Bruci il Colosseo.

Devo dire che mi fa abbastanza ridere, per non dire sganasciare, l’idea di aprire di notte i musei; questo, in un paese che i musei li chiama poli museali, evindentemente non essendo riusciti a trovare un nome più ridicolo; quello che invece mi sta indignando, per non dire scassando il cazzo, è l’ennesima polemica contro i lavoratori scatenata dalla mancata apertura notturna del Colosseo. Forte delle sue opinioni, ha trovato il tempo di esprimersi anche Gramellini, sul quotidiano della famiglia Agnelli; c’è da dire che ce l’ha messa tutta, il nostro giornalista. Ha provato anche la strada dell’ironia; solo che l’ironia prima di tutto devi sapere a chi rivolgerla, e poi devi anche essere capace a farla, e qui mi sembra che il Nostro abbia fatto fetecchia su tutti e due i fronti, e vi dico anche perché.

Prima fetecchia: prendersela con i custodi che non aprono il Colosseo in una notte così importante. Innanzitutto io trovo volgare, non in questo caso, ma in tutti, prendersela con chi lavora: ma mi rendo conto che questa cosa l’hanno insegnata solo a me. I lavoratori del Colosseo sono, come in tutti i poli museali (ma voi lo sentite, che nome di merda?), sotto organico, e la rotazione dei loro turni fa sì che aprire la notte sia troppo faticoso. Ora, qua parliamo di gente che lavora TRENTASEI ore alla settimana per un salario MEDIO di 1200 euro al mese. A Roma, non in un borgo di provincia, e lo vorrei vedere a Gramellini a campare una famiglia con quella cifra per poi venire sfottuto da uno ricco come lui. Ma andiamo avanti. Gramelini li sfotte, dice che il più giovane di loro ha 58 anni, e che dovrebbero essere considerati anche loro, data la vetustà, monumenti nazionali. Ha ha. Buona questa, me sto a scompiscia’. Non è che ce la pigliamo con chi (governi, ministri, sottosegretari) blocca le assunzioni facendo faticare la gente fino alla morte per consunzione, no. Non solo non assumiamo i giovani, sfottiamo i vecchi. Questa, signori miei, è classe.

Seconda fetecchia: il feticcio della gioventù. Dice il Nostro, ma i giovani lo farebbero. E qui, devo dire, ha pienamente ragione. Perché i giovani sono abituati ad essere sfruttati in silenzio, stanno lentamente assimilando l’idea che non sia necessario essere pagati per il proprio lavoro, e che qualsiasi cosa somigli a un diritto debba essere chiamato privilegio, così da poterglielo negare a prescindere. I giovani lo farebbero, ha ragione Gramellini. Perché i giovani so’ stronzi. I giovani che lo farebbero sono nati schiavi. I giovani che lo farebbero sono vittime della retorica (Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza) che hanno inventato i vecchi per tenerli al guinzaglio e farli marciare in fila come la massa di stronzi che non sono altro.

Terza e ultima fetecchia: facciomolo per il MIO bene comune. Sempre stando a quel che dice il Nostro, se si desse in gestione l’italico patrimonio, si potrebbero cavarci fuori dei bei soldini (io Gramellini me lo immagino così, che dice soldini) , e, cito testualmente,   trasformare il monumento più famoso del mondo in una fonte di guadagno che consenta di aumentare gli incassi e, nello scenario più drammatico, addirittura le paghe. Ma certo, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Dove, dove avevamo la testa? Non lo sapevamo che più guadagna il padrone, più aumenta le paghe ai salariati? Dico, ma non ci ricordiamo tutti i profitti che ha distruibuito (ma che dico, distribuito: REGALATO!) ai lavoratori la famiglia proprietaria del giornale su cui scrive il Nostro? Come abbiamo fatto a dimenticarci del vecchio ma eterno motto: fatica, fatica, che poi ci esce la bottiglia pure per te?

