Maneggiare Fedez

Onestamente, mi fate un po’ ridere quando vi indignate contro la Scuola Holden che posta un verso di Fedez. Lo so, adesso direte che non è tanto Fedez, quanto associarlo in qualche modo (in qualunque modo, mi pare di aver capito) a Calvino, quindi vediamo di capirci. Innanzitutto, Calvino è intoccabile almeno quanto Fedez è un bravo cantante. Touchable, direbbe Billy Drago. Poi, la Holden è un’impresa privata e fa il cazzo che le pare: non vi piace? Non ci andate. Il problema, semmai, è come si maneggia Fedez, e anche lì, come al solito, andiamo a guelfi e ghibellini. Anche lì, Fedez è un’impresa privata e fa quello che gli pare. Entra nella polemica politica? Mi spiace, ma se lo potete fare voi lo può fare anche lui. Già, diranno i Guelfi, ma non è cultura, e lì si vede che i Guelfi non sono mai entrati in una libreria di catena a cercarla, la cultura. Ecco, lì, nei vostri templi della cultura, Fedez regna incontrastato, e non è nemmeno il peggiore: anzi.

Il problema, dicevo, è maneggiare Fedez, e qui cascano gli asini.

Per dire: quando ero piccolo, i cosiddetti rotocalchi vendevano centinaia di migliaia di copie, e vi garantisco che leggere dei figli di Al Bano (Ylenia, Yari e Yogurt, li chiamava Michele Serra), o delle  feroci liti decennali tra il povero Gianni Nazzaro e la moglie/manager Nada Ovcina non mi ha mai impedito di leggere Goethe o Salgari. E mai, neanche per un momento, ho confuso Nada Ovcina con Ottilia. Non c’è bisogno di essere dei geni, basta non essere dei completi deficienti.

Ecco perché non mi scandalizzo, non posso scandalizzarmi per la Holden che cita Fedez. Mi fanno schifo le due fazioni, semmai. Mi fa schifo quella che Fedez è cultura a prescindere (non lo è, è costume, semmai), e quelli che lo è solo Calvino (che pure, essendo mortale e quindi fallibile, è talvolta riuscito a stracciarci le palle).

Fedez e Calvino ci sono, tutto qui: il problema, semmai, è conviverci.  Come fece Monicelli nei Nuovi Mostri, quando prese Orietta Berti e la mise insieme a Tognazzi in un episodio memorabile (L’uccellino della Val Padana), tirandone fuori un capolavoro.

Ma per fare queste cose non bisogna essere Guelfi e nemmeno Ghibellini: bisogna imparare a maneggiare Fedez, e farlo ragliando, purtroppo, non si può.



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