAI CHE QUESTO ARTICOLO E’ ALTISSIMAMENTE OFFENSIVO PER CHI SI E’ FATTO UN CULO COSI’ E IGNORANTE?

        • amlo

          ma tu le cose che scrivo LE LEGGI? mi sa di no.

          • Le leggo io le cose che scrivi, e lei ha descritto bene la situazione, biancirdi non se lo caga nessuno, se non qualche presunto intellettuale, volo lo leggono in migliaia, io che NON vendo volo e cerco di vendere bianciardi, visto che s’ ha da pagare l’ affitto, sto per chiudere, la feltrinelli a pochi metri da me, che vende volo,moccia etc va a gonfie vele, distinguete le vostre pippe mentali dalla realtà!

          • amlo

            e a me rode il culo che quelli bravi siano costretti a chiudere: mi rode il culo e pure tanto, perché io VOGLIO spendere in libreria. in questo caso c’è da maledire cielo e terra, ma non per questo uno in gamba deve difendere i suoi colleghi scostumati. che poi la merda vedna, ha sempre venduto, ma tra un anno o due le grandi catene imploderanno. scommettiamo?

    • Marco

      Sciocchezze! Dire che gli ebook fanno fallire i libri è come dire che la crisi del cinema deriva dalla televisione (cosa che effettivametne fu detta da tanti profeti facili). Chi ascolta la radiop non per questo smette di guardare la Tv. Se non guarda la Tv è perché la Tv fa pena e non perché ha la radio. Un ebook, per motivi tecnici, non è leggibile come un libro. Non si può sfogliare e non si può, nei fatti, prendere appunti. Difficilissimo, inoltre, usare un e-reader per studiare (nonostante le sciocchezze che dicono ora tanti pedgogisti improvvisati). Non va, quindi, a sostituire un libro. Si affianca. Non a caso l’uso degli e-reader, l’uso vero, è potente in lettori forti, che amano i libri. Un e-reader può essere usato per leggere libri che non sono disponibili (praticamente tutti i classici dell’antropologia americana di inizio del ’900 sono disponbibili gratuitamente su internet: un e-reader è uno strumento ottimale per leggerli) o per avvicinarsi a libri che, poi, essendo valutati come necessari, vengono acquistati.
      Dopodiché se la gente (ma è davvero così?) preferisce divertirsi senza leggere, sono fatti della gente. Non ci trovo nulla di sorprendente. Mi sorprende che chi dovrebbe aiutare a leggere non lo faccia.

  5. D’accordo su tutto, ma una cosa non mi va giù: “LE cretinE”.
    Non è che ci sono solo acquirenti cretin* di sesso femminile. Mettila sul generico, su.

    • amlo

      linda, su questa cosa delle femmine e delle femminsite ho appena risposto. non lo dico io che la grande maggioranza di libracci li comprano le femmine. è un dato di fatto. anche perché comprate più libri dei maschi. non è che prima dite: noi leggiamo di più, e poi i libri di merda li comprano i maschi. non funziona così

  6. Eva

    Scusa… ma perché quando parlavi dei cretini hai usato il femminile? Non dirmi che sei talmente femminista che usi sempre il femminile perché le donne sono di più o, meglio ancora, per protesta! Sei solo un maschilista di merda che dovrà leggere ancora tanto perché gli si apra la mente! 

    • amlo

      io sono femminista eccome. ma il dato di fatto è che i libri di merda li comprano in maggioranza (LARGA maggioranza) le donne. così come è vero che i teppisti da stadio sono in larga maggioranza uomini. ognuno ha un sacco di stronzi, nel proprio sesso. se poi vogliamo parlare la lingua della boldrini, no.

  7. Parole sante. Condividiamo tutto. per gli ex librai di cazettielli c’è sempre la strada del sugnalibro.
    Vai maestro, re maggiore…
    https://www.youtube.com/watch?v=1WzF_QLUEFg

  8. Tommaso

    La mediocre saccenteria di queste parole è indicativa di quella fanciullesca ignoranza che fa di ogni studentello un professorino. Avulso evidentemente da ogni tipo di problematica tipica di questo lavoro (e del mondo dell’impresa), l’autore delinea un quadro tanto semplicistico o esaustivo, che dir si voglia, che mi sento quasi invogliato a domandarli qualche consiglio sulla corretta gestione di questo tipo di attività. Stando all’evidente “sillogismo” mala gestione=morte, segue la conseguente tesi buona gestione=sopravvivenza. Ci spieghi in cosa consiste questa “buona gestione” e magari potrà venire in libreria a ritirare un libro che lo aggrada.

    • amlo

      mi dispiace, ma evidentemente anche lei non ha letto quello che ho scritto. sarò anche fanciullescamente ignorante, ma se, ripeto, si scomoda a leggere senza farsi accecare dal tifo per la categoria, magari capisce che tutto volevo dire tranne quello che ha capito lei. ma, ovviamente, sono io che scrivo male. strano, perché qualcuno che capisce quello che voglio dire pure c’è.

