Le 10 Peggio Sorprese Delle Uova Di Pasqua Di Una Volta.

1) La Soppresa Del Soldatino Di Merda. Una volta non era come a mo’ che le sorprese per dentro all’uovo di Pasqua si dichiarano subito, tipo maschio e femmina o un poco ammoccato di recchia. Una volta quello che ti toccava ti toccava e dovevi pure fare la faccia contenta se no capace che la sorpresa te la chiavavano in faccia. Una delle sorprese più belle e ambite era Il Soldatino Di Merda. Esso consisteva in un soldatino, appunto, ancora più merdoso di quelli tutti verdi che trovavi nelle buste; la sua caratteristica principale è che, pur avendo la base, era stato imbustato talmente stretto che era praticamente piegato a quindici gradi, o indietro, che pareva stesse facendo una gara di limo, o in avanti che pareva che stava vomitando. Si poteva rimediare facendo la faccia bella davanti ai parenti poi andando in camera e squagliarlo coi fiammiferi oppure ricoprirlo di colla uhu, che attaccare non attaccava un cazzo, ma potevi sempre fare finta che era bava di dinosauro o un’altra cosa schifosa.

2) La Soppresa Del Metro Da Sarto In Miniatura. Questo regalo qua era stato certamente concepito da una mente superiore, che deve aver pensato, hei mettiamo che uno dei bambini faccia il sarto, che non sia provvisto di un metro a nastro che si sfrantumi appena lo tocchi e che sia lungo solo sette centimetri: non sarebbe un regalo fantastico? Ed evidentemente stava pure una qualche mente ancora più brillante che rispondeva cazzo che idea che hai avuto! Qualcuno dia una promozione a quest’uomo!. Anche qui toccava fare buon viso a cattivo gioco e sorridere fingendo estasi giocattolaia di fronte a quella merda di fettuccia gialla, prima di corerre al cesso e passare il pomeriggio a misurarsi il cazzo.

3)  La Soppresa Del Campaniello D’Argento. Questo regalo qua usciva da dentro alle uova quelle di lusso, che tenevano pure la scritta sopra tipo sorprese da gran signori (all’epoca il marketing non esisteva e le cose si capivano meglio), ed era un campaniello d’argento finemente istoriato che andava messo a tavola per chiamare la servitù quando volevi che i camerieri in livrea ti portassero il fagiano che avevi appena cacciato nella tua riserva personale. Purtroppo il rapporto campanielli- maggiordomi dalle parti nostre era settemila a zero, quindi dovevi essere lesto ad afferrarlo e a scappare via come una lepre, così potevi passare il resto del pomeriggio a giocare coi tuoi genitori a finiscila di suonare quel cazzo di campaniello se no piglio e te lo chiavo in faccia.

4) La Soppresa Del Pupazzielo Svaroschi. Anche questo faceva parte delle sorpresone per gran signori. Generalmente questo pupazziello era a forma di gatto, vale a dire che teneva coda e baffi e zampe, che tradotto in maneggevolezza significava  che non appena lo pigliavi in mano almeno una cosa si doveva scassare, così ti pigliavi subito un bel cazziatone e l’intimo di andare a pigliare la colla uhu per riparare il prezioso oggettino. Solo che come abbiamo già detto la colla uhu di una volta non attaccava un cazzo, per cui tu la mettevi sulla gamba spezzata e piano piano vedevi, tipo ghiacciaio che si scioglieva, il gattariello che si ammoccava di lato fino a crollare, e quando aveva finito di scapezzarsi te ne accorgevi perché di solito di arrivava un carocchione in capa al grido di ecco, mo’ sei contento, si?

5) La Soppresa Del Portachiavi. C’è da dire che quelli del marketing non li scelgono tra i disagiati soltanto oggi: succedeva anche a quei tempi, solo che all’epoca si chiamavano craponi. E ogni anno uno di questi pensava bene di inserire il portachiavi tra le sorprese dell’uovo di Pasqua, pensando giustamente che il regalo era diretto principalmente ai bambini, e quale bambino dell’epoca non aveva una sua casa di proprietà, un’automobile o almeno una motocicletta? E quindi quando ti usciva il portachiavi si muovevano a compassione e ti davano cinque o sei chiavi vecchie che non aprivano più un cazzo, così tu le mettevi dentro al portachiavi e potevi finalmente giocare al simpatico giuoco chiamato e mo’ che cazzo ci faccio co ste chiavi?

