Non è normale.

Vi racconto un fatto mio: ieri sera mi son andato a fumare una sigaretta in zona franca, vale a dire in cucina, e siccome non mi andava di restare solo coi miei pensieri (possono essere una pessima compagnia), ho acceso per un attimo la televisione, che era sintonizzata su la7, il programma di Santoro. Quindi ho guardato, senza capire, i primi due minuti della trasmissione. Quando ho realizzato che stavano intervistando quelli che la stampa chiama simpaticamente i nuovi poveri, crogiolandosi in domande tipo lei cosa faceva prima? L’Imperatore del Giappone? L’amministratore delegato di Yahoo? E adesso si muore di fame e viene a mangiare qui alla mensa dei poveri come un povero disgraziato?, ho spento di corsa la sigaretta e mi sono rituffato in una miniserie delle Bbc (ve ne parlerò). Però non sono riuscito a  scrollarmi di dosso quel senso di morte. Poi, stamattina, per curiosità, sono andato a  vedere chi erano gli ospiti in studio, che hanno parlato dopo quel servizio lì. C’erano Santoro, Travaglio, Bechis, Fassina e un economista che non nomino perché nutro profondo disprezzo per gli economisti in generale e perché non proprio non ho idea di chi sia costui. Non ho quindi sentito la trasmissione, ma mi è venuto da pensare una cosa. E cioè, che tutti quelli che discutevano in studio sono ricchi. Non paperoni, certo, ma comunque persone che, se gli si rompe l’automobile o se il figlio deve andare dal dentista non gli viene un coccolone. E tutte persone che il loro reddito se lo guadagnano onestamente, per carità: compreso Fassina, che gli elettori del Pd hanno ritenuto meritevole di un lauto stipendio. Tutto regolare. Però mi è venuta da pensare una cosa, che mi è sembrata strana, e sono quasi sicuro che è sembrata strana solo a me (il che spiegherebbe molte cose sulla mia vita e la mia carriera).

E cioè che non è normale che i poveri vadano a fare le comparse nelle trasmissioni dei ricchi.



9 Commenti

  1. L’economista è Alberto Bagnai, e per sua e nostra fortuna è uno abbastanza fuori dal coro della vulgata neoclassica.
    Sottoscrivo alla lettera quello che dici: le domande di quella minorata della giornalista cercavano la lacrima né più né meno che i programmi “à la mariadefilippi”.
    Ma la cosa che ho trovato più disgustosa è stato il comportamento dell’operatore quando la troupe si è avvicinata ad una mensa della Caritas. La giornalista commentava le immagini dicendo che molti presenti si erano lamentati perché non volevano essere ripresi, e che per questo lei sarebbe rimasta nell’anticamera di ingresso. Ciononostante la cinepresa offriva continue zoomate all’interno del salone, con tanto di primi piani.
    Mi sono chiesto dove fosse la notizia, quale il senso di mostrare quelle facce. E mi sono risposto che le facce hanno diritti solo se hanno avvocati. Stomachevole.

  2. your girl at la havana

    ci dovresti scambiare due chiacchiere con i ragazzi che lavorano con santoro… e che si sentono dire “dobbiamo raccontare le vite, le emozioni, non le idee e le opinioni”

  3. Misurino

    Domande, ospiti, sottofondo musicale di certe trasmissioni sono così perchè evidentemente, difficile credere, convengono ancora alla rete.
    Chi le guarda lo fa per un misto di masochismo, mal comune, volemose bbene e volemose male.
    La verità però è che l’indignazione è una nuova droga: se non m’incazzo almeno un po’ ogni giorno poi sto male.
    E così ‘ste trasmissioni le guarda anche il pubblico indignone e radical chic (quello che ti sta tanto simpatico a te), per criticarle e sottolineare il livello di bassezza a cui siamo giunti, anche perchè la tivvù alimenta internet e social media.
    Anch’io ci butto un occhio, per vojeurismo, aspettando magari la polemica o la rissa… il tempo di una sigaretta… giusto un attimo.

  4. Boris

    Le dame “de sinistra” della buona società nella Londra vittoriana si facevano i tè con le amiche perete esattamente con lo stesso spirito: chi si accattava il criaturo nero al mercatino, chi si pigliava il servo indiano per farsi portare i pasticcini, chi organizzava i comitati dell’esercito della salvezza per andare a cacare il cazzo ai viecchi nei pub, tutto per poter esibire alle comari la stessa “indigniazzione”, lo stesso bigottismo neanche tanto nascosto, la stessa merda di cui si nutre con golosità il pubblico dei santori e assimilati.

  5. Alla larga dalla TV e dalle frigne. Forse anche dal paese. 

  6. klaudione

    Cosi comè posta la domanda, mi viene da pensare che ci si possa chiedere la stessa cosa pure della gente ke va allo stadio…

  7. rosse

    Per il momento vedo che tutti stanno li ad indignarsi. Tutti, ma proprio tutti. tutti tutti. Sono confusa e non riesco ad immaginare cosa accadrà? Accade però che tutti tornano davanti la tivu e si appassionano alla pubblicità!

  8. anduoglio

    comparse GRATUITE, aggiungerei anche questo. mentre gli ospitissimi del programma sicuramente il loro chiatto gettone di presenza (tanto Santoro può spendete quello che vuole, ha sempre sbandierato che il.programma si paga da sè coi musichielli strazianti e le immagini del mondo che fa cazzate, si impoverisce e lavora gratis per Santoro) se lo schiattano ben bene dentro alle ossa.

  9. Antonio

    L’economista non era quel poveretto di Goria? ah no, a quello lo chiamano solo per fare l’uomo applauso, dimenticavo