Labadessa, scuse non accettate.

 «Dovrebbero inventare un’app per smartphone che se vedi una ragazza carina in metropolitana e te ne innamori ti dice chi è, quanti anni ha, poi l’addormenta e ti fa fare sesso con lei».

Per via di questo post. Mattia Labadessa ha dovuto chiedere scusa, cito un articolo di Fumettologica, perché “ ormai mi stanno riempendo di minacce, insulti, meme e prese per il culo”. E ci dovevamo pur arrivare. Dopo Natangelo, Labadessa. Adesso è il gregge che decide chi, cosa e quando. L’ho scritto anni fa: siamo passati dai piecori che vogliono leggere solo quello che sono in grado di capire ai piecori che vogliono leggere solo quello che sarebbero in grado di scrivere anche loro, e questo non va affatto bene. Non è perché ti credi femminista, sionista, propalestina, interista, che puoi venirmi a dire quello che posso o non posso scrivere. Perché vedi, caro piecoro (uso quello che le #metoo scambiano per maschile poiché, non avendo fatto le scuole alte, ignorano il genere neutro), io ti capisco. Capisco che finalmente, con i social network, hai scoperto che puoi denunciare l’ebreo nascosto in soffitta, e puoi farlo comodamente dal tuo divano, ma vedi, caro, il tuo problema è un altro.

E cioè, che sei cretino.

Sei ignorante, ma non nel senso che ignori, no, è proprio che sei ciuccio. Ciuccio e presuntuoso. Hai passato la vita a guardare quelli più intelligenti di te, queli più bravi di te, quelli che capivano le cose che tu non capivi , e adesso finalmente puoi vendicarti, e puoi farlo con l’ipocrisia tipica dei vermi (la satira ha dei limiti, la battuta non fa ridere, la sensibilità di chi ascolta), ma senza il coraggio del questurino. Leggo che Labadessa ha dovuto scrivere di non essere uno stupratore. Immagino che questo abbia placato almeno un po’ la sete di sangue dei cittadini di Salem, ma ne dubito. Ne dubito fortemente. Dichiarare di essersi pentiti di aver partecipato al Sabba infernale è ammettere che esiste il Diavolo, e che esiste Dio. Il loro Dio. Quello della pece e delle piume, quello delle torce e dei forconi. Cedere a questa gente è pericoloso, molto, perché dove tu cedi loro fissano un confine da superare, e stai certo che lo faranno, e arriverà il momento in cui dovrai scusarti per aver letto i libri che loro non hanno mai voluto leggere perché sono cretini e non sono capaci a capire. Dovrai scusarti per i dischi che ascolti, perché la musica buona ferisce le loro orecchie abituate alla merda.

Non le accetto le sue scuse, Labadessa. Innanzitutto perché non ha nulla di cui scusarsi, e poi perché sono arrabbiato con lei. Perché, per colpa sua, adesso le orde dei piecori sanno che possono averla vinta, se si impegnano. Sanno che possono mettere a tacere uno più intelligente di loro (ci vuol poco ma lo prenda comunque come un complimento). Non che non la capisca, eh. Uno ha tanti cazzi per la testa, magari oggi qualcosa le è andato storto, oppure è semplicemente stanco: ripeto, la capisco. Ma la prego di nuovo, non lo faccia più.

Non si scusi per essere meglio di chi la legge: succede. Se ne faccia una ragione.



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