      • …1) gli sconti praticati alle librerie sono in media del 25%, sui libri cosiddetti scolastici del 15% i clienti che entrano nelle piccole librerie la prima cosa che chiedono è LO SCONTO!!!
        dopo aver praticato lo sconto il ricarico del libraio è di circa il 15%, per guadagnare 150 euro si devono vendere libri per 1000,00 euro questa cifra per 25 giorni al mese fa, di ricarico per il libraio, 3750,00 euro tra affitto, luce, telefono,commercialista, tasse, etc quanto spende? quanto rimane in tasca al povero libraio?

        MA QUALE CAZZO DI PICCOLA LIBRERIA INDIPENDENTE INCASSA 1000,00 EURO AL GIORNO!!!????

        se la proposta è vendere libri di bianciardi a 7 euro l’ uno, edito da feltrinelli che lo licenziò in tronco buttandolo sul lastrico, significa che non si ha la minima idea di cosa sia un a libreria e di quanti clienti entrano in libreria

        • amlo

          vabbe’. capito che non hai letto. CHI HA PARLATO DI SCONTI? CHI HA MAI PARLATO DI VENDERE SOLO BIANCIARDI? e basta mo’

    • John Blacksad

      Aiuto, è arrivato Gualtiero Cannarsi…

  9. Val

    Sissì, come no, quelle poche librerie che resistono sono quelle in cui Gramellini e la Gamberale (chi è la Gamberale?) non si vendono e in cui le vetrine sono piene di Bianciardi e Fusco (chi è Fusco?). Quelle sì che fanno i soldi con i puttanieri texani della letteratura impegnata come noi. Gli altri, tutti coglioni masochisti

    • amlo

      mai detto ceh non si deve vendere il bestseller. dico che non puoi vendere solo quelli. o, se vuoi vendere SOLO quelli, devi abdicare al ruolo di mediatore culturale. capisco che io scrivo di merda, ma pure voi, leggeteli i post eh

      • Val

        suvvia, non facciamo i gesuiti.  e anche tu, leggili i commenti. mai detto che un libraio deve vendere o non vendere qualcosa. per me, può vendere quello che gli pare per tirare a campare ed evitare di chiudere: suppongo che sia esattamente quello che fanno in tanti, piazzando fabio volo accanto a bianciardi e due matite colorate accanto a fabio volo.  che male c’è? tu ti stai inventando un bersaglio facile facile ma che in realtà non esiste: nessuno vende SOLO bestseller, quindi il tuo ragionamento cade in toto.

        chi siamo noi, del resto, per giudicare? per alcuni i buddenbrook sono una mattonata pazzesca, per altri il produttore di bestsellers in serie stephen king un grande bluff. magari fra cent’anni giorgio faletti sarà letto come un classico.

        poiché tutto sommato non lo ritengo un mestiere intrinsecamente più nobile del salumiere o del benzinaio, non credo che al libraio vada accordato un trattamento di favore (fosse anche solo simbolico) di fronte alla concorrenza di amazon o della feltrinelli, però che le librerie chiudano per colpa della presunzione culturale o dell’insipienza commerciale dei librai (due cose assai diverse, peraltro) è una spiegazione un po’ semplicistica a dir poco.

        • amlo

          Val, io non parlavo mica di te, ma di quelli che insultano. altro che scrviere cazzo in un blog. te li vorrei far lehhere

  10. cristina

    Un’analisi abbastanza cinica e solo in parte veritiera, a mio avviso. recentemente nella mia città hanno chiuso due librerie indipendenti a cui tenevo particolarmente: una era specializzata in libri per bambini e ragazzi, l’altra era un vero e proprio ritrovo culturale, dove la titolare, preparata e appassionata, organizzava incontri e iniziative e offriva vetrine ai promettenti artigiani sardi. Non penso che abbiano chiuso per i motivi che lei cita. Anzi, penso proprio il contrario: hanno chiuso perchè vendevano “cultura” e non spazzatura commerciale. Ed oggi la gente vuole spazzatura e non ha voglia di leggere libri seri, per cui i librai spesso si trovano impreparati a vendere un libro che magari è un best seller, ma che in realtà non vale la carta su cui è stampato.

    • amlo

      non so cosa dire se non: leggi bene quello che ho scritto. io parlo degli incompetenti e degli scostumati. e basta.

      • Val

        E dai, hai scritto una cazzata, ammettilo. Se gli incompetenti e gli scostumati fossero la maggioranza dei librai, e se la loro incompetenza-scostumatezza fosse la ragione dei fallimenti delle piccole librerie, quello che hai scritto avrebbe un senso. Ma non è così

        • amlo

          ah posso parlare solo della MAGGIORANZA? mi devo essere perso la circolare che dice di cosa posso o non posso parlare.

