I 10 Nuovi Ggiovani Della Direzione Del Pd.

1) Pippo Paperippo. Devastante l’intervento del giovane dirigente proveniente dal circolo Pd “Animatori precari di feste per criaturi“. Presa la parola in direzione centrale, contesta duramente Bersani accusandolo di non aver prestato abbastanza attenzione alla fetta dell’elettorato più trascurato, quello dai tre ai sette anni, che opportunamente stimolato avrebbe potuto fornire una valanga di voti, prima o poi, e volendo anche un buffet di pizzette senza glutine e tanti panini con la nutella. Alla fine decide di allearsi con Renzi, anche se non sa quale sia la sua proposta, perché ha una bella faccia giovane.

2) Olga Zurbini Venazzi Frezza Della Tosolona. Ultracattolica, apostolica, romana, svolge il suo intervento al Nazareno completamente in latino medievale, invocando le profezie di Malachia e la scomunica per i napoletani. Contraria a divorzio, aborto, pillola, pillola del giorno dopo, spirale, consultori, minigonna, tanga, perizoma, frangetta, messe beat, grammofoni, chitarre, treni a vapore, velocipedi, marmellata non fatta in casa da una domestica di fiducia, svolge un appassionato intervento in difesa del segretario Bersani che però accusa di aver ingiustamente trascurato la fetta di elettorato che giuoca al Bruolo, simpatica competizione che incrocia bridge e polo, e nel quale i giucatori si chiavano in faccia stando a cavallo le carte del bridge sorbendo infusi al geranio. Viene criticata però dagli altri giovani perché troppo di sinistra.

3) Ali Tariq Bel Alleq. Verso le quindici sale sul palco della Direzione Nazionale questo giovanissimo marocchino che parla tre quarti d’ora in una lingua incomprensibile, visibilmente agitato. Gesticola spesso animatamente, vestito in sobria t shirt con la scritta BAR MONICA e una parannanza sporca, quasi a voler significare la sua solidarietà agli immigrati che, nel nostro bello ma non sempre ospitale paese, sono soliti svolgere umili mansioni. Incanta la platea con i suoi occhi neri e col suo afrore levantino, e alla fine viene sommerso da una standing ovation da parte degli altri ggiovani democratici, che lo eleggono subito loro rappresentante, per scoprire solo dopo venti minuti che il giovane Ali Tariq era il guaglione del bar che cercava di farsi pagare un conto di settanta caffè e dodici tramezzini rucola e bresaola.

4) Ichino Ichini. Portatore di nuove rivoluzionare istanze economiche, il giovane Ichini sostiene di avere in tasca un programma che, se attutato, porterebbe all’immediato risanamento del bilancio. I suoi punti, in sintesi: basta pagare gli stipendi agli statali tutti i mesi, se ne paghi uno su tre ogni sette mesi e si arrangino un po’ per i cazzi loro, visto che se sono tanto bravi a far economia qualcosa la devono pur aver messa da parte, no? Chiusura immediata di tutti gli ospedali, che quello si sa che la gente vede gli ospedali, si impressiona e si ammala, e invece distribuzione a tutti i medici di famiglia del modulo ma cosa vuole avere il cancro cosa, sarà un po’ di stress, vada a lavorare che si rilassa. Le parole del giovane economista infiammano gli animi e viene subito proposto come leader, ma egli declina sobriamente adducendo scuse modeste tipo che tra le seimiladuecento consulenze e le tredici libere docenze non ha davvero tempo, gli dispiace.

5) Amintore Fanfani Jr.Jr. Settantanove anni, lunga militanza democristiana, è considerato dal partito un giovanotto scapestrato e fuori dagli schemi perché lo hanno sentito dire che secondo lui Fossati e la Mannoia fanno cacare, e che francamente preferisce i King Crimson di In the court of the crimson king. Convinto della necessità di larghe intese, viene accusato di essere troppo di sinistra perché così facendo si dichiara implicitamente contrario alle larghissime intese, tipo quella con gli inuit, che vabbe’ non sono rappresentati in parlamento, non contano un cazzo, sono sedici in tutto e quindi svengono considerati dai bersaniani gli alleati sui quali contare in un prossimo futuro. Messo alle strette ammette che sì, lui è parente di Jr. Jr.

