Le 10 Peggio Femmine In Automobile.

1) La Paralitica. Da quando ha scoperto l’automobile, essa non ha più mosso un singolo passo a piedi, perché La Paralitica tiene un culo pesante che non ne tenete idea. In sostanza, la deficiente ha due cose da fare in tutto il giorno, portare i figli, e calcolando che la scuola è a sette metri da casa e il supermercato a tre se la potrebbe pure fare a piedi, ma allora poi come fa a scassare la minchia al mondo urlando sono distruttaaaaaa sono uscita stamattina alle otto e sono rientrata alle undiciiiiiiii. Tutto questo mentre la cameriera lava a terra spolvera cucina rifà i letti ma veloce dài che devo andare in palestra. Palestra che sta a trecento metri da casa e che raggiungerà, ovviamente, in macchina, per fasi due chilometri di riscaldamento sul tapis roulant. Inutile dire che l’ironia della cosa, come dire, le sfugge.

2) La Mamma.  Non si capisce perché, essa è convinta che essere madre le conferisca uno status di intoccabilità pari a quella dei Papi nel Rinascimento. Infatti la ritardata a quattro ruote non sa che esistono i parcheggi o, più propriamente, se ne fotte alla grande. Porta i figli a scuola e parcheggia la macchina in quarta fila bloccando il traffico per seicento chilometri e causando incolonnamenti di Tir fino al grande raccordo. Quando torna, dopo venti minuti di chiacchiere con le altre imbesuite (quelle che invece hanno parcheggiato in seconda e terza fila), prima finge di stupirsi di aver causato il casino incommensurabile che causa ogni singola mattina, poi si offende pure e comincia a urlare che lei è una Mamma e che Deve Portare I Figli a Scuola. Intanto, poco lontano, ad aspettare da mezzora che la stronza si tolga dalle palle, un padre con due figli in macchina piange in silenzio.

3) La Zoccola Puttana Semovente. L’automobile è stata una bella invenzione perché ha permesso alle Zoccole Puttane di esercitare la loro zoccolaputtanità in giro per il mondo invece che solamente nel loro quartiere. In genere esse guidano le mini minor o quelle altre utilitarie che costano come un attico in centro, generalmente bicolori per far capire al mondo che loro sanno fare gli accostamenti. Contrariamente a quel che si pensa, essa non approfitta dei semafori rossi per truccarsi con l’ausilio degli specchietti di cortesia, perché ormai questa è essenzialmente una cosa da maschi. Invece essa si è montata il vivavoce dentro alla macchina così può conversare, ridere sguaiatamente, gesticolare facendo il gesto dello stantuffo e mimare pompini con la lingua contro la guancia. Inutile dire che se tu, nel caso che, inorridito da cotanta puttanaggine, ti fermi a guardarla per un secondo di troppo, capace che chiama i carabinieri per denunciarti per stalking.

4) Il Cuccioletto Tra I Lupi Famelici. Ora, è vero, il traffico è un grande problema, e le città sono vere e proprie giungle d’asfalto piene di famelici predatori che non aspettano altro che sbranare la gente perbene, ma questa esagera. Guida col cappotto abbottonato fino al collo, la sciarpa e il cappelletto di lana calato fino agli occhi, con la sicura inserita e i finestrini alzati, la testa incassata tra le spalle e gli abbaglianti accesi. Spesso piange. Raggiunge il suo apice quando, ferma al semaforo, viene assalita dai ventimila zingari, lavavetri, venditori di ukulele di plastica, giornali con pettorina: a quel punto lei rimpicciolisce fino a scomparire sotto il volante dove si rannicchia a singhiozzare in silenzio bloccando il traffico per ore finché non viene salvata dai pompieri.

5) La Coatta. Si tratta di un tipo di disgraziata che si mimetizza benissimo nel traffico urbano, e per questo motivo è particolarmente pericolosa, perché essa può celarsi sotto una delle altre figure di femmine al volante. Non vi fate incantare dagli abiti magari particolarmente eleganti o dall’automobile di un certo livello, perché La Coatta è proprio Coatta dentro, e, quale che sia la sua vettura, sotto al seggiolino troverete di tutto: tirapugni, mazze chiodate, coltellacci arrugginiti, roncole, cd di Elio e le storie tese, insomma tutto il necessario per farvi ricordare la giornata. Insomma voi facendo manovra la toccate leggerissimissimamente. Lei spegne il motore e scende subito dalla macchina, ed è lì che dovete stare attenti: se abbassa lo sguardo per controllare il danno è una normale, me se vi guarda negli occhi e notate che tiene le palpebre a mezz’asta l’unica cosa che potete fare è scappare. Subito. Di corsa. Se siete fortunati vi spara alle spalle, ma dai, capace che organi vitali non ne prende perché già sta guardando storto il negro che cerca di venderle i calzini e non mira bene.