          • Val

            ci stiamo rispondendo un po’ dappertutto, ma te lo ripeto qui: puoi parlare di chi ti pare, ma se è una minoranza, o addirittura una sparuta minoranza, è evidente che le librerie chiudono per altri motivi. perché quelle che chiudono sono la maggioranza. mi sembra un ragionamento abbastanza lineare.

  11. William

    Il prezzo di un libro a 21 euro, considerando che all’autore e al libraio vanno percentuali misere, è  eccessivo. Anche chi ama leggere si deve molto ridimensionare…

  12. concordo sulla gran parte di questa efficacissima invettiva, salvo sulla faccenda del caffè, che per me è complemento essenziale dei libri: meglio trovare entrambi nel medesimo posto. massimamente concordo sui punti 1 e 5. ho riflettuto a mio modo (dicendo ciò che pensavo) su detti punti in ambito milanese, inimicandomi almeno cinquanta dei cento e passa librai cosiddetti indipendenti ivi operano. bene, perciò, caro amleto.

  13. maria putignano

    Perdonami, ma al di là della piacevolissima ironia, l’articolo è palesemente infondato. Sai bene che le librerie che prosperano sono quelle di catena, che vendono sì Gamberale e Gramellini, ma con lo sconto. E tazzine, piattini, caccavelle. Servendo orribili caffè.

  14. Ti faccio i miei complimenti. Sono d’accordo con tutto. Anche con la lingua che hai utilizzato per esprimerti.

  15. alessandro

    Salve. Che lavoro fa lei?

  16. tutto molto bello, quasi tutto molto condivisibile, linguaggio eccezionale. però stioccare nell’etere un post sul perché chiudono le librerie senza nemmeno nominare la concorrenza dell’offerta online è un po’ come disquisire sulla scomparsa di qualche milione di ebrei intorno agli anni ’40 del secolo scorso senza far parola di hitler

    • amlo

      la concorrenza è, appunto, concorrenza. le libreie sono attività commerciali, e la devono smettere di considerare la concorrenza un’offesa personale.

      • Val

        Questo è verissimo, nel senso che non posseggono uno status di intoccabilità dovuto a chissà quale nobile funzione sociale.
        Poi, si potrebbe discutere se  sia meglio una città con cento piccole librerie piuttosto che con quattro enormi supermarket

      • concorrenza??? si può parlaredi concorrenza quando la merce, i libri, vengono pagati da tutti i commercianti allo stesso prezzo, ebbene questo non succede, e se hai chiesto uno sconto in libreria, o hai comprato in una grande catena con lo sconto, ebbene…., concludi tu!!!

        • amlo

          per l’ennesima volta: non è lo sconto che spinge il lettore verso amazon: è la varietà, la cortesia (per quanto asettica, ma sempre cortesia è). io, se trovo un libraio competente che mi aiuta e mi consiglia, non ci penso nemmeno a chiedere l’euro di sconto, anzi. ma se devo essere guardato con supponenza, se devo tornare settanta volte per trovare un libro che lui CHIARAMENTE non ha ordinato, allora ben venga amazon.

          • amlo

            poi, se vogliono vendere anche fabio volo o la gamberale, a me non frega NIENTE. purché non cerchino di riflarmeli a forza. è successo e succede.

    • adoro la concorrenza!
      ad onor del vero, tuttavia, non mi sono propriamente espresso riguardo al rapporto col libero mercato da parte dei puciosi imprenditori italiani capitalisti con i ricavi e socialisti con le perdite.
      piuttosto forse ho suggerito che disquisire con siffatto impeto sul perché chiudono le librerie senza far parola del mercato dei libri online potrebbe essere un po’ come dare la colpa ai cocchieri di aver reso desueto il loro mestiere senza minimamente prendere in considerazione l’invenzione del motore a scoppio

      • amlo

        leggi cosa mi hanno appena scritto su FB, per piacere:

        Eugenio Modesto‎Amleto de Silva
        33 minuti fa ·
        a seguito di infruttuose ricerche presso diverse librerie genovesi (Feltrinelli compresa, anche se ufficialmente il libro era “disponibile in numero limitato”), ho tagliato la testa al toro ed ordinato Stronzology su Amazon.

        e tieni presente che aprliamo del libro mio, che non conta un cazzo. a me è successo con LOVECRAFT. che ci voleva a dire errore nostro, glielo faccio arrivare?

  17. Spaiz

    sarà, ma le due librerie condotte da amici (che lo erano già prima o che lo sono diventati facendo i bravi librai) che frequentavo e dove mi consigliavano sempre bene sono state costrette a chiudere comunque.