Per questo si sfottono i lavoratori, per questo si insinua che fare il custode al Colosseo sia un posto di riguardo. Dico, ma ci siete stati mai DUE ore al Colosseo? Migliaia di persone, quando c’è caldo ci sono ottanta gradi, quando fa freddo meno cento, matti che pisciano e alluccano dappertutto, uno smog che ti entra direttamente dal buco del culo e ti si deposita nei polmoni, che alla fine dici mai più. E questo, dopo un giro turistico, figuriamoci dopo un turno di lavoro di qualche ora. Poi, finito di faticare, prendi un autobus, o due, o tre, perché vicino al Colosseo TU lavoratore non ci puoi abitare, ci abita Scajola (o Gramellini, se volesse, il signore gli conservi a lungo queste belle possibilità economiche). Ma l’autobus non passa, perché l’azienda di trasporti è stata devastata dai politici di tutte le razze, e arrivi a casa dopo tre ore, ti butti morto sul divano, non vuoi nemmeno pensare alle bollette che devi pagare domani, perché TU guadagni 1200 euro, accendi la tv e trovi ministri, giornalisti, deputati, intellettuali che accusano TE di mandare in vacca il patrimonio artistico italiano. Accusano TE, che di straordinari avresti guadagnato, AL LORDO, nemmeno quello che basta per pagare un quinto del pieno dell’auto di chi ti sfotte in tv e sui giornali.

E ti immagino mentre spegni la tv, butti il telecomando in faccia al muro e ti addormenti, sognando, magari, che quel cazzo di Colosseo di merda prenda fuoco, una volta per tutte.

Così almeno per due minuti la smetteranno di cacarti il cazzo.

 

UPDATE. Artcicolo uscito su LA STAMPA (lo stesso giornale di Gramellini, a firma Raffaello Masci:

I dipendenti del Colosseo sono 30, tra dirigenti , archeologi e personale di custodia, rispetto ai 45 che dovrebbero essere; tengono aperto il monumento 11 ore al giorno per 362 giorni l’anno (praticamente sempre eccetto Natale, Capodanno e Primo maggio) e lavorano sei giorni su sette. Se ci mettiamo le ferie e i permessi questo significa che per ogni turno di lavoro sui due piani del monumento si dividono 7-8 custodi per monitorare tra le 15 e le 23 mila persone al giorno.

Questo nei giorni normali, quando c’è la luce del sole la gente tira fuori 12 euro a biglietto. «Immaginiamo che cosa può succedere quando in una fresca sera di maggio, peraltro di sabato, al Colosseo si può entrare con un euro – continua il sindacalista – potrebbero arrivare 50mila persone tutte insieme e noi siamo sempre quelli che siamo».

L’accordo preso per la notte dei musei, prevede fino a 15 unità a turno, attingendo ad altri comparti dell’amministrazione dei Beni culturali, ma almeno un terzo (5 persone) devono essere interne, perché sappiano come muoversi in caso di necessità.

Ma il problema è che 5 cinque non si sono trovati: chi si prende la briga di assistere una massa sterminata di visitatori, per giunta di notte? Ma le carenze di organico riguardano tutti i beni culturali, perché solo il Colosseo dovrebbe rimanere chiuso?

«Perché è delicato, fragile e illuminato solo in parte: immagini la folla su per scale ripide, con molti angoli bui. D’altronde il Colosseo, dalla fatidica notte del 2003, non è stato più aperto di notte. E poi qui ai Beni culturali, dove non si assume da decenni, siamo tutti vecchi: l’età media è più vicina ai 60 che ai 50, e l’esperienza ci dice che gestire grandi masse di gente senza un’adeguata sicurezza è un rischio troppo grande».

A fronte, peraltro, di un riconoscimento economico (1.200 euro di stipendio) che non aiuta a compiere gesti di coraggio. E’ vero che la notte del 17 maggio verrebbe retribuita con 60 euro lordi (che vuol dire 40 netti), ma chissà quando si vedranno quei quattrini, perché mentre gli stipendi corrono regolarmente, le voci aggiuntive vengono saldate quando Pantalone ha i soldi.