6) La Popa In Minicar. Se la minicar ve la comprate voi, vi danno una specie di scatoletta di tonno colla robustezza di una scatola di fiammiferi. Le Minicar delle Pope coi leggings a mezzoculo d’ordinanza invece sono solide come panzer, e se solo toccano la vostra macchina la trasformano in un cumulo di rottami. Ed è matematico che prima o poi lo faranno, perché la Popa è completamente disinteressata alla guida: infatti pensa che la macchina debbia portarla da un punto A a u punto B, e che durante il tragitto se la debba vedere la minicar, che lei tiene altro da fare. Infatti le Pope In Minicar, invece di guidare, si dedicano alle seguenti attività, tutte da svolgersi in contemporanea: mangiare un trancio di pizza delle dimensioni del Belgio, fumare, far cadere la brace ardente sui leggings e urlare come disgraziate cercando di spegnerla, speretiare, cercare lo smartphone, cantare a squarciagola, speretiare di nuovo, sputare sui passanti, fare i compiti arretrati, innamorarsi, piangere. E attenzione, guai a considerarsi in salvo solo perché sono tre auto avanti a voi: siccome non seguono la fisica normale ma quella quantistica, esse riusciranno, pur restando tre macchine avanti a voi, a tamponarvi violentemente da dietro.

7) La Zozzosa. Per anni i maschi si sono fatti fottere dalle femmine perché non hanno capito che anche le femmine posso essere delle grandi Zozzose, anzi se siete mai entrati nel cesso di uno spogliatoio femminile e siete sopravvissuti all’orrore, sapete bene che una femmina quando è veramente Zozzosa al maschio se lo mangia e se lo ricaca in tre secondi netti. Se commettete l’errore di entrare nella sua macchina, poi, è molto probabile che la vostra psiche riporti dei serissimi danni. Intanto una buona metà della zozzimma è composta di briciole ammuffite del pasto preferito dalle femmine in generale, vale a dire i crackers. Ogni femmina porta con sè almeno due pacchetti di crackers in borsa, che si scamazzano in frammenti minuscoli dopo due secondi e vanno a costituire i primi due centimetri di monnezza della macchina, a cui si aggiungono: fazzoletti sporchi, mozzoni di sigarette (o filtrini se la Zozzosa è pure de sinistra), pezzi di tramezzini di tre anni prima, scorze di mellone, bucce di manderini, parapesce sporchi (se la Zozzosa è anche Zoccola Puttana), tampax nuovi ma puzzolenti uguali perché hanno assorbito il fieto delle perete e avanzi di cacca di cane raccolta dalla strada. C’è di buono che se viaggiate nella sua macchina potete portare pure venti chili di cocaina sfusa perché i cani antidroga se provano a mettere il naso dentro tempo due secondi e si suicidano buttandosi sotto al primo camion che passa.

8 ) L’Urbanista. Generalmente  è un architetto, ma va bene anche essere una cretina qualsiasi che non è contenta della casa in cui vive e passa le giornate ad invidiare le case degli altri anche se non li conosce. Questo speciale tipo di handicappata, appena sale in automobile, viene colta da una specie di estasi architettonica che la porta a restare incantata perfino davanti a palazzi che andrebbero abbattuti per semplice oltraggio al buongusto e che, se andasse a piedi, non noterebbe in alcun modo, Eppure, evidentemente, star seduta nel golfo mistico della sua autovettura, unito alla possibilità di causare un fastidio a molte decine di persone contemporaneamente, le causa un orgasmo architettonico dal quale esce soltanto quando i carabinieri le fanno presente che ha appena messo sotto un’intera scolaresca mentre ammirava rapita una veranda abusiva al terzo piano di una casa popolare degli anni 50.

