Le 10 nuove serie tv italiane che non potete perdere.

1) Don Celardo. Con un Terence Hill in splendida forma, narra le gesta di un giovane prete di campagna che ama il parapendio, le scampagnate, mangiare un gelato, passeggiare in costume sulla spiaggia quando piove e, nel tempo libero, risolvere complicati casi di omicidio con l’aiuto di un ex carabiniere  napoletano interpretato da Pannofino su una sedia a rotelle. Tormentone della serie è il simpaticissimo sciò sciò ciucciue’ dài dài dài, che il carabiniere urla quando vede arrivare Terence Hill.

2) Scampia. Ambientato nella Napule degradata della Camorra ‘e Napule, la serie è stata interamente girata a casa di Totore Scassamazzi, un superbo Pannofino che grida ai ragazzi chi va stramuorto! Dài dài dàiiii! e narra le gesta di un gruppo di ragazzini della Camorra ‘e Napule che dicono che vogliono fare come a Al Pacino dentro al film Scarface. Solo questo, per novantasei puntate di due ore l’una, tanto basta che stanno i regazzini e la Camorra ‘e Napule e insomma, la serie, ragazzi, c’è. Formidabile cameo del sindaco De Magistris nel ruolo di Toni Servillo che gira una serie sulla Camorra ‘e Napule. Poco credibile invece la scena nella quale un figurante che interpreta il sindaco finge di fare un video messaggio per Al Pacino.

3) Er Filme. Simpaticissima serie de sinistra che narra le gesta di una troupe che deve girare un filme bellissimo e invece er produttore joo rovina perché vo’ fa’ li sordi e nsomma se ride e poi a sera se va tutti a magna’ su’ a Prenestina e poi a balla’ ‘a musica greca ar Pigneto, mortacci vostra e Berluscooni merdaaaaaaaaa. E sì, c’è Pannofino.

4) Commissariato Arbostella. Arguto poliziesco che narra le gesta del Commissariato Parco Arbostella di Salierne alla prese con crimini d’ogni genere, dal furto dei salatini per l’aperitivo alla cacata di cane sul marciapiede di fronte a dove abita quella, hai presente quella patana, quella sempre vestita da zoccola, ah è tua moglie, scusa, io dicevo l’altra. Con una superba Paola Cortellesi nei panni del giovane commissario, Angela Finocchiaro nel ruolo del bidello della scuola elementare Arbustella e Pannofino che fa il burbero ma buono magistrato di origini veneziane che urla ostregheta! canal grande! dài dài dààààài!

5) Romanzo bimestrale. Parla di gruppo di scrittori de sinistra che se mettono d’accordo e nsomma fanno na banda tipo quella daa Magliana no? e decidono de occupa’ Mondadori che nsomma è tipo de Berlusconi no? e nsoma se danno dei nomi tipo Er Trucido, Er Mollicone, Er Romanziere, e con la scusa che so’ de sinistra obbligano Mondadori a pubblicargli sempre lo stesso romanzo ogni due mesi e a pagarglielo una morra di denari, poi però vanno da Repubblica e fanno i videoappelli contro Berlusconi. Magistrale Pannofino nei panni di Scalfari che urla: io sono Dio! dàai dài dààààààààài!

6) Lido Mappatella. Serie estiva, va in onda soprattutto d’inverno, secondo i canoni Rai, e racconta le avventure di un gruppo di ragazzi di oggi che ascoltano le canzoni di Celentano sul juke box, mangiano il carrarmato perugina e si scambiano le prime tenere effusioni sotto gli occhi attenti del bagnino Pannofino che urla aho’ regazzi’ fermo co quee mano! Dàààààii dàààài dààààài. Con Virna Lisi nella parte della diciassettenne Manuela detta Manu o anche Ela e un’arcigna Angela Finocchiaro nel ruolo del gestore dello stabilimento. Musiche di Battiato.

7) Poliziotti buoni contro i cattivoni. Prodotta da un ex brigatista rosso e dal Vaticano, la serie narra di un gruppo di poliziotti che, non contenti di sgominare i malvagi nel loro orario di lavoro e per mille euro al mese, decidono di sgominarli anche nel tempo libero, sotto la guida di un ex poliziotto calabrese, guarda caso su una sedia a rotelle, magistralmente interpretato da Pannofino che urla: Nduja!Nduja! Dàiii dàààiii dàààiiii! Fortemente osteggiata dal Pd che voleva intitolarla Forze dell’ordine sante e benedette contro il resto del mondo che invece è tutta merda, uffa, ecco.

8 ) Oltre le gambe c’è di più. Con Sabrina Ferilli, Maria Grazia Cucinotta, Anna Falchi e altre attrici che non sanno recitare che narrano le storie intrecciate di un gruppo di giovani donne che, per mostrare che loro sono superiori agli uomini, la sera si vestono come alle zoccole puttane, escono per dentro ai locali e fanno tale e quale ai peggio maschi. Memorabile la lite per conquistare l’amore della giovanissima Thanyja, interpretata da una superba Marilù Tolo, tra Servillo (sontuoso cameo) e Pannofino che urla E’ miaaa! La amooooo! Dààààài dààààiiii dààààài!

9) Zingaretti sono. Si tratta di un esperimento; la camera, in puro stile mockumentary, riprende Zingaretti mentre recita Montalbano. Il tocco di classe però sta nel fatto che riprende l’altro Zingaretti, quello più grasso, mentre recita sì Montalbano, ma allo specchio del cesso del suo ufficio alla provincia di Roma. Inarrivabile Pannofino nei panni di Camilleri mentre, sigaretta in bocca, dice mezz’ora di cose che non si capisce un cazzo e poi esplode in un inatteso quanto divertente Dàaàààài! Dàààài! Dàààààiiiiiiiiii! Servillo fa lo specchio del bagno mentre la troupe piange commossa.

10) I magnaccioni. Interamente girato nel suggestivo quartiere romano di Testaccio, praticamente è la copia esatta de I Cesaroni, solo con attori ancora peggio. La serie fa talmente schifo che perfino Pannofino ha rifiutato di farne parte. Clamoroso successo di pubblico, con picchi d’ascolto del 99 per cento.



2 Commenti

  1. Juke Box non si scrive Giuche Bocses? Tipo Giucas Casella, per intenderci; credevo avesse preso ispirazione per il nome da quello