35 Commenti

  1. se tu ti candidassi meriteresti il mio voto, ma non credo saliresti causa troppa verità nei tuoi discorsi…il problema della gente è scaricare su chi è sotto e non rompere e disturbare chi è sopra…

  2. Alessandro Ciangola

    Lucidissimo, bravo

  3. Giulio Pescatori

    Eccezionale

  4. 36 ore diviso 6 sono 6 ore al giorno per 1200 € ? Ma tu lo sai quanto guadagnano i minatori o gli operai della Fiat? Ma tu lo sai quanti dipendenti ci sono che a nostre spese occupano un posto senza fare un cazzo per due mesi ed il resto dell’anno prendono aspettative poi si mettono in mutua e non sono politici, sono statali. Gramellini ha soldi? Ma tu la sai la storia di Gramellini? Quante ore lavora? Che culo si é fatto per arrivare li? Potevi farlo anche tu, che non dici neanche il tuo nome né quello che fai per vivere.

    • amlo

      diviso SEI? e perché devono lavorare SEI GIORNI? e lo so da me che gli operai e i minatori guadagnano troppo poco, e lo sai perché? Per colpa di gente come te. E io a Gramellini auguro di guaadagnare cinquanta volte un dipendente statale, ma almeno non cacasse il cazzo a quelli che guadagnano cinquanta volte meno di lui. il mio nome e quello che faccio sono pubblici, idiota. se vuoi commentare ancora qua impara l’educazione, animale.

  5. mauro

    Condivido parola per parola, disagio per disagio. Propongo di dare alle fiamme anche Gramellini.

  6. raf

    D’accordo su tutto, tranne che sulla gestione,  sia chiaro gestione, privata di alcuni luoghi d’arte. Sono mostruosamente sottosfruttati e alcuni per nulla sottosfruttai. La gestione completamente pubblica è praticamente impossibile. Chiaramente i vincoli sarebbero severissimo e fortissimi. 

  7. Val

    Io frequento Brera da anni e so con certezza che lì la situazione è questa: gli impiegati lavorano pochissimo (un lavoro da post-infartuati: niente caldo, niente smog, niente stress, niente fatica fisica), vengono pagati poco e motivati meno. Sono costretti a lavorare la domenica, questo sì, a turno, perché è chiuso il lunedì. Per il resto ho l’impressione che la bassissima produttività di certe categorie del pubblico impiego, come questa, sia in fondo in fondo l’alibi perfetto per privatizzare tutto e precarizzare ancora di più. Prima o poi gli impiegati di Brera passeranno a una società esterna, privata, e le sale verranno affittate a Unicredit e IBM per farci congressi e feste, private. Non so che conclusioni trarre, se non che su Gramellini ha ragione Amlo al 110%. 

    • amlo

      vale, il problema è: la colpa è dell’ultimo anello, quelo debole? e poi. gramellini è autorizzato a dare addosso a questa gente? io dico di no.

      • Val

        No, non è colpa sua. E Gramellini non è autorizzato a ironizzare. Sono d’accordissimo con te.

  8. icaro

    La gestione pubblica di qualsiasi cosa in Italia è fallimentare. Non parlo per sentito dire ma per esperienza diretta: figlio di dipendente pubblico, studente di scuola pubblica, ammalato in ospedali pubblici, rapporti vari con le amministrazioni pubbliche. Smettiamola di farci il fegato tanto. La custodia sia affidata a società di servizio privata con bando, quello si, pubblico

  9. Ma poveretti, 6 giorni alla settimana per 6 ore al giorno…sotto il sole e tra lo smog
    …ed il tutto per soli 1200 € al mese….più mance…e poi si devono prendere l’autobus???? 1 o addirittura 2 per tornare a casa sempre che ci siano poiché a Roma si sa…non funziona niente… Mi spiace, immagino anni di fatiche così…grazie che ci hai illuminato! E complimenti per le risposte, tu si che sei una persona educata. Roma ringrazia persone come te.

