Poi dice che uno si butta.

image006.jpgUn giorno che cercavamo lavoro (quando i fasci ci avevano costretto ad abbandonare il giornalismo) potemmo ottenere di essere ricevuti da un potentissimo industriale che ci accolse nel suo studio, una immensa stanza davanti a un grande tavolo sgombro d’ogni carta, secondo la moda introdotta allora da Mussolini. Ci rivolse alcune domande generiche sulle nostre esperienze di lavoro e sulla nostra istruzione e poi si raccolse in una riflessione che ci parve profonda e, come si dice oggi, sofferta. Trascorse un lungo silenzio, quindi il grand’uomo lentamente disse: “Vede, io ci ho pensato a lungo. Esistono due tipi di clienti. Quelli buoni e quelli cattivi”. E si tacque. Noi pensammo: “Cielo, e cosa aggiungerà ora?”. Invece aveva finito. Capimmo che quel genio degli affari era soltanto un imbecille.

Questo brano Fortebraccio lo ha scritto nel 1982. Ora, uno pensa che il mondo cambi, ogni tanto. Invece vi comunico che negli ultimi due mesi mi è capitato di avere a che fare con almeno tre persone (due del cinemà, una del management) ritenute delle autorità nei loro rispettivi campi che si sono rivelate quasi subito degli inqualificabili cialtroni. Ah, inutile dire che si tratta di gente orgogliosamente di sinistra.



3 Commenti

  1. Elena

    Sceneggiatura democratica?

  2. Amleto

    E pensare che questi inqualificabili cialtroni decidono i destini del mondo e degli uomini.

  3. Kurt

    non so perché, ma mi viene in mente questo: http://www.youtube.com/watch?v=wlQRqjNdKwg