Le 10 peggio cose del natale che non c’è più.

1) I Liquori. Una volta si usava portare le butteglie di liquori in dono per Natale, ma no come adesso che si porta il Jack Daniel’s o la grappa barriccata. Ai tempi, la grappa era o Julia o Bocchino, e era consentito bersela solamente in cima al monte bianco: cioè, ti potevi bere pure trenta litri di vino a pranzo, ma non sia mai ti bevevi una grappa ti guardavano a uso tossico. Le butteglie erano fatte per stare in bella mostra e giammai aperte; tra le più rappresentative citeremo Kambusa l’Amaricante, il Manderinetto Isolabella, il liquore di cerase con le cerase di plastica attaccate, l’Amaro Cora, il Rabarbaro Zucca e il Punt E Mes. L’unica cosa che ti facevano bere era il Vov, pure se teneva seicento gradi, perché faceva sangue e perché tutti facevano le battute sul fatto che il Vov faceva intostare a prescindere. Poco apprezzata la versione pezzotta. il cosiddetto Zabov, che si è poi evoluta nella versione per femmine, l’odierno Bayleys.

2) Le Agende. A meno che la vostra famiglia non vivesse in incognito al Polo Sud, ogni casa veniva regolarmente invasa da almeno trecento agende di ogni dimensione, foggia e colore, da quelle con la copertina in pelle umana a quelle firmate dal primo cacacazzo lui e la marca,  dell’epeca, cioè il signor Pièr Cardèns. Siccome generalmente in famiglia lavorava solo il padre, regalare un’agenda con TUTTI i codici postali del mondo e TUTTI i fusi orari non è che fosse una cosa molto utile a una casalinga o a una nonna ricoglionita, però noi criaturi ci divertivamo per ore a calcolare quanti chilometri ci separassero da Calcutta, specie dopo che tua madre ti aveva appena detto mo’ m’è rutt o cazz, mo che torna  pateto dalla fatica  ti faccio scommare di sangue.

3) Il Libro Della Banca. Una volta le banche se tipo che eri cliente loro ti erano grati, no come adesso che ti fottono i soldi e ti guardano pure storto a spiovere, però chissà perché a Natale decidevano che gli avevi fatto qualcosa di male e allora ti regalavano Il Libro Della Banca per vendicarsi. Esso in genere pesava dai sei ai sette quintali, con copertina di alabastro che ricordava il Necronomicon, ed era altrettanto pericoloso perché le pagine, di carta patinata maledetta da un rabbino sefardita del XII secolo, erano taglienti come rasoi. In genere trattavasi di libro con fotografie di alberi, ma si trattava solo di supposizioni, perché per sollevare la copertina bisognava essere almeno in sei e ora che avevi apparato sei cape diverse si era fatta l’ora di andarsi a coricare o ci si era cacati il cazzo.

4) Il Pullastro Vivo. Se tenevi i parenti in campagna, o i clienti di tuo padre o di tuo nonno tenevano la campagna, per l’immacolata arrivava questi tipo con le scocche rosse, la pelle come cuoio bulgaro e le mani come badili e vi portava in dono un pollastro vivo con uno straccio in capa. In genere veniva chiavato sul balcone dove faceva un casino di pazzi alluccando, appunto, come a un pollastro e affrettando la decisione di tagliargli la capa non tanto per appetito quanto perché, iamm, che cazz’ amma fa’ co nu pullastro ncoppa ‘o balcone. L’unica cosa buona era che ti evitavano l’esecuzione perché quello o guaglione si è affezionato, e tu ti guardavi bene dallo smentirli, ma in fondo non è che uno era strunzo che si affezionava a nu pollastro in coppa a un balcone.

5) Il Film Di Merda In Televisione. Che quello allora non è come adesso che co tutti sti canali puoi scegliere tra cinquanta film di merda, no, allora UN film di merda ti toccava e te lo dovevi vedere per forza. Di solito era un film di Danny Kaye, che passava per uno simpaticissimo ed era molto amato dai bambini, più o meno come gli ebrei erano affezionati a Goebbels. Si trattava di film per bambini, quindi c’erano almeno sei o sette morti (spesso genitori amatissimi), canzoni incredibilmente tristi, sette otto catastrofi naturali, un paio di stragi e genocidi a volontà, poi però arrivava Danny Kaye con la sua faccetta da malato di fegato e si metteva a cantare nel chiaro intento di evocare Belzebù, che poi si capisce quando uscivano i dischi dei Black Sabbath ti facevi due belle risate.

