I 10 peggio regali di Natale.

1) La candela . A meno che non te la chiavi in culo, di poca o nulla utilità. Nella mente malata del donatore, evoca bagni caldi in vasca con contorno di musica soft (solo che tu hai la doccia) oppure quei film americani in cui la gente taglia carote e sedani per ore nella loro cucina che affaccia su central park col jazz in sottofondo, e tu invece torni giusto in tempo per chiavare due sofficini dentro al fornetto.

2) Il libro. Temutissimo, perché in genere ti viene regalato da gente che dice eh, perché quello poi a te ti piace leggere (detto col tono, a te piace accoppiarti coi triceratopi). Ha la particolarità di essere un libro di quelli mezzi e mezzi, vale a dire non uno pessimo tipo Fabio Volo o Floris, ma uno che ti vergogni a riciclare ma che per almeno un paio di mesi non tieni il cuore di buttare, tipo Calvino o Grossman, finché poi decidi che ti hanno scassato il cazzo anni fa e li metti direttamente nel contenitore della carta.

3) L’intimo. Generalmente ti viene regalato per fare una spiritosaggine da chi non ha mai avuto un singolo momento di intimità con te. Quindi boxer se usi gli slip, slip se usi i boxer, lana se ami la seta e viceversa. Ulteriori varianti sono le frasi spiritose tipo Stiamo lavorando per voi, Lavori sessuali in corso o Macchinari in movimento. Temutissimo ma in grande spolvero il perizoma leopardato, che sul tuo fisico da cinquantenne in disarmo fa la sua porca figura.

4) Il cofanetto di DVD. Disgustosa variante del punto 2, tende a sottolineare l’assoluta ignoranza del regalatore riguardo ai tuoi gusti, che invece sono sani e semplici. Costui è un elemento di ignoranza crassa che però si picca di averti sentito dire una volta quanto amavi il cinema italiano, solo che ha ignorato la seconda parte del discorso, nel quale nominavi Elio Petri, Monicelli, Zampa, e ti regala invece un cufaniello di Toni Servillo, che nonostante l’enorme successo di pubblico viene stranamente venduto a un euro la tonnellata.

5) Il pacco di pasta a forma di cazzo. In genere regalato dall’amico spiritoso o dall’amica che si vuole pigliare la confidenza con lo stile che la contraddistingue, viene accompagnato da una serie di gridolini, risatine, ammiccamenti e commenti tipo eh lo so che ne hai già visti tanti, che uno in più uno in meno.

6) La parannanza con busto del David. Ora, è più o meno dal Rinascimento che gli amici ti fanno questo regalo, e chi te lo fa quest’anno è già venuto a  cena a casa tua seimila volte, e sicuramente avrà visto che i precedenti li hai stracciati e li usi come mappine, ma evidentemente il suo cervello che viene dalle montagne come lo vede su una bancarella pensa subito a te, e questo dovrebbe farti venire delle domande su come ti sei scelto gli amici nel corso degli anni.

7) La maglia della Juventus. In genere regalato da vecchie zie o ancor più vecchie amiche delle zie che, saputo che sei un appassionato di pallone, pensano di farti cosa gradita donandoti un capo d’abbigliamento della squadra più famigerata d’Italia e che tu, da mezzo secolo tifoso del Napoli, apprezzerai al punto da mancare al funerale della vecchia zia e, alla bisogna, cacarle sulla tomba.

8 ) Il regalo allusivo. Stai invecchiando? Una bella crema antirughe o un esfoliante. A un uomo. Maschio. Sopra la cinquantina. Dio vi faccia fare una brutta morte.

9) Il regalo equo e solidale. Che ti fa subito capire perché il terzo mondo lo chiamano terzo mondo e perché lo perculino tutti. Quadernini di carta di merda che si squartano appena li apri, portapenne a forma di lama comunista color sciorda e che puzzano di sciorda, penne che non scrivono, matite che appena le temperi ti si disintegrano in mano. Dopo dieci minuti ti vai a comprare le azioni della Apple per solidarietà alle multinazionali che almeno sono capaci a fare una penna biro che non ti tatui la mano con inchiostro indelebile.

10) Il regalo gastronomico. La classica ciliegina sulla merda. Ma dico io, è mai possibile che in qualsiasi parte del mondo abbandonata da dio e dagli uomini, dove non sopravvive nemmeno un batterio, ci sia UN CAZZO DI PRESIDIO SLOW FOOD che produce una cosa schifosissima che poi gli stronzi devono regalare a ME? Ma porca troia puttana, se lo sburro di yak è così buono, ma perché cazzo la gente si mangia la Nutella e non si fa sburrare in bocca dagli yak? Eh? Eh?



8 Commenti

  1. Sono assolutamente persuaso che il motivo per cui la gente non si faccia sburrare in bocca dagli yak sia la domanda più scottante del Natale 2012. Molto di più di “quando ci viene un ictus a Berlusconi?”.

  2. e non sia mai a dio osi sollevare anche solo mezzo sopracciglio di fronte alla confezione di pregiatissimo sburro di yak…… ti becchi pure il pippone sul cibo etnico…..

  3. azz

    Ma lo yak intosta a comando o ci fanno vedere i filmi spuorchi?

  4. Monia

    Che poi se non sappiamo con cosa si abbina lo yak, tanto vale.

  5. theselbmann

    Ma bellissimo! Ho fatto qualche aggiunta! http://theselbmann.wordpress.com/2013/12/20/i-10-peggio-regali-di-natale-5/

    E Auguri di merda!

  6. simona

    ahahaha, tutto vero

  7. Cià ❤ cuore

    ..  questo lo hai scritto nel 2012…  E  io ancora rido.  Sarò sciem..  Eh. 

  8. Nella disperazione da “è l’ultima domenica prima di Natale” stavo per comprare candele profumate per regalo, per fortuna mi sono salvata. PS: Ma la parte di parannanza con ehm… l’affarino di cotanto progenitore del Bambinello.. pure quella la usi come mappina???? Hai l’ardire di usarla per asciugare il piano cottura??