  18. anduoglio

    pochi minuti fa sono arrivate le lettere di licenziamento a orchestra e coro del teatro dell’opera di Roma. questo licenziamento segue la chiusura dell’orchestra sinfonica di Roma. La capitale d’Italia perde tutte le sue orchestre. Non c’è più nulla in Italia. Chiuderanno tutti i negozi, le librerie per prime, sia dei librai bravi che di quelli scadenti. non è un problema di essere buoni o non buoni. in italia non c’è più un cazzo. e il problema non è che sono finiti i soldi. il problema è che non ci sono più risorse. il mondo consuma tutto quello che si produce in un anno in meno di 190 giorni. eppure i politici stanno affrontando il problema ancora parlando di finanza. di pil, di lavoro. bisogna fermarsi.tutti.

  19. Giorgio

    Bel post. Tu che sei così esperto e hai capito tutto hai una libreria che fa soldi? Se la hai, ci dai le coordinate così la veniamo a vedere e ci stupisci? Quanti campioni e consulenti di successo leggiamo in rete ogni giorno, con le attività degli altri.

  20. Enrico

    Se scrivi un’altra volta “cazzo”, vomito.

  21. M

    c’ho una cosa da appuntare…”quelli a cui piacciono i libri” e “le cretine che si comprano Gramellini e la Gamberale” … mi sa un filo di maschilista. forse è una licenza poetica. per il resto direi condivisibile.

  22. Alice

    In linea di massima concordo e quello che dici vale per qualsiasi attività, gentilezza, cortesia, professionalità ecc… Se non le hai chiudi e non ti lamentare. Poi è ovvio che chiude anche chi queste qualità le ha, per i motivi già detti da altri utenti. In primis gli ebook, perché costano meno, occupano meno spazio (e chi legge molto sa cosa vuol dire e quanto sia importante), li puoi portare sempre con te ecc… Solo una cosa: sono una cretina costante ed affidabile, perché sono vent’anni che compro libri di merda e i miei soldi sono buoni come quelli degli altri. Di sicuro le librerie non le faccio fallire perché compri libri di merda, ma perché ora li compro online. 

  23. Boris

    Grande Amlo.

    A leggere la simpatia e la profondità dei commenti puoi capire perfettamente perchè sono così infervorato per Amazon. :-)

    • Alice

      Dici? A me poco profondo e poco simpatico è sembrato questo post. Ma fortunatamente in Italia, per il momento, esiste ancora la libertà di parola e di pensiero. Deo gratias.

      • amlo

        a a me va più che bene che tu trovi poco profondo e simpatico questo post. ci mancherebbe pure.

    • ecco, bravo, compra su ammazzon, che è la vera distruttrice, insieme alla crisi, del mercato tradizionale, condividi le sue scelte! non pagare le tasse in italia, non divulgare i dati delle vendite e dei ricavi, sottoporre chi lavora per loro a condizioni gradevolissime etc, ti auguro di fare il magazziniere da amazon
      io, che sono stupido, non ho inviato ad amazon i miei libri, pur potendo guadagnare molto, sono molti e molti di buona qualità e di prezzo anche elevato, piuttosto che rendermi complice di uno sfruttamento del loro personale, li manderò al macero. pane e cipolle ma con dignità

  24. Luca

    riguardo al commento sul rapport tra film e television: a meno che un film non sia finanziato dallo stato, se non c’è in partenza un accordo di vendita con una television, il film non renderà (tolti ovviamente I vari blocbuster)

  25. Val

    Ma che vuoi? sarai simpatico tu… :-)

  26. carlots

    beh, purtroppo falliscono anche le piccole sincere e meravigliose librerie di quartiere con librai ottimi e appassionati. e poi i libri spazzatura li comprano solo le donne? mi sembra tutto sommato un’analisi un po’ parziale e snob. poi c’è anche quello che hai raccontato, ma ANCHE non vuol dire solo e tutto, ahimé (che se fallissero solo quelli direi stigrancazzi)

    • amlo

      le donne sono quelle comprano più libri, e si devono accollare anche la quota di cazzate. non capisco perché dici che sono snob. ma non perché io non possa esserlo, è proprio che non capisco.

  27. Daniela

    ma basta con questo abuso della parola c…. Volgarissimo

    • amlo

      Danie’, ma visto che ti trovi stigmatizzando, approfitta. Che so, recensisci un cd della Mannoia, un libro della Zanardo, insegnaci a fa’ la torta rustica. Non ci lasciare a bocca asciutta, dai.

  28. Vincenzo

    Ma tutti ‘sti crociati anti volgarità… camminano mai per strada? vanno a fare la spesa? hanno contatti con le persone comuni oppure frequentano solo nobilità? no così, giusto per curiosità.

  29. gabibbo

    Il contributo di simili interventi alla causa è pari a quelle delle 50 o quante erano sfumature di grigio alla letteratura. è indicativo di quanta superficialità e faciloneria, pressapochismo, mediocrità esista purtroppo nel tessuto autolegittimatos e proclamatosi “colto” (erudito/letterato/sensibile etc.), segnala frustazione e disagio. quindi è ovviamente inutile opporsi, si passerebbe per pietosi complici di una disfatta, mentale (non commerciale/imprenditoriale/culturale).