6) Le Visite. Una volta le femmine, che allora si chiamavano Le Signore, si scambiavano una cosa chiamata Le Visite, che consistevano nell’andarsi reciprocamente a trovare nelle vicinanze del Natale per scambiarsi auguri e pettegolezzi ai limiti della querela per diffamazione, che allora venivano definite Quattro Chiacchiere. Di solito per fare Le Visite erano necessari tre elementi fondamentali: Le Signore, Tu (che venivi portato in visita per pura malvagità, visto che il tuo compito era stare seduto e cacarti il cazzo), e La Scatola. Essa era una scatola con carta da drogheria, bianca con ghirigori dorati, consunta per l’uso decennale, che da anni Le Signore usavano riciclarsi vicendevolmente, come un calumet da far girare, sempre quello, prima del rito. Poteva esserci di tutto, in quella scatola, dalle caremelle Rossana a un piede umano, ma nessuno, a memoria d’uomo, ne ha MAI aperta una. Una mattina ti svegliavi e ti accorgevi che la scatola era stata chiamata a casa da Satana in persona.

7 ) La Poesia Di Natale. Era in quei tempi lontani costumanza far recitare una poesia di Natale al più piccolo o comunque al più indifeso, anche malato grave. La cerimonia consisteva nel farti alzare su una sedia e insultarti con tono di voce sempre più incazzato finché non recitavi balbettando per il terrore una serie di strofe talmente brutte e prive di senso che sembravano scritte da Jovanotti in paranza con Veltroni. La patetica cerimonia terminava con un timido applauso di sollievo e il parente più sincero o più umbriaco che diceva Maronna e che scassament’ ‘e cazz’ sta poesia non ne potete avere idea.

8 ) La Messa Di Menzanotte. Allora non era come a mo’ che a messa ci vanno solo quelli del PD. Allora stavano i comunisti e quelli a messa non ci andavano, per cui di solito a te, che ti sbattevano a letto alle nove al buio totale e se restavi a letto sveglio e terrorizzato fino alle tre di notte erano solo cazzi tuoi, la nonna bizzoca ti portava alla messa di menzanotte. Come a dire, certo che puoi fare tardi, però ti devi scassare il cazzo come si deve se no non vale, non è che puoi stare alzato fino a tardi a pazziare coi soldatini. Certo, c’è da dire che la messa di menzanotte aveva anche un suo fascino tutto speciale, soprattutto se eri uno a cui piaceva sfrantecarti i coglioni, stare seduto scomodo, pigliare carocchie in capa ogni due e tre e puzzarti dal freddo.

9) Stare In Piedi A Sentire Gli Zampognari davanti Alla Porta. Nei bei tempi andati non è che gli zampognari erano come adesso, che sono tutti tossici che con la scusa degli zampognari ti vengono a guardare dentro casa per vedere che si possono venire a fottere il giorno dopo, no. Allora i zampognari si chiamavano zampugnari e scendevano direttamente dal sopra alle muntagne. Di solito erano figli di consanguinei e quindi avevano forme curiose tipo hobbit o hillybilly violento o giornalista di Formigli e stavano lì a suonare nelle loro zampogne che spesso erano ricavate da animali domestici tipo cane o cinghiale (che per loro era effettivamente un animale domestico) guardandoti male e facendoti cacare sotto per tutto il periodo delle feste natalizie che già ti stavano sul cazzo, figuriamoci adesso che il tuo sonno era popolato da zampognari assassini.

10) Il Matrimonio Di Paccari. Oggigiorno la moda di vattere i criaturi non si porta più, e ciò è un bene, perché in effetti è molto bello vedere questi giovani genitori democratici e de sinistra bastonati nelle parti intime e comandati a bacchetta da bambini dispotici e simpatici come a Nicola Porro. Allora, invece, ogni singolo respiro di un bambino veniva considerato come un insulto all’ordine naturale delle cose e un’offesa diretta a qualsivoglia Dio, per cui a un certo punto un adulto decideva che ne aveva avuto abbastanza del vostro casino (in genere una ridacchiata appena percettibile da orecchio umano) e vi nominava Lo Sposo Nel Matrimonio Di Paccari, che consisteva nel colpirti con qualsiasi corpo contundente, dalla Cucchiarella alla Currèa. Questo spiega perché siamo venuti su così beneducati, e anche perché alla scorsa riunione di classe, su trentacinque, eravamo in tre.

 



8 Commenti

  1. barnabo

    oddio LA VISITA…. è ancora un mio incubo ricorrente. 

  2. Amleto

    …SPETTACOLARE!…

  3. NM

    La visita con annesse caramelle Rossana la facevo da due signore (madre vedova, figlia zitella) che se non fosse stato che sapevano tutti i cazzi del mondo, non ci sarebbe andato nessuno.

  4. anduoglio

    ma fuss cha te facess nu poc schif ‘o Nnatale?

  5. rossana

    bravissimo,Amlo! me le sto leggendo tutte, le tue 10 peggio cose!

  6. Giuseppe

    Sacrosante verità!!!!!!!!!!!!!

  7. ale

    mo pero una cosa va detta..io grazie alla visita qualche anno dopo mi sono fatto delle belle chiavate da adolescente in foga ormonale..sapevo perfettamente chi erano le zoccole puttane  nei paraggi

  8. Patriziachetipassa

    Ahahahah