    • amlo

      Cari Giorgio e Gloria, rispondo a tutti e due: a scostumato, scostumato e mezzo. Non è che puoi venire qua a insultare e andartene come se niente fosse. Prima si impara la buona educazione e poi, semmai, si commenta. Criticate i lavoratori? Bene, vi auguro di essere sfruttati come schiavi tutta la vita, ve lo meritate. Vi devono abboffare di 300 euro al mese. Per quanto riguarda il fatto che io invidierei Gramellini: non sono tutti come te, caro mio. Ci sono persone che ragionano e discutono senza rosicare. Ma si sa, i mariuoli come voi si sentono sembre arrubbati. Io invidio quelli bravi, non Gramellini. Se devo invidiare invidio, che so, Edward Norton, che è giovane, bello, ricchissimo e bravissimo, non un sessantenne più panzuto di me.

  10. Ma perché dai dell’animale e dell’idiota alla gente? E poi Gramellini a tutto spiano come se fosse unico responsabile di una merdata così (e su tutti i fronti) mi sembri un po represso,non è che volevi fare il giornalista pure tu e non ci sei riuscito?…. Ha ragione Giorgio…poveretti …quanta fatica sti romani.

  11. anduoglio

    amlo, mi meraviglio di te. hai dimenticato di dire che la colpa è di gomorra, perchè tutti gli impiegati del colosseo sono pendolari di napule che non hanno voglia di faticare.
    come per l’articolo su gomorra: sta per arrivare un cazzo in culo enorme a tutti quanti e questo cazzo non è nè dei Napoletani nè degli impiegati del colosseo. E non è nemmeno di Amlo, che è solo un invidioso di Gramellini, perchè voleva fare il giornalista e non c’è riuscito e perchè vuole fare l’impiegato del colosseo, ma senza andare ad aprire il portone la notte. Intanto il cazzo in culo che sta per arrivare (e a molti è già arrivato, a quelli che si incazzano di più contro Napule, gli impiegati del colosseo e contro Amlo) è enorme.

  12. Giovanni

    Dimessamente, una domanda: ma perché si dovrebbe invidiare Gramellini? Cosa può far ragionevolmente pensare che chi critica Gramellini sia mosso – a prescindere dalla qualità degli argomenti, NONOSTANTE la qualità degli argomenti – da invidia? Condivido il post su tutta la linea, per forma e contenuto, ma devo ammettere che certi commenti sono persino più illuminanti.

  13. Fabio Trotta

    Ma giorgio, piera, gloria l’articolo l’hanno letto?
    E ci hanno mai lavorato in un posto del genere?
    Mi sembra che si critichi per il gusto di criticare un luogo comune, il “quelli sono statali e non fanno un cazzo” e questa, badate bene, non è libertá di opinione.
    Un’opinione, per essere tale, deve essere supportata dalla conoscenza altrimenti è solo pregiudizio. E con i vostri pregiudizi, cari rosiconi (si che i rosiconi siete voi mi sembra che probabilmente invidiate chi può ancora, pur avendo uno stipendio basso, almeno far valere i suoi diritti e dire “io un turno di notte non lo voglio fare, il mio contratto non lo prevede”) quello che ci potete fare lo sapete giá, vi ci ha abituato il vostro padrone.

    • icaro

      Mai incontrato un servizio pubblico che sia efficiente e che metta al centro il cittadino. Chiunque critica la PA non lo fa per pregiudizio ma per esperienza. Il singolo professore illuminato o il singolo custode coscienzioso non significano niente. Appalti a società di servizio esterne e basta. Non sono invidioso, solo stanco di questo ignobile livello qualitativo

      • anduoglio

        icaro: sai che significa dare il servizio pubblico in mano a società esterne in appalto? significa che chi ti fornisce quel servizio ha in mente una sola cosa: il proprio profitto. anche se ti diranno che lo fanno per “vocazione” loro sanno bene quello che farebbero: darti il servizio minimo indispensabile, pagando il meno possibile il personale e facendo pagare il più possibile chi usufruisce di quel servizio. È meglio che il servizio resti pubblico e non funzioni al 100% anzichè averlo gestito da privati, perchè questi significherebbe sfruttamento di chi ci lavora, servizi ancor meno efficienti e costi più alti. Le statistiche dicono, giusto per farti avere un’idea, che nelle aree in cui la gestione dell’acqua pubblica è stata data in appalto a privati, i costi per l’utenza sono aumentati del 300% e la qualità dell’acqua è peggiorata. Mi dirai che tu non vuoi la privatizzazione dell’acqua, ma, fessacchiotto, se inizi a privatizzare, devi mettere in conto che le privatizzazioni andranno lì dove c’è più da lucrare e considerando che nel 2020 circa 3 miliardi di persone non avranno accesso all’acqua potabile, ti renderai conto da solo perchè è fondamentale che l’acqua resti un servizio pubblico gestito dal pubblico. 