6) Tatonno Servillo. Ventisette anni, da Maddaloni. Mamma pensionata, fratello carcerato ingiustamente per futili questioni di droga, papà vigile urbano, rappresenta il Sud in questa nuova ondata che sta rinnovando il grande partito di sinistra. In realtà lui si voleva aprire una sala giochi con due amici e non aveva assolutamente intenzione di fare politica, ma i dirigenti del Pd, avendo finito finito i fratelli Servillo e non trovando in giro cugini nemmeno di secondo grado, lo hanno praticamente obbligato a unirsi a loro, a patto che quando lo intrevista l’Unità non ammetta mai, neanche sotto tortura, di essere soltanto un omonimo.

7) Gaja Servàn. Giovane, alta un metro e venti, leggero strabismo, odiosa come una serpe, viene considerata dai maschi del Pd un gran bel bocconcino, che quelli si sa che come vedono un tubino nero in cuollo a una cessa smettono proprio di respirare per l’emozione. La simpatica Servàn, di professione giornalista, comincia a tredici anni a collaborare su siti neonazisti femminili, che spiegano dettagliatamente che tutte le cattiverie attribuite al nazionalsocialismo derivano dalla cattiveria maschilista contro la povera Eva Braun; tesi discutibile, dicono a sinistra, ma comunque ammissibile perché dalla parte delle donne. Odiosa come poche, la Servàn propone l’immediata abolizione delle femmine più belle e alte di lei, che la renderebbe di colpo l’unica rappresentante femminile al mondo.

8 ) Cicci Zecchinetta. Donna, magistrato in aspettativa, capocorrente delle donne per Finocchiaro Presidente Di Qualcosa. Indossa sempre tailleur grigi e foulard multicolori. Sale in cattedra e fa un intervento di sei ore, molto applaudito da uno dei Letta presenti in sala, dal quale si evince chiaramente che: parla un italiano approssimativo con fortissimo accento siciliano; è donna; è donna; in quanto tale, è donna; è donna; parla un italiano approssimativo con un forte accento siciliano; è donna; in quanto donna, è per le donne e con le donne; non esclude la possibilità ma anzi si dichiara aperta a, sempre a meno che e a patto che non, e solo ed esclusivamente se, nei tempi e nei modi previsti dalla nostra gosdiduzione. Propone di regalre un foulard di Hermes a tutte le elettrici donne, in quanto donne.

9 ) Lollo Cherubini. Fratello minore di Jovanotti, non ha certo la vivacità intellettuale e il rigore morale del talentuoso fratello, ma è dotato di una carica di simpatia irrefrenabile (fa spesso la battuta mi chiamo Bingo e in culo te lo spingo, mi chiamo Tocco e in culo te lo scocco), ed è considerato l’unico in grado di portare il partito tra i giovani. Infatti è l’unico a conoscere le nuove tendenze degli adolescenti, e non è raro che si presenti al Nazareno con un mangiadischi per far ascoltare a tutti le nuove incisioni viniliche di questo giovane rocker milanese che risponde al nome di Celentano, o addirittura di quello scapestrato capellone di Little Tony. Sta lavorando molto in questi giorni perché pare che la Sony stia per lanciare un nuovo tipo di magnetofono portatile a nastro chiamato Walkman, anche se è un po’ restio ad abbandonare il suo inaffondabile Geloso.

10) Il Giovane Del Pd Esperto Di Computer E Nuove Tecnologie Che E’ Un Po’ Hacker Talvolta Startupper Da Sempre Blogger, Parecchio Political And Communication Consultant In Rainy Days, Esperto Di Social Media E New Management And Tendencies For The Giovans Of The Day Of Today, Web Developer E Analist Of Streaming Televisions And New Exciting Media, Non So Se  Abbiamo Già Detto Startupper Ma Nel Caso Lo Ripetiamo Che Fa Molto Figo, Fluxus Analizer And happy Hour Scrocching Cocktail Drinker At The Expenses Of The Poor Friends. In sostanza, è l’unico tra seicento di loro che sa fare l’aggiornamento all’Ipad.



Un Commento

  1. klaudione

    altissimo livello!
    la palma della meglia va a “molto applaudito da uno dei Letta presenti in sala”, che purtroppo non è una battuta…