  30. Tante belle parole, mancava l’ovvietà. Il libro è FINITO, sta per essere sostituito dall’ebook. Ve lo dice uno che ha comprato, e letto, oltre 5000 libri. Oggi, solo kindle, un’altra vita, soprattutto per chi viaggia. Rimarranno le edizioni speciali, i libri fotografici e poc’altro, a prezzi “d’affezione”. Le librerie sono state uccise dai centri commerciali, come del resto molte altre attività.

    • Hp

      Sei scemo di natura o lo fai???
      Se tu hai letto 5000 libri (BUM!!!!!), io sono il direttore del CERN di Ginevra.
      Sai che uso puoi fare del tuo sputacchievole Kindle?

  31. Mauri

    Mai letto in tutta la vita tante cazzate consecutive in un unico post. Devo però ammettere che l’autore, pur spocchioso e superficiale, a tratti è simpatico.
    Le frasi maschiliste sulle femmine che comprano libri di merda sono di gran lunga le cose più intelligenti che hai scritto.

  32. Lorena Battista

    pensavo al profumo delle pagine di un libro appena comprato, alle righe che si creano sul dorso quando li apri e cominci a leggere … una storia di altri tempi … che nulla ha a che vedere con tutto quello che ho letto qui. Credo che l’autore del post volesse sottolineare quanto sia semplice oggi lamentarsi di continuo delle proprie disgrazie da parte di chi ci mette men che zero sia a livello di competenze sia di impegno. Mi permetto di generalizzare perché lo stesso atteggiamento lo assumono un po’tutti. dai venditori di cazettielli  fino ai venditori di caccavelle.

  33. fabio

    Salve, ho letto casualmente questo blog.
    Non sono un libraio ma gestisco un importante mercatino dell’usato con un grande reparto libri usati.
    Nel nostro negozio arrivano centinaia di libri ogni giorno e il prezzo di vendita al quale riusciamo a vendere è di 2€.
    Trascorsi 30 gg di esposizione il prezzo viene scontato del 50%.
    Credo che la grossa crisi delle librerie derivi principalmente dal costante calo di cultura.
    La gente legge sempre meno e il valore della carta scritta si avvicina sempre di più allo zero.Il periodo dopo Natale siamo inondati di libri regalo non graditi.
    Voleva solo essere una testimonianza.
    Fabio

    • amlo

      eh ma del costante calo di cultura sono repsonsabili un po’ tutti, editori e librai in primis, che non possono star SEMPRE a dare al colpa agli altri

  34. Sarà che a me le parolacce piacciono assai, ma “Se voglio un caffè, chiavatevelo in testa, vado al cazzo del bar.” mi ha fatto morire dalle risate. (E oltretutto è molto vero). 

    • Val

      Ecco il modo per ammosciare anche la più divertente delle frasi. A quando la spiegazione delle barzellette? 

  35. «avete cacciato quelli che vi chiedono Bianciardi o Fusco per accogliere a braccia aperte le cretine che si comprano Gramellini o la Gamberale. »:
    va bene che hanno accolto le saponette, ma da decenni o da secoli.
    Ma come avrebbero cacciato i sofisticoni?
    Non tenendo più libri fuori produzione?

    • amlo

      si vede che è un bel po’ che non chiedi libri in catalogo per sentirti rispondere che non li hanno

      • ma haiuna sia pur pallida idea di quanti siano i libri in catalogo?
        e di quanti cazzo di scaffali ci vorrebbero per contenerli tutti?
        e di quanto cazzo costerebbe l’affitto di un locale, in una zona mediocramente commerciale,
        capace di contenerli tutti ?
        e di quanto cazzo di personale ci vorrebbe per gestire una situazione del genere?
        sai che messaggerie ha inglobato pde e che ormai i magazzini di distribuzione sono solo tre o quattro e stanno solo al
        nord?
        potrei continuare ma a che serve?

        • amlo

          io ce l’ho eccome l’idea. quello che dicono MIGLIAIA di persone ai librai DI MERDA (NON QUELLI BRAVI), è: se dici che me lo fai arrivare tra dieci giorni, me lo fai arrivare tra dieci giorni? o magari ti sprechi a mandarmi un sms per dirmi che è arrivato e non mi fai tornare dieci volte per trattarmi come un questuante? Io non pretendo di trovare sempre tutto e non mi scandalizzo per la merda che DOVETE tenere in magazzino. sto dicendo altro, ma ormai il lamento è quello, a prescindere dalle cose che uno dice o no.

  36. Hachimat

    Tralasciano di argomentare sul becero linguaggio che tanto sminuisce la sua tesi, resto in disaccordo. Le posso assicurare che esistono librerie nelle quali l’aspetto clientela è in primo piano, eppure non se la passano molto bene. Purtroppo l’avvento delle grandi catene librarie come Feltrinelli e gli e-book hanno contribuito non poco a creare questa situazione.  