9) La Ah, Davvero? Si tratta di una categoria vastissima di femmine, convinta che ‘impegno maggiore che richieda un’automobile sia scegliere il colore e intonarlo con la borsa. Essa scopre dopo i primi seicento chilometri che esiste una cosa chiamata benzina, che la benzina è una cosa che fa andare la macchina, e che questa famosa benzina va acquistata  presso alcuni specifici rivenditori chiamati per questo benzinari. Fatto ciò, essa crede di aver esaurito i suoi doveri nei confronti del bene mobile, che però per poter essere, appunto mobile, ha bisogno di alcune raffinatezze che lei non intende imparare per non diventare schiava della tecnologia. Le sono estranei, per esempio, il concetto di spegnere le luci dell’auto prima di parcheggiarla per la notte, eppure capisce benissimo che per farla ripartire deve chiamare voi che dovete mollare tutto e correre da lei con auto e cavi, e cose iperspecialistiche tipo il cambio dell’olio o azionare i tergicristalli. Non è escluso che vi faccia fare ottomila chilometri di notte tra le montagne solo per recarvi sul posto dove è bloccata perché credendosi furba ha messo il GPL (costa moooolto meno) nel serbatoio della sua auto a benzina.

10) La Femmina Amore Mi Devo Comprare La Macchina Ia’ Aiutami Tu Che Ne Capisci E Allora Tu Ti Metti Esci Ti Compri Quattroruote E Cominci  A Informarti E A Cercare Le Opinioni In Rete Ti Iscrivi Ai Forum Sgami Quali Sono Quelli Pezzotti Che Sta Proprio Marchionne In Persona Col Nome Falso Che Consiglia Tutti Di Comprarsi Le Fiat E Allora Passi Sedici Ore Al Giorno A Cercare La Macchina Perfetta Per Le Esigenze Di Questa Imbecille E Ogni Volta Che Le Dici Amore Che Ne Dici Di Questa Lei Ti Risponde No Così A Cazzo Senza Manco Saperti Dire Il Perché E Tu Cominci A Pensare Che Lo Faccia Apposta Per Farti Venire Un Colpo Apoplettico E Insomma Passi Tre Mesi A Cercare Finché Non Trovi Esattamente Il Modello Che Piace A Lei Da Un Concessionario Amico Tuo Che Ti Fa Uno Sconto Pazzesco Che Poi Ti Dovrai Sdebitare Per Tutta La Vita Solo Per Averglielo Chiesto E Insomma Andate Là A Prenderla Ma Quella Ti Fa Fare Una Figura Di Merda E Non Se La Compra Perché Non Le Piace La Tonalità Dei Seggiolini Di Dietro. Se aveste dedicato lo stesso impegno a scegliervi la fidanzata adesso non stareste combinati di questa maniera.

 

 

 



6 Commenti

  1. Ti volevo dire che ho letto il tuo libro, ed è semplicemente meraviglioso. Il modo in cui delinei i personaggi è acutissimo, e mi fa morire dal ridere… Peccato per il finale, che resta un po’ indigesto, ma il resto fa perdonare tutto! Complimenti!

    • amlo

      onoratissimo, davvero. dici che il finale è troppo happy end?

      • Happy end non direi proprio…. però ci sono personaggi che chiudi meravigliosamente (come Anna e Delli Colli, per esempio), altri che invece non si sa bene che cosa gli succeda. Però il giudizio finale rimane ottimo!

  2. Vincenzo

    bravo bravo bravo, più o meno le ho conosciute tutte.

    moh quanto tempo ci vuole che arrivi il primo a scassare il cazzo con la storia di “non fa ridere/banale/ripetitivo/misogeno/caccapupù″?

  3. Ciccio

    Una mia ex fidanzata era un guidatrice urbanista con tutte le caratteristiche della Ah davvero?… Tamponò un personaggio che a guardarlo a Lombroso gli sarebbe venuto un panteco e ovviamente ci appattai rischiando le mazzate e patteggiando la congrua cifra di 250 euro per chiuderla a buoni amici. Ovviaente i soldi (dell’urbanista) ce li portai in un punto snai dove mi diede appuntamento dopo un paio di giorni.

  4. barnabo

    ….per non parlare di quella che in macchina ti siede affianco e per tutto il tragitto ti sfrantuma i santissimi dicendo, per esempio, che corri troppo e non appena rallenti per compiacerla inizia a guardare spazientita l’orologio e sbruffare; oppure stabilisce che fai le curve troppo “brusche” e quando le chiedi come le dovresti abbordare per non farla “star male”,  inizia a gesticolare con il braccio disegnando una traiettoria, secondo lei ottimale, che inevitabilmente ti porterà al frontale col tir che viene di fronte. quando glielo fai notare, ovviamente, sei tu che non hai capito.