6) La Soppresa Del Rompicapo Di Plastica Coi Numerielli. Ecco, questo era un vero giocattolo, forse uno dei più diffusi dell’epoca. Si trattava di un telaietto di plastica che poteva contenere sedici numeri sempre di plastica ma ne conteneva invece quindici, così potevi cercare di comporre una sequenza approfittando dello spazietto libero. Essendo l’antesignano del cubo di Rubik, dopo due minuti ti eri innervosito, dopo tre cominciavi a urlare, dopo cinque ti eri bello e cacato il cazzo, dopo sette pigliavi e lo chiavavi in faccia al muro nella speranza che si scassasse, ma lui niente, pareva fatto di marmo. Te lo scordavi due o tre giorni, poi un giorno che ti cacavi il cazzo, ci giocavi un po’ capivi il trucchetto, cominciavi veramente a divertirti e solo in quel momento lui si scassava in maniera assolutamente definitiva.

7) La Soppresa Della Figurina Dell’Album Pezzotto O Che Non Ci Esiste. Forse voi non lo sapete, ma una volta le figurine dei calciatori erano praticamente una moneta parallela, molto più solida dell’euro e del dollaro di adesso, con la quale potevi ottenere beni e servizi: solo dai maschi, ma da piccoli si è abbastanza intelligenti da capire che quello che puoi ottenere dalle femmine non vale la pena ottenerlo. Quindi quando dalle macerie dell’uovo di Pasqua vedevi spuntare una busta che poteva essere di figurine facevi i salti di gioia, salvo poi scoprire quasi subito che si trattava delle figurine pezzotte, che però non solo non ritraevano i giocatori di pallone ma cose inutili tipo alberi animali oppure, peggio ancora, i monumenti. Potevi però a quel punto fare un bel combo, cioè fare un bel falò e buttarci dentro Il Soldatino Di Merda coperto di colla uhu e vedere quanto ci metteva a squagliarsi.

8 ) La Soppresa Del Giuoco Dell’Oca Piegabile. Premessa fondamentale per farti uscire questo pazziariello da dentro all’uovo era il fatto di aver passato i tre anni, e quindi di trovare assolutamente deficiente fare un gioco da tavolo nel quale bisognasse contare. E basta. Però essendo piegabile, non si riusciva mai a metterlo in piano, pure se convincevi mammà a dargli una stirata: al massimo si allargava, espandendosi e scolorendosi, poi ricominciavano ad aprirsi crepacci e  burroni, sul quale far stare in piedi un qualsiasi segnalibro era praticamente impossibile. Però la cosa bella c’era, ed  era il dado in miniatura, che pareva fatto bene ma dopo due minuti che lo tenevi in mano già il colore dei puntini se n’era andato e non ti restava , per passare il tempo, che cercare di ficcartelo dentro a una  narice, procurando a tutta la famiglia una bella visita al pronto soccorso dove un intero ospedale ti dava dello stronzo incitato dai tuoi genitori.

9) La Soppresa Del Pupazziello Misterioso. Allora non è che stavano i pupazzielli dei personaggi famosi, anche perché per avere tipo la mucca Carolina gonfiabile ti dovevi mangiare qualcosa come settanta formaggini al giorno e alla fine ti veniva a costare come un Moto Morini: 50, ma sempre Moto Morini era. E quindi quando ti uscivano questi pupazzielli prima eri contento poi lo guardavi bene e dicevi ma mo’ questo chi cazzo mi rappresenta?, perché erano tipo Cane Grasso, Contadino Brutto, Ballerina Cionca, Gatto Cieco, insomma quanto di più triste e celardo la mente umana potesse immaginare, di una tristezza da schiantarsi, e tenete presente che noi, all’epoca, ci guardavamo un cartone animato UNGHERESE di nome GUSTAVO.

