Fassista!

Sto lavorando a un po’ di cose per il teatro. E sti gran cazzi, direte voi giustamente. Il fatto è, però, che uno di questi monologhi che sto scrivendo si chiama FASSISTA!, e non c’è bisogno che vi dica di cosa parla. Così, sto rispolverando un po’ di cose, vecchi libri, vecchi articoli, ma soprattutto i filmati dell’epoca. E sono rimasto a bocca aperta. Perché una cosa è saperle, le cose, un’altra è trovarsele spiattellate in faccia.

Ora, quello che mi è venuto da pensare è il fatto che negli ultimi anni tutto il mondo del giornalismo italiano e  tutti i commentatori dei social network si sono riscoperti storici di razza quando dovevano paragonare Grillo a Hitler, a Stalin, a Mussolini. Ho visto citare Gramsci a cazzo in un modo che sembrava Pasolini, ovviamente da gente che non ha mai letto l’uno e manco l’altro, tutto per dire una sola cosa. Che il M5S è il fascismo, mascherato più o meno bene. Ora, stabilito per la milionesima volta che: non sono grillino, non ho mai votato il movimento, mai lo voterò e mai ho invitato a votarlo (tranne per le comunali di Bergamo, dove ho orgogliosamente sostenuto il mio fraterno amico Marcello Zenoni che combatteva contro un uomo di Berlusconi candidato dalla destra e uno che a Berlusconi deve tutto candidato dalle sinistre), e stabilito che certe alleanza griline mi fanno semplicemente vomitare (non meno e non più delle altre, sia chiaro), mi chiedo: ma voi, le analogie storiche, le trovate per caso nei pacchetti di patatine?

No, perché siete riusciti a trovare una similitudine tra Grillo e praticamente ogni tiranno mai esistito sulla faccia della terra, compreso l’imperatore di Guerre Stellari, eppure vorrei ricordarvi alcuni tratti, come dire, importanti e significativi del fascismo:

1) L’appoggio del mondo della finanza e del capitale. 2) L’unanimismo elettorale. 3) Il mito del Leader Giovane e, più in generale, tutta la retorica giovanilista e antipantofolaia. 4) L’indiscriminato leccaculismo del mondo del giornalismo e della cultura. 5) Il mito della velocità, del fare le cose tutto e subito, come valore in sé.

Ora, capisco che siete cretini. Mi rendo conto che non avete studiato, ma:

queste cinque cosette non vi ricordano proprio nessuno? Nessuno nessuno nessuno?



11 Commenti

  1. anon

    Te vojo bbene.

  2. MERISS

    MI VIEN SOLO UN NOME …..RENZI…………. SE VOGLIAMO RICORDARE ANCHE MUSSOLINI ALL’INIZIO DELLA SUA ATTIVITÀ POLITICA, ERA SOCIALISTA……………………

  3. Tolta la parola “leccaculismo”, i cinque tratti erano nella penultima  verifica della mia terza media. Per dire, che poi la scuola tenta, eh, ma la realtà è quella che è…

  4. chiara

    uh ma che bellezza

  5. Giordamas

    Guarda, per dire chi mi ricorda non basterebbe un elenco telefonico degli uomini politici della storia, da Alcibiade a Putin passando per Lorenzo “il Magnifico”… Direi che sono caratteri comuni un po’ di tutti i movimenti politici “forti”, decisionisti e destrorsi.

  6. anduoglio

    e così sta uscendo fuori che mentre Tremonti imponeva tagli un pò a tutti i settori, istruzione, ospedali, servizi pubblici, ecc. con gli altri ministri asserviti che chinavano la testa e andavano a spiegare che era giusto tornare alle classi di 30 alunni, che era giusto lasciare nel precariato generazioni di docenti e di ricercatori universitari, che era giusto peggiorare il servizio sanitario pubblico incrementando i casi di malasanità, che era giusto peggiorare il servizio dei trasporti pubblici alzando il prezzo dei biglietti, ecc, mentre si facevano tutti questi tagli, si sbloccavano i fondi per il Mose in cambio di megatangenti. La cosa che più mi preoccupa è che quando ci fu tangentopoli la gente era indignata e adirata, un politico non poteva circolare liberamente per strada, Di Lorenzo venne sputato in faccia da una donna anziana su un traghetto e il capitano della nave dovette tornare indietro e far scendere Di Lorenzo altrimenti lo linciavano. La gente non si indigna più, cosa è accaduto in questi 20 anni?

  7. anduoglio

    a proposito di fassisti, questi avrebbero fatto arrossire per lo scuorno pure Berlusconi

    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/duce-spiava-perversioni-suoi-gerarchi-minorenni-orge-78494.htm

  8. alfredo

    beh la 5) ci sta, la 2) sostituisci a “elettorale” “della rete”, la 3) un po’ c’e’ (“i giovani che fanno tutto sul telefonino, su internet etc”, la 1) non c’e’ perche’ non c’e’ il mostro sovietico da fermare a tutti i costi, il 4) arriva se vince le elezioni

  9. Kobundo

    Ma almeno ai tempi del dux eravamo noi che andavamo a conquistare l’abbissinia,
    non viceversa.

  10. Gordon

    Per la serie : Le fantastiche avventure dell’immaginario popolo dei Pincopalla.
    Dopo aver osannato il buonismo, l’accoglienza e il perdono,
    i Pincopallesi fecero entrare nelle loro case tutta una crema di “culture” etniche e selvagge,
    perche’ essi credevano alla parola del Signore ! (del piano di sopra)
    Il popolo pincopalla pensava che siamo tutti uguali, belli e gentili,
    ma purtroppo per loro la maggioranza delle “culture tribali” non ragionava nello stesso modo.
    Presto i Pincopallesi si resero conto che molti tribali volevano solo vivere e godere dei loro beni, delle loro case e delle loro femmine.
    Allora i cittadini tutti stupiti da furti, violenze e rapine, iniziarono a piagnucolare piu’ sicurezza e ad invocare lo stato di polizia.
    Ovviamente la “sicurezza” (di amici e parenti) arrivo’ di gran fretta, ma essi poterono arrestare solo chi aveva un nome e un cognome
    e multare solo chi aveva un conto in banca.
    E fu’ cosi allora che il popolo Pincopalla venne conquistato pacificamente (ghandi insegna) dai cannibbali selvaggi.
    I Cannibbali portanono la loro “cultura” e nominarono al governo il loro stregone, poi essi si sollazzarono a loro piacimento
    di tutte le femmine pincopallesi e delle loro ricchezze, prendendosele senza chiedere nulla a nessuno.
    Dopo anni e anni, i pincopallesi ridotti ad una minoranza e abituati a prenderlo in culo, divenne un popolo di poveri ricchioni,
    a cui venne concesso il solo diritto di poter festeggiare in piazza la loro devianza sessuale, mentre i nuovi padroni sghignazzavano alla faccia dei poveri fessi.