        • Icaro

          Io da fessacchiotto qual sono ti ricordo che in tutto il mondo le società stringono tra loro contratti di lavoro. Io lavoro in una società in ambito finanziario e la custodia è affidata a società esterna specializzata. il servizio di custodia è regolamentato da chiari orari di servizio, qualità del servizio, possibilità di sostituire il custode tal dei tali se ritenuto non idoneo, costo degli straordinari etc. etc. etc. Questi custodi, formati e specializzati, hanno tutte le tutele dovute dalla loro società e svolgono il servizio con reciproca soddisfazione. Da fessacchiotto, per esperienza diretta di dico fa così il 100% delle società private presso le quali ho lavorato come dipendente o come consulente. Invece lo stato non può, lo stato deve creare fannulloni, deve creare disservizi, deve creare inefficienze. Lo stato non sa fare l’azienda e allora si limiti a saper redigere contratti con società scelte con bando pubblico, rinnovabile ogni X anni. Tiri in ballo l’acqua pubblica, confondendo un appalto di servizio con la concessione di sfruttamento di un bene. Io da fessacchiotto so che la gestione pubblica di qualsiasi cosa è MALE, a volte un male irrinunciabile ma ovunque questo non sia CORE nella vita dei cittadini si dia tutto all’esterno. E che spaccimma

          • anduoglio

            il discorso sulle società di custodia private per altre società private non ha senso. Se privatizzi il servizio pubblico fai il primo passo per sottrarre diritti ai cittadini e per rendere non solo il servizio, ma anche i beni pubblici passano da pubblici a privati. è proprio da fessacchiotti pensare che la privatizzazione possa portare benefici. semmai bisogna alzare il livello dei controlli e prevedere licenziamenti, ma questo è un altro discorso che non rientra nel senso del post di Amlo, che è stato totalmente travisato.

          • anduoglio

            Icaro, per motivi di lavoro (amministro beni privati in Italia di società straniere) mi  trovo ad avere a che fare com società di sicurezza, sorveglianza e custodia. Devo dire che il pamorama è tutt’altro che idilliaco.  si parte da proprietà spesso molto dubbiose e si arriva a contatti con chi dovrebbe essere il “nemico”. personale sottopagato, demotivato, che spesso viene meno proprio quando serve. Effrazioni che si verficano comunque e quando qualcuno “ordina” il furto, questo avviene. affidare la gestione della sicurezza della cosa pubblica non garantisce nè l’efficienza, nè il risultato, nè la qualità del servizio e soprattutto garantisce il costo maggiore, perchè oltre a dover garantire il pagamento dei salari ci deve essere il giusti profitto aziendale per far si che il business abbia un senso dal punto di vista capitalistico. inoltre gestire privatamente servizi come la custodia e la sicurezza significa aprire la strada alla privatizzazione di qualsiasi cosa. io non mi sentirei sicuro con l’acqua privatizzata, il trasporto pubblico privatizzato, la sicurezza pubblica privatizzata. Fessacchiotti, basta contare i casi di malasanità e tutti gli scandali (compreso il primario condannato all’ergastolo per omicidio di 4 persone e lesioni permamenti a altri 46 pazienti portati sul tavolo operatorio senza motivo e solo per monetizzare), da quando per gli ospedali è subentrata la figura del manager e l’idea di profitto è diventata la normalità, per capire che non è privatizzando il pubblico che si risolvono i problemi.  il servizio pubblico deve restare pubblico, va migliorato, va assunto personale giovane, vanno regolarizzati i precari, vanno introdotti (anzi applicati) i sistemi di controllo prestazionali, va licenziato chi non rende.  io non lavoro nel pubblico, critico molte cose, ma privatizzare significa peggiorare il servizio.