10) La Soppresa Ia’ Non Fare Quella faccia Come Che E’, E’ Un Giocattolo Non Lo Vedi Scusa Eh Ma Forse Quella La Creatura Tiene Ragione Che Cazzo di Sorpresa E’ Quella? E Io Che Cazzo Ne So, Fammi Vedere Un Momento E Pure Tiene Ragione Mica Si Capisce Neh Ma Fa’ Che Fosse Un razzo O Un’Astronave? No Pure Tieni Ragione Non E’ Che Stanno I Razzi Coi Fiorellini Sopra Ma Allora Che E’ Ah Aspe’ Ho Capito Lo Vedi Stanno I Pertusi Ho Capito E’ Un Saliera Ma Come UNA SALIERA, MA Che cazzo Mo’ Per Dentro All’Uovo Di Pasqua Invece Dei Giocattoli SI Mettono Le Saliere? Ma Dove <cazzo Lo Hai Comprato Ma Come Dove? L’Ho Pigliato Dal Droghiere Qua Sotto E Che Non Lo Sai Che quello E’ Mariuolo See Ma Mica Lo fa Lui Comunque Mo’ E’ Uscita La saliera E La Saliera Ti Tieni Tie’ Vai A Giocare Con La saliera A Papà E Nun Rompere O Cazz Ia’. Comunque se tenevate duro l’anno dopo vi usciva pure la saliera per il pepe così potevate fare pandàn.



9 Commenti

  1. anduoglio

    sul gioco dell’oca hai ragione. il dado scolorito veniva messo nel naso, da cui spariva inghiottito verso l’alto al primo respiro. il criaturo aveva un attacco di panico e i singhiozzi facevano finire il dado direttamente nella trachea bypassando in cavo orale. i criaturi più fortunati morivano dopo pochi secondi soffocati. quelli più sfortunati morivano soffocati ma pure scuommati di sangua dal papà perchè “e mò come cazzo ci giochi al giuoco dell’oca senza dado?”, oppure morivano in ospedale perchè al pronto soccorso al giorno di pasqua ci mettevano sempre il peggiore ciucciabestia appena laureatosi in veterinaria a Catanzaro. I criaturi più disinibiti (quelli destinati ad un futuro ricco di soddisfazioni dentro ai cessi della stazione della circumvesuviana di Barra) il dadino scolorito invece che per dentro al naso, se lo appizzavano per dentro alla cavità anale.

  2. Amleto

    aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. Debora Lalucha

    Eccezionale!! :D E, se permetti, Aggiungerei:
    - la gomma da cancellare a forma di bestiola, che non solo non cancellava, ma alla prima scancellata sul quaderno di storia, all’indomani di pasquetta, lasciava una sgommata viola-marrone che comportava una nota sul diario con conseguente (ingiustissima) cazziata da parte di ogni parente vivente e pure qualcuno morto che si presentava in sogno senza nemmeno un numero vincente ma con svariate maledizioni a tuo carico.
    -i fili di nylon dello scoobydoo, che il massimo che ci sapevi fare era intrecciarli a cappio per impiccarci lo zio che ti aveva regalato quel cazzo di uovo.
    -la collanina di spago con ciondolo di finto, disperatamente finto, argento, che tra l’estrema brevità del filo e l’altrettanto estrema tossicità della lega di metallo utilizzata per bagnare la sagoma (generalmente di foggia ittica, tipo delfino, peró di razza estinta), ti provocava uno shock anafilattico appena la indossavi. Subito capivi che sarebbe stata più utile per impiccarci lo zio che t’aveva regalato l’uovo… Giusto per stare sicuri, che magari il filo dello scoobydoo poteva cedere…

  4. CiccioBombo.

    A me una volta uscì una musicassetta oltremodo cacatara, aveva custodia di cartone e c’erano, l’ho risentita da poco e stranamente non si era smagnetizzata, una serie di cover schifosisssime: Barry White, Elton John, Annie Lennox. Qualche anno dopo, uovo di mia sorella, cd con custodia di cartone e le stesse cover oscene. La cover di “Rocket Man” di Elton Jhon con un inglese inventato a casa mia è diventato leggenda. Il

    rompicapo dei numeretti io lo sopportavo ma c’era sempre qualcuno che lo voleva e io facevo pure la bella figura del bambino generoso.

  5. Angela

    sto per farmela sotto dalle risate………..

  6. grandegae

    la collanina o gli orecchini di plastica nelle uova per bambini erano un classico!

  7. mafagno

    comunque il Must era il Braccialetto Giallo di Plastica coi pallini uniti da un filo di plastica gialla anch’essa

  8. val

    il cartone animato UNGHERESE di nome GUSTAVO mi ha illuminato la giornata.Â
    io una volta ho trovato un pon-pon con le gambette in fil di ferro che nessuno mai ha capito cosa fosse, vale?