    • amlo

      ma se io dico ALCUNE LIBRERIE, perché, PERCHE’ CAPITE “TUTTE”? PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE’

    • amlo

      sul mio linguaggio, se permetti, decido io. e solo io. e non sminuisce proprio niente.

  37. Lorena

    Vai a raccontare tutte queste stupidaggini alle librerie storiche che hanno chiuso perché gli hanno moltiplicato l’affitto (libreria Bocca di Milano) o perché sono state sfrattate (Edison di Firenze), su!

    http://www.dirittodicritica.com/2013/10/24/crisi-librerie-storiche-italia-edison-cite-flaccovio-feltrinelli-50765/

    • amlo

      onestamente, mi sono scasssato ilc azzo dispiegare e rispiegare sempre le stesse cose perché non leggete. CHI HA MAI PARLATO DI QUELLI BRAVI? CHI? MA CHE CAZZO ANDATE A FARE IN LIBRERIA SE NON LEGGETE? LE PULIZIE?

      • credo tu abbia detto: “SE TUTTI MA PROPRIO TUTTI VI HANNO DETTO CHE SIETE SCOSTANTI E/O SCOSTUMATI”etc
        ritenendo assurdo che un commerciante con queste cartatteristiche possa essere, non è che qualcuno avendo scritto un libr, al solito invendibile, pretenda che ogni libreria lo abbia tra i suoi scaffali girando per tutte le librerie alla ricerca della propria creatura e che, non trovandola abbia fatto al libraio qualche appunto venendo da questo, che già ha mille c… ,problemi per la testa
        sia stato da questo mannato come se dice a roma, riccamente affangala? no perchè di giovani autori che pretendono che il loro libro sia messo in bella vista ne conosco assai e quanto rompono i cogliombari signora mia, ma ciò che ha da essere negli scaffali che io pago, lo decido io,

        • amlo

          ecco, a questo dovevamo arrivare: alla questione personale. no, non me ne frega proprio niente, e se così fosse, dovrei semmai lisciarvi, e non polemizzare. e quando dico: VOi, è chiaro che mi riferisco agli scostumati. non è un caso che DECINE di librai mi abbiano dato ragione. e ti sembrerà strano ma a me va benissimo che in vetrina ci debba stare SOLO quello che decide il libraio (o quello che gli editori PAGANO perché stia lì). è giustissimo. e non ho MAI detto il contrario. ma sia anche chiaro che la vetrina con le ultime novità di star della tv ce l’ha già il temibile Amazon, e con lo sconto. quindi, stabilito che il vostro concorrente è un colosso, non è il caso di ionsistere su quello che lui non portà MAI offire, vale a dire competenza e cortesia? Detto questo, onestamente, mi sarei acnhe scocciato di star qui a puntualizzare cose che non ho mai detto.

    • Grazie Lorena!!!
      la bocca di milano in galleria era per me un mito, libri perfetti, cari, ma per gli architetti e gli interessati ai libri d’ arte
      un paradiso nel quale entrare come in una cristalleria,da studenti, sempre ben controllati dallo sguardo vigile dei commessi,
      era come entrare nel deposito di zio paperone, un volume di alvaro palacios sull’ arredamento nell’italia settentrionale
      due milioni e mezzo di lire nel 1995, il solo sfogliarlo un evento, il comprarlo qualcosa di indimenticabile, un mondo perso che non ritornerà mai più

  38. Anna

    Dai commenti che leggo capisco come mai si vendono i libri di fabio volo… Non so se ti basta ma io t’ho capito e pure apprezzato…. Io conosco un libraio che quando ti vede entrare nel suo negozio ti chiede se ti è piaciuto il libro che ti ha venduto la volta prima… Poi ti parla di quello che sta leggendo lui…’e per lui va bene anche se non acquisti… Basta che gli parli di libri…. Buona serata 

    • Val

      Vabbè mi pare che la discussione sia arrivata in un vicolo cieco. Non ci si intende proprio su questo punto. Per usare un esempio sulla linea di quelli usati da altri, è come se si spiegasse il declino delle tratte oceaniche con l’antipatia degli equipaggi delle navi a confronto di quelli delle compagnie aeree. E’ ovvio che non si tratta di quello: se i librai antipatici e incompetenti che chiudono sono, come in effetti sono (nessuno di voi arriva a negarlo, perché sarebbe ridicolo), una minoranza di quelli che chiudono (a rovescio: chiudono tutti, compresi quelli gentili e competenti), l’invettiva di Amlo risulta un po’ spuntata e, soprattutto, il titolo del post, almeno quello, è sbagliato. Su questo dovrai pur convenire.

  39. Articolo divertente ed ironico che coglie solo una parte della realtà. Non voleva certo essere un trattato sulla situazione del mercato del libro… però forse una riflessione più profonda servirebbe. Il mercato cambia e forse è diventato molto molto difficile fare il libraio oggi. Questo deve essere chiaro a chi lo fa o a chi desidera sceglierla come professione, è più facile soccombere che sopravvivere… Ammazzon, l’impoverimento culturale i luoghi comuni la semplificazione populista e la crisi o forse è la crisi…. Articolo di colore a cui non basta citare Bianciardi e Fusco per cercare di sembrare altro. A volte ammettere di essere stati un po’ superficiali, soprattutto con sé stessi, potrebbe aiutare a crescere….

  40. Paolo

    come diceva il mio povero papà che 32 anni fa ha inventato una libreria unica nel suo genere in Italia, una delle due in europa (e che tutt’oggi esiste ed è ben lontana dal chiudere): “RAGLIO D’ASINO NON GIUNGE IN CIELO!!”. È evidente da quello che scrive il signor so tutto io, che non solo non ha lavorato un giorno in libreria, ma non sa neanche come funziona una libreria, come funziona il mercato del libro, è più in generale l’editoria. Parola di librario, non venditore di libri. 

  41. clo

    Internet ha uno strano potere: Se si scrive/dichiara qualche sciocchezza c’è una discreta possibilità che si verifichi un effetto carambola. E “tutti” a dire, a dare il proprio contributo… Al contrario con i pensieri più seri il rischio che si arenino sul bagnasciuga é molto alto. Mahh baci

  42. borz

    guarda il tuo post puo’ anche essere condivisibile, ma io che lavoro in una libreria sita in un grande centro commerciale, ti posso dire che la realta’ e’ ben altra. Purtroppo negli ultimi anni ci sono stati tagli che hanno ridotto gli organici delle librerie al minimo indispensabile. Ti ritrovi a dover gestire 600 700 metri quadrati di libreria con 8-9 persone con turni di 12 ore giornaliere, molto spesso durante il fine settimana quando c’e’ il grosso della clientela non hai il tempo di dedicare minuti preziosi alla conversazione con il lettore, le classiche librerie di un tempo quando c’era il libraio che stava ore a parlare con il proprio pubblico lettore sono finite da un pezzo. Addirittura non possiamo permetterci di fare sconti e campagne promozionale delle moltitudini di case editrici perche’ il guadagno sulla singola vendita del libro sarebbe addirittura piu’ ridicolo e marginale di quanto non lo sia normalmente. Le librerie se sei un attento osservatore, sono frequentare prevalentemente da over 50 che hanno diffidenza e poca dimestichezza con internet e rimangono fedeli al cartaceo, ma il pubblico under 40 sta scomparendo o perche’ non legge o per via della crisi, loro stessi sono ingolositi dalle molteplici offerte che trovi sul web (alle quali non puoi controbbattere, tra poco Amazon s’inventera’ che insieme al libro ti spedira’ a casa anche un cuscino per leggere piu’ comodamente!!!!). Una libreria non puo’ assolutamente permettersi di fare sconti a raffica come trovi sul web o addirittura nel reparto libri di supermercati e store vari, dove vige la regola del 15%.
    Sai meglio di me che oltre al personale, gravano costi come affitti fuori dal comune che praticamente ti erodono totalmente quel poco guadagno che puoi fare, soprattutto nei periodi natalizi (che poi e’ l’unico periodo veramente propizio per la vendita dei libri stessi).
    Dimmi tu poi come una libreria che si trova in una grande citta’ puo’ resistere, tra calo delle vendite, affitti fuori da ogni logica di mercato e impossibilita’ nel parcheggiare l’auto a pochi metri dal negozio stesso, tu mi dirai e’ un fattore secondario, io ti rispondo conta anche questo.
    Poi tu non vivendo nell’ambiente, probabilmente non sai che negli ultimi tempi addirittura si fatica a pagare lo stipendio ai dipendenti stessi, che sono costretti anche a riduzione forzate del monte orari con relativi soldi in meno che entrano nelle tasche, quindi se vedi qualche commesso non propenso all’ascolto puoi immagginare il perche’, puoi immagginare che addirittura ci sono persone che per mancanza di personale sono costrette a lavorare ore ed ore in piu’ senza essere retribuiti, a fare turni di giornate intere e ti assicuro stare dieci ore di fila in piedi non e’ il massimo, dimmi tu se una persona che sta dalle nove fino alle 21 di sera in un negozio puo’ essere lucido e paziente con tutti i clienti.

    Scusa lo sfogo ma molto spesso e’ facile parlare quando non si conosce da dentro il problema.

    • amlo

      scusare lo sfogo? io ti abbraccerei. fossero tutti coem te i tuoi colleghi nessuno chiuderebbe mai. ti auguro di tutto cuore la miglior fortuna.