  14. Quando arriva il commento che parla di invidia si può esprimere una certezza: il post è buono.

  15. Jago

    …Giorgio…Piera…Gloria…altro non sono che Gramellini…

  16. anduoglio

    Alcuni dati statistici: il colosseo è aperto 11 ore al giorno x 362 giorni l’anno. sono 30 le persone che lavorano al colosseo (tra dirigenti, archeologi, addetti alla biglietteria e custodi). In contemporanea lavorano circa 8 custodi per volta, ripartiti tra ingressi e i due piani. Queste 7-8 persone devono gestire un flusso giornaliero che va dalle 15.000 alle 23.000 persone al giorno (con picchi nelle giornate speciali anche di 50.000 persone). Tutto ciò per 1.200 € al mese. 362 giorni l’anno aperti. Io dico che chi critica i custodi e chi li difende potrebbe essere anche un bastardo, schiavo nell’anima, che si merita la disoccupazione e il precariato a vita. E dico ciò pur avendo fatto in passato critiche a chi lavora nel settore pubblico. Ma ho capito che in questo momento le critiche non vanno fatte verso l’ultima ruota del carro.

  17. Totila

    Ho 45 anni e sono un archeologo libero professionista, e vi assicuro che è davvero difficile ‘tirare insieme’ uno stipendio nel poverissimo mondo dei beni culturali come lavoratore autonomo. Può essere che sia tonto io, ma vorrà pur dire qualcosa se non conosco NESSUNO che con questo lavoro si sia comprato un monolocale al mare… Insomma, se va bene, ci campi a fatica. Ho a che fare spessissimo, quindi, con Soprintendenze, Musei, Aree archeologiche etc., e vi posso assicurare che ci sono lodevolissime eccezioni a quel che si crede dei dipendenti pubblici (penso soprattutto ai funzionari di Soprintendenza, molti dei quali conosco come davvero competenti e lavoratori veri), ma vi garantisco che il ‘mondo’ dei custodi è MOSTRUOSO. Se costoro facessero con coscienza il loro lavoro, non avrei n u l l a da dire, ma quando entro in Museo e sono TUTTI riuniti in guardiola a leggere il giornale e chiacchierare ad alta voce (e io potrei tagliuzzare i quadri indisturbato), quando dormono in servizio (scena che ho visto di persona), quando li sento chiacchierare per 20 minuti di ricette con la zia chiamando dal telefono del Museo, quando sono in 15 a NON fare il lavoro che potrebbero svolgere in 3, beh… mi va la pressione a 300 se penso che a me vengono chiesti progressi e aggiornamenti di ogni genere nel mio lavoro, e questi guadagnano più di me per fare le parole crociate o per staccare 15 biglietti al giorno. Soprattutto: MENO FANNO E PIU’ SI LAMENTANO! Se è inverno è perché fa freddo, se è estate perché fa caldo (ma va’… chi l’avrebbe detto?!). Da 18 anni vedo queste scene; non le tollero più. Il problema, molto spesso, non è la carenza di organico che viene strombazzata dai sindacati, ma quale sia il mansionario dei custodi. Se qualcuno fosse interessato a questo amaro genere letterario (e psicologico), sono a disposizione per raccontare l’enciclopedia degli sprechi che HO VISTO di persona. Saluti a tutti.

    • anduoglio

      come al solito il messaggio di Amlo non viene compreso. in ambito pubblico ci sono sprechi e ci sono persone che fanno poco. Ma la questione posta da Amlo è diversa. Amlo attacca l’articolo di Gramellini, uno che guadagna bene e si mette a scrivere articoli in cui sputa sull’ultima ruota del carro, i custodi dei musei, quando l’Italia sta cadendo a pezzi a causa di problemi molto differenti, con furti e malagestione di ben altra dimensione. Ma si: prendiamocela coi custodi, sono loro la vera causa dei problemi dell’Italia. 

      • Icaro

        Gramellini personalmente mi sta sul c. però che centra che se hai i soldi non puoi criticare il lavoro di chi guadagna meno di te? Secondo quale principio?
        E smettiamola col benaltrismo. Il fatto che possa scoppiare una guerra in Ucraina non significa che bisogna stare zitti di fronte ai bidelli che non puliscono le scuole!

    • Icaro

      Sei pazzo a dire che ci sono lavoratori pubblici che rubano lo stipendio? Non lo sai che è un grande onore poter avere centinaia di migliaia di mangiapane a tradimento pagati con le tasse di chi lavora nel privato?

      Io nel pubblico ho visto scene che mi hanno fatto venire il disgusto, personale che usciva a metà mattinata per andare a fare la spesa, persone che a turno rimanevano oltre l’orario di lavoro e timbravano i cartellini degli altri per straordinari mai fatti e, come è capitato a te, gente che non sapeva che farsene delle ore di lavoro e passava il tempo tra cruciverba (!!!!).

      Sono io lo sfigato o nel pubblico è inevitabile che le cose vadano male e ci siano sacche (ENORMI) di incompetenti/fannulloni/ladri?
      Le stesse persone nel privato si comporterebbero diversamente per forza di cose perchè vi sarebbe un interesse a monte per ottenere efficienza da tali individui. Non parliamo poi dei liberi professionisti come te che se non raggiungono gli obiettivi una spinta fuori dalla porta è assicurata.

      Ma da dove nasce la convinzione che il bene sociale si persegua con uno stato elefantiaco, e le diseguaglianze si combattino assumendo a VITA frotte di “lavoratori” senza titoli, senza qualifiche, senza scopo.

      Lo stato deve fare lo STATO ovvero garantire a tutti pari diritti e pari opportunità, punto. No che se sono un paraculato dipendente pubblico faccio come mi pare sulle spalle (tasse) di chi paraculato non è.

      Basta con i custodi/bidelli/segretari/portantini/facchini/autisti assunti come dipendenti pubblici. BASTA

  18. Giordamas

    Non so cosa ne pensi, probabilmente proverai un lieve pizzicore di fastidio nell’apprenderlo, ma era da tempo che non mi trovavo del tutto d’accordo con te. ‘N’applauso!

  19. mario

    io lavoro al colosseo e non arrivo a 1200 euro , ma qualcosa meno , ti posso dire che non abbiamo aderito non è per soldi , ma perchè non abbiamo personale , altrimenti avremmo dovuto chiudere il sabato e la domentca per tenere aperto sabato sera , non avrebbe senso

  20. Val

    Ho già detto che sono d’accordo con Amlo, provo però a precisare meglio il mio pensiero. Per quanto mi riguarda un giornalista è colui che dà notizie (dicesi notizia il riferire fatti in modo circostanziato in base a testimonianza diretta o previa coscienziosa verifica delle fonti). Poi c’è la categoria dell’opinionista a cui appartengono tanto Amlo, quanto Gramellini (con differenza di pubblico e di stipendio), che non danno notizie, ma le commentano. Ora, io sono convinto che il “mondo dei custodi” sia effettivamente un esempio eclatante dello spreco immane di denaro pubblico in Italia. Però non mi sognerei mai di fare dell’ironia su un caso specifico senza conoscere nei dettagli ogni retroscena della situazione che sto commentando. Questo mi sembra abbia fatto Gramellini e a me questo basta per criticarlo. Il fatto che guadagni dieci volte tanto i lavoratori su cui ironizza sarà anche legittimo, ma per me è un’aggravante, perché dai censori e dai predicatori di professione mi aspetto un minimo di indulgenza verso i più deboli, fossero pure fannulloni, cosa che peraltro nel caso specifico non mi pare che siano. E lo dico convinto anch’io che il benaltrismo sia inutile: non è che buttare i soldi con gli F-35 (ci saranno pure lì degli operai a 1500 euro al mese a stringere i bulloni…) giustifichi organici sovradimensionati e del tutto improduttivi. Se con i soldi risparmiati dagli F-35 assumessero diecimila bidelle con il culo altrettanto pesante di quello che hanno le bidelle dell’asilo di mia figlia, sarebbero ugualmente soldi buttati nel cesso senza che il livello del servizio si sia alzato di un millimetro.