  43. borz

    grazie dimenticavo un piccolissimo problema, sai che con l’aggravarsi della crisi sono aumentati in modo esponenziale i furti? Sai che il libraio deve fare anche da guardiano e che invece di disquisire con il cliente deve stare attento affinche’ non rubino anche lui stesso?
    Questo sembra un problema secondario ma non lo e’, volete il libraio filosofo, ma non conoscete minimamente cio’ che sta dietro il tutto, i problemi e le sofferenze di persone che come molti in questo periodo faticano veramente ad arrivare a fine mese. Quindi prima di polemizzare banalmente, analizzate meglio il problema, senno’ fate come quei clienti che entrano in libreria dicendo, ma non me lo fate lo sconto? Allora compro su internet o vado al supermercato li’ ho il15%.

    Le persone che si riempiono la bocca di chiacchiere stando seduti dietro una scrivania hanno rovinato l’Italia, ricordiamocelo sempre

    • amlo

      capisco quelli che si riempiono la bocca di chiacchiere, ma guarda che io le librerie le conosco, sia da lettore che -molto più modestamente- da autore. e ti garantisco,d etto senza polemica, che per ogni cazzo che hai tu in testa, ne ho uno anch’io che entro in libreria. per cui, se non vogliamo venire alle mani, è appunto ilc aso di dirle, le cose.

  44. borz

    Purtroppo si danno soluzioni senza conoscere il problema da dentro, la fruibilita’ del prodotto libro e’ di cosi’ facile reperibilita’, non come 30 o 20 anni fa, che se tu mi facessi sul tuo blog una recensione di un libro di bianciardi, accurata ed esaustiva potrei comprare direttamente da un tuo ipotetico shop on line il libro, che recensisci anche pagandolo di piu’, tu puoi ritagliarti quei 30 minuti per persuadere l’ eventuale lettore. Il libraio o il commesso attuale purtroppo no, perche’ come ti ho detto non puo’ prr una serie di motivi. Esempio banale sai che eacono piu’ di 500 novita’ a settomana il 90 per cento e’ sempre la solita solfa ma qualcuno dovra’ pur metterli a posto.  qualcuno dovra’ pur fare le rese, qualcuno dovra’ servire i clienti piu’ disparati. Le librerie che camperanno saranno paradossalmente quelle che avranno pochi libri (per il guadagno esiguo) ma una miriade di altri prodotti, dai biglietti ai gadgrts al caffe’. ma il problema sara’ sempre lo stesso, personale al minimo che fa di tutto ma che putroppo puo’ concederi poco tempo. Sai che ci sono librerie megastores da 1000 metri quadrati con 5 persone dentro? Paradossalmente il lettore forte sarebbe maggiormente invogliato da internet con recensioni, consigli e info di varia natura, prendendosi tutto il tempo che vuole ed al diavolo il contatto umano. Sai quali sono i lettori forti al momento in italia gli over 60 70, che leggono e spendono tanto per le puttanate come dici tu. Non riescono spesso a leggere cose impegnate e se gli proponi puskin ti guardano male preferendo uno splendido disastro o 50 sfumature. 

  45. borz

    Vorrei sapere uso un tuo cavallo di battaglia, quale cazzo di libreria non rischia la chiusura in una grande citta’ come roma, dove quotidianamente chiudono decine di attivita’. sai meglio di me almeno spero, che puoi essere il libraio piu’ affascinante e colto del mondo, ma mi spieghi come CAZZO fai a pagare affitti fa 3000 4000 euro al mese vedendo libri? sai chi ancora resiste a questa tempesta interminabile, i librai che in passato hanno avuto la lungimiranza di comprare i locali dove operano, ma vuoi sapere che per rimanere in vita hanno dovuto licenziare qualsiasi FORMA di personale, lavorando h24 per avere un minimo di guadagno. Il prodotto libro e’ agli sgoccioli professionalita’ o no che sia. L’ex libreria croce di roma e’ un esempio lampante, li’ si respirava professionalita’ guarda che fine ha fatto pur avendo pseudo protezioni politiche. Mi devi fare l’esempio di una libreria di tua conoscenza che non conosca il vento della crisi e che non rischi la chiusura a breve. Fidati non esiste e se esiste il proprietario mente spudoratamente.

    • amlo

      che la crisi ci sia, si sa. che i librai abbiamo garvi problemei derivanti dalle alte spese e i minimi margini, anche. il problema è quando ci mettono pure del loro.

  46. borz

    Non voglio essere tedioso , forse non mi esprimo bene. Il libraio colto affabulatore di lettori come figura non potra’ piu’ esistere. Fino a 20 anni fa se volevi l’ ultimo di eco eri costretto ad andare in libreria, se volevi un libro scolastico eri costretto ad andare in libreria se volevi il giornaletto porno eri costretto ad andare in libreria, ora tutto questo non esiste piu’. Come non esiste piu’ il salumiere di fiducia che per andare avanti mette il prosciutto a 2 euro di piu’ rispetto al supermarket idem la figura del libraio morira’. Lo sai che nell’arco di 5 10 anni, determinate librerie che si trovano in quartieri storici di roma moriranno? ti spiego il motivo hanno una clientela over 70 quindi vecchia che a breve purtroppo sparira’ e non c’e’ neanche il cambio